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Il 27 e 28 maggio 2009 l’Ambasciata d’Italia a Bucarest ha ospitato l’evento Cittadine del Mondo, durante il quale è stata inaugurata la mostra itinerante “Cittadine del Mondo – Come le Donne Vedono l’Espatrio”, nella sua prima tappa europea, e si è svolto un forum sul tema “Migrazione Positiva”. Per Expatclic è stato un grandissimo onore presentare la mostra in un contesto di questo genere, e al fianco di ospiti di tale portata. Il forum infatti, moderato dal giornalista del gruppo RCS Niccolò D’Aquino, riuniva Jean-Léonard Touadi, primo deputato congolese al Parlamento Italiano, Maria Pace Ottieri, scrittrice italiana da anni impegnata sui temi della migrazione, e Cristina Alì Farah, scrittrice somalo-italiana. Il giorno 28 il dibattitto si è ulteriormente internazionalizzato con la partecipazione del segretario di stato del Ministero degli Affari Esteri rumeno, dell’Ambasciatore di Turchia in Romania, della consorte dell’ambasciatore di Polonia in Romania, e del Chargé d’Affaires dell’Ambasciata del Canada.

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Illustrando la mostra

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La conferenza stampa: da sin. Niccolò D’Aquino, io, l’Ambasciatore e la rappresentante della Banca Italo-Romena

 

 

 

 

 

L’idea di questo meraviglioso evento è venuta a Ursula Fait, terza classificata al concorso fotografico organizzato da Expatclic Italia. Quando la mostra itinerante che espone 27 delle 186 fotografie ricevute al concorso è stata inaugurata a Lima, Perù, Ursula mi ha contattata con la proposta di portare la mostra a Bucarest. Ne ha parlato all’ambasciatore d’Italia, e in particolare a sua moglie Franca, che si è dimostrata da subito sensibile al tema e si è dichiarata disponibile ad aprire le porte della sua bellissima casa per parlare di espatrio al femminile.

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Dopo mesi di febbrili scambi di mail, io e Ursula ci siamo finalmente incontrate a Milano, e negli stessi giorni ho incontrato anche Rosalba Mariani, di Mariani Comunicazione, che si è occupata dell’ufficio stampa e dell’organizzazione del forum. 

Il 27 maggio alle 10 del mattino c’è stata la conferenza stampa, durante la quale la sottoscritta, l’Ambasciatore e Nicolò d’Aquino hanno presentato l’evento e la mostra fotografica. In quest’occasione ha parlato anche Loredana Hărăbor, del servizio marketing della Banca Italo Romena, nostro sponsor principale.

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Da sin: Niccolò D’Aquino, Cristina Ali Farah, Maria Pace Ottieri, l’Ambasciatore, Jean-Léonard Touadi e io.

Dopo una deliziosa colazione durante la quale abbiamo potuto intrattenerci con ospiti interessantissimi ed esponenti della comunità italiana e di espatriati di Bucarest, è cominciato il dibattito sulla Migrazione in Positivo. L’Ambasciatore d’Italia ha aperto il forum spiegando che a differenza di quanto accadeva in passato, l’espatrio viene oggi vissuto dalle donne come una grande opportunità di crescita personale e professionale. Nicolò ha avuto parole bellissime per Expatclic e lo spirito “g-locale” da cui è animato, e ha presentato i nostri interessantissimi ospiti. Jean-Léonard Touadi, al quale mi lega un aneddoto simpatico di cui parlo oltre, ha affermato che la contaminazione culturale è l’unica dalla quale non dobbiamo proteggerci. Mi ha commossa raccontando la storia di migrazione di sua madre, che all’inizio degli anni ’50 è stata sposata per corrispondenza e inviata a Parigi, in nave, partendo da Point-Noire, in Congo, passando da Dakar e poi da Algeri, per approdare a Marsiglia e quindi a Parigi, dove l’attendeva la vita diplomatica (suo marito, papà di Jean-Léonard, era ambasciatore). Una vita alla quale questa eccezionale donna si è adattata con elasticità e prontezza, sempre però mantenendo la sua “africanità” e trasmettendola con passione ai propri figli, cresciuti nella ricchezza di due forti riferimenti culturali.
L’intervento di Maria Pace Ottieri, prolifica scrittrice di temi legati alla migrazione, ha messo in risalto lo shock legato all’abbandono del proprio paese e all’arrivo in uno nuovo, magari ostile, magari completamente sconosciuto. Ha parlato dell’importanza del racconto da parte delle persone sottoposte a questo processo, di quanto sia utile raccogliere le testimonianze di chi vive questi traumi e ha come unica possibilità di comunicazione quella di raccontarli. Sul linguaggio si è concentrato in particolare l’intervento di Cristina Ali Farah, scrittrice figlia di madre italiana e padre somalo, vissuta in Somalia fino all’età di 18 anni, periodo durante il quale, come ha raccontato nel suo stile soave, poetico, il confronto con due lingue, l’italiano e il somalo, è stato una costante della sua vita, dato che lei era il filtro tra sua madre, che non parlava la lingua locale, e la cultura circostante. Alla fine di questi interventi, e affascinata e commossa da queste storie così grandi in tutti i sensi, ho raccontato perché esiste Expatclic, e ho voluto mettere in risalto la ricchezza che noi donne ricaviamo dall’esporci ad altre culture. Ho spiegato che, pur nelle difficoltà di ripetuti cambiamenti di paesi, ritengo un grande privilegio poter bruciare di volta in volta le proprie certezze per ricostruirsi altrove, e poter assorbire dal di dentro stili di vita, sentimenti ed emozioni di popoli diversi.

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Le partecipanti al dibattito del secondo giorno. Da sin: la consorte dell’Ambasciatore di Polonia, l’Ambasciatore di Turchia, il segretario di stato del MAE, la Chargée d’Affaires dell’Ambasciata di Canada, e D’Aquino.

Il giorno seguente il dibattito è continuato, sempre dopo l’introduzione dell’Ambasciatore, e moderato da Niccolò, con l’intervento di ospiti residenti in Romania. Particolarmente applaudita è stata l’ambasciatore di Turchia, che ha messo in risalto con esattezza e calore i punti salienti dell’essere espatriata oggi – in situazioni facili come in quelle difficili. Una volta di più un sentito elogio al mischiarsi con altri popoli, all’affacciarsi con curiosità a situazioni sempre diverse, sempre stimolanti. Elena Natalia Intotero, segretario di stato del Ministero degli Affari Esteri rumeno, ha presentato una panoramica delle donne rumene e toccato i punti salienti del loro espatrio in Italia; Izabelle Zajaczkovska, consorte dell’ambasciatore di Polonia in Romania, ci ha presentato la figura di Kazimiera Iłłakowiczówna, poetessa polacca che ha vissuto a lungo in Romania, e Debra Price, Chargé d’Affaires dell’Ambasciata Canadese, ha chiuso gli interventi parlando dell’evoluzione della situazione delle donne nella diplomazia canadese.
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Con Emma

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Ursula davanti alla sua foto

 

 

 

 

 

 

 

Le nostre connazionali sparse per il mondo hanno parlato attraverso le splendide immagini esposte con tanta cura da Emma Bresola, che si è anche incaricata di curare la grafica del catalogo della mostra, e che approfitto per ringraziare ancora una volta per la professionalità ma soprattutto per la simpatia e il calore con i quali ha lavorato con Ursula nella preparazione dell’evento, e con me tramite Internet fino al giorno in cui ci siamo finalmente conosciute.

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A spasso per Bucarest con Ursula e Cristina

La gioia del dare un volto a persone legate da un comune scopo e dalla preparazione di un evento così singolare si è mischiata all’allegria del condividere, anche se per pochi giorni, temi interessanti e pezzetti di vita. Ursula, che è una bravissima guida turistica e ha studiato a fondo la storia della Romania e in particolare di Bucarest, ci ha portati generosamente in giro per la sua città d’accoglienza, che ci ha presentato con contagioso entusiasmo. Non è stato quindi solo l’evento in sé, ma anche tutti gli interessantissimi incontri e l’accoglienza impeccabile che ci è stata riservata, che hanno contribuito a caricarmi di energia positiva e a convincermi che Expatclic è davvero baciato da una buona stella. Se così non fosse, Ursula, Rosalba, Emma e tutto il team di eccezionali persone che hanno partecipato a questo evento non avrebbero attraversato la nostra strada di nomadi donne. Sempre positive.

cittadine del mondoPiù di dieci anni fa avevo partecipato a un convegno sull’Africa nel quale era intervenuto un giovane giornalista congolese, che mi aveva lasciata a bocca aperta per la qualità e l’intensità del suo intervento, che riguardava l’immagine che l’Italia si ostina a dare all’Africa. Non ricordavo il suo nome, né il suo volto, ma quando mi è stato comunicato che al forum di Bucarest avrebbe partecipato un certo Jean-Léonard Touadi,  la mia curiosità si è accesa: speravo infatti che potesse essere lui il meraviglioso oratore che avevo avuto la fortuna di conoscere in un convegno del quale ormai mi ero persino dimenticata il titolo e gli organizzatori. Quando Jean-Leonard è arrivato a Bucarest, gli ho raccontato che avevo vissuto a Brazzaville (prima grande festa…) e gli ho poi chiesto se era lui il giornalista che aveva partecipato a un convegno in Piemonte ormai parecchi anni fa. Era lui ! (seconda grande festa!). Da allora Jean-Léonard ha proseguito il suo percorso ed è diventato il primo deputato congolese al Parlamento Italiano, ma non ha certo perso il senso di giustizia, la profondità di pensiero e la raffinatezza di esposizione che mi avevano tanto colpita in occasione del convegno in Piemonte. E posso confessare senza vergogna che sapere che era lui la persona con la quale avrei condiviso il dibattito a Bucarest mi ha reso talmente contenta da farmi dimenticare tutta la tensione che mi rodeva dal mattino all’idea di dover parlare in pubblico !

Ringraziamo i nostri sponsor:

Banca Italo Romena, Residence Hotel, Finmeccanica, Sielte, Grano, Avis , Alitalia, Cellini gioielli, Ferrari, Caru cu Bere.

Claudiaexpat
Milano, Italia
Giugno 2009

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