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cammello

Gabriella, fedelissima amica di Expatclic, ha approfittato di una breve vacanza in Tunisia, per raccogliere informazioni su come si vive in questo bellissimo paese. Grazie, Gabriella !!!

 

Uno degli “effetti” dell’espatrio è che quando sei all’estero conosci persone giramondo come te, le quali prima o poi partiranno alla volta di un altro paese e, altrettanto prima o poi, ti inviteranno a trovarli nella loro nuova residenza; ecco che per il recente ponte del 25 aprile-1 maggio mi sono recata in Tunisia, invitata da due carissime amiche, Monica e Giuliana.
La prima, una vera “habituè” dell’Africa avendo vissuto parecchi anni in Gabon, in Nigeria e in Egitto, risiede qui da circa due anni e abita in un quartiere residenziale di Tunisi chiamato El Menzah, in una bella casa col giardino.

Monica ha scelto questa zona perché molto tranquilla, ben fornita di supermercati e centri commerciali e soprattutto vicina alla scuola italiana, dove studiano i suoi due figli, uno alle medie e uno alle elementari; chiediamo a Monica com’è la vita del quartiere e come trascorre le giornate: “Tra casa e famiglia le giornate volano, ma non mi manca il tempo per fare un po’ di palestra o per nuotare in piscina; ho parecchie amiche, anche se non sempre è facile trovarsi per via degli impegni, le grandi distanze e il traffico. tunisiaCi si vede più spesso durante il fine settimana, in occasione di qualche cena o per fare una gita insieme. I ragazzi si trovano molto bene a scuola, l’ambiente è sereno e familiare e sono seguiti con attenzione; da parte nostra cerchiamo di organizzare per loro incontri con i coetanei, un po’ di sport, qualche festicciola, il catechismo….

A questo proposito c’è da dire che Monica ha trovato un importante punto di riferimento anche nella parrocchia del quartiere, dove al sabato si celebra la messa in italiano, e dove suo figlio ha ricevuto la prima Comunione; è anche impegnata con la chiesa in varie attività di beneficenza: le chiediamo com’è la situazione in Tunisia da un punto di vista religioso: “Direi tranquilla, non ci sono attriti fra le diverse comunità e c’è un clima di reciproco rispetto”.

C’eravamo già accorti che, pur essendo un paese islamico, il sentimento religioso qui è meno appariscente, più intimo rispetto, per esempio, al Cairo o ad altri paesi arabi: niente altoparlanti sparsi per la città a diffondere la voce del muezzin, niente strade traboccanti di gente in ginocchio a pregare durante la funzione del venerdì, niente donne con il velo integrale, ma solo qualche discreto fazzoletto sul capo. Anche i giorni festivi sono come in occidente, sabato e domenica.

Parliamo ora con Giuliana, che è qui solo da un anno e ha avuto precedenti esperienze di espatrio in Libia e Congo; lei abita in un altro quartiere, ai piedi della collina di Byrsa, vicino all’antico porto punico di Cartagine. E’ una zona turistica molto bella, ben tenuta, dove si possono visitare gli interessanti resti delle grandiose terme romane di Antonino, il teatro, le ville romane e il museo archeologico. I collegamenti con il centro della città sono garantiti da un comodo “trenino” che Giuliana prende per andare a fare shopping o per recarsi alla scuola di lingue dove sta seguendo un corso di arabo.

I suoi due figli frequentano la scuola americana, che si trova nelle vicinanze, all’interno di un vasto e verde campus attrezzato per tutte le attività sportive: anche loro si trovano bene, l’ambiente è molto stimolante e ricco di iniziative. Chiediamo a Giuliana come trascorre le sue giornate: tunisiaAnche per me il tempo passa veloce; nei primi mesi sono stata impegnata a sistemare la casa, ma ora che finalmente è a posto, ho più tempo libero: al mattino cerco sempre di fare un po’ di movimento all’aria aperta, una lezione di tennis, una passeggiata con il cane, la spesa, oppure mi reco in città, senza nemmeno bisogno di prendere l’automobile. I ragazzi non tornano per il pranzo, quindi posso dedicarmi allo studio dell’arabo, alla lettura, ma devo occuparmi anche degli altri “inquilini” della casa…..oltre al cagnolino c’è una micia, che abbiamo raccolto moribonda per strada, e che ora ha fatto cinque splendidi gattini! Per fortuna qui lo spazio non manca……

Sia Giuliana che Monica sono due ottime cuoche, ed entrambe mi confermano che nei grandi supermercati della città (principalmente le catene francesi Carrefour e Monoprix) si trova di tutto, anche il vino, tranne nel periodo del Ramadan.

Durante il week-end è bello fare qualche giro nei dintorni, andare al mare, oppure solo a bere un buon tè alla menta in qualche pittoresco caffè di Sidi Bou Said, che dista pochi chilometri. La presenza del mare rende Tunisi ancora più bella e la brezza allontana un po’ l’inquinamento”.
Dunque, in linea di massima, non ci sono aspetti negativi?” chiedo io…
Ogni estero ha il suo fascino e i suoi problemi; i vantaggi della Tunisia sono soprattutto la vicinanza con l’Italia, la tranquillità, la ricchezza di luoghi da visitare: il clima è buono, non ci sono problemi sanitari, la gente è molto gentile e ospitale, la città abbastanza pulita e organizzata. Certo le abitudini sono diverse dalle nostre, occorre tenerlo presente, ma ci sono libertà di movimento e sicurezza, due aspetti importanti per la qualità della vita”.
Le mie amiche non sono alla prima esperienza di estero, e questo aiuta molto nell’inserimento, parlano bene francese, quindi non ci sono problemi di comprensione; inoltre entrambe sono state in posti più difficili, per cui qui sembra tutto normale, forse anche un po’ noioso: comunque il bilancio è molto positivo, e tutte e due sono contente di questa esperienza.

tunisiaPer concludere questo breve reportage dalla Tunisia vorrei raccontarvi cosa ho visto di bello: oltre alla visita dei luoghi salienti della città, come il sito archeologico di Cartagine, la Medina, la grande Moschea, lo splendido museo del Bardo, abbiamo organizzato per il fine settimana un giro in macchina nella zona a sud-ovest di Tunisi, verso le città romane. La primavera è la stagione ideale per visitare questa fertile regione, che nell’antichità era chiamata “Il granaio dell’impero”: anche ora il paesaggio è agricolo e si alternano verdi colline di ulivi e vigneti a vaste pianure di frumento, dappertutto è un tripudio di fiori colorati, ci sono greggi di pecore sparse ovunque, e qua e là bianchi paesini.

La nostra prima meta è Bulla Regia, colonia romana dal II secolo d.C., dove ammiriamo resti ben conservati di case patrizie, uniche nel loro genere, con un piano sotterraneo usato durante l’estate per ripararsi dal grande caldo; i pavimenti sono ricoperti di splendidi mosaici perfettamente conservati “in loco”, nella foto potete vedere un particolare di un mosaico con un magnifico ritratto della padrona di casa. Non mancano le terme, i resti del foro, del mercato e del tempio, tutti gli edifici che ogni grande città romana aveva.

Proseguiamo il nostro viaggio verso sud, alla volta di un posto molto particolare, che in genere non è riportato sulle guide: si tratta del Plateau di Giugurta, una stupenda piattaforma naturale dovuta a fenomeni di erosione, che si erge fino a 1200 metri di altitudine, e dalla cima della quale si gode un panorama mozzafiato. Giugurta era un re numida che, oppostosi alla spartizione del regno con gli alleati romani, si rifugiò con il suo esercito sulla cima del tavoliere e per ben 7 anni resistette all’assedio, fino a quando dovette arrendersi. Ora il tavoliere è il regno di grandi aquile che ci volteggiano sopra il capo: è presidiato permanentemente, perché siamo vicini al confine con l’Algeria, e sono proprio il poliziotto e il guardiano che gentilmente ci accompagnano nella nostra visita.

Dopo aver dormito a Le Kef, un grosso centro con numerosi alberghi carini, ripartiamo il mattino seguente per Dougga, un’altra importante città che ha visto in successione la civiltà punica, quella romana, la bizantina e infine quella musulmana. A Dougga, che all’epoca romana contava 5000 persone, impressionano le dimensioni e la perfetta conservazione del campidoglio, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva), del tempio di Saturno, del foro, delle terme, del teatro, dell’arco di trionfo, di moltissime case, (famosa quella di Dioniso e Ulisse), i cui mosaici però sono stati portati al museo del Bardo. Nel mausoleo libico-punico è stata trovata una tavola di iscrizioni multi-lingue che, come la Stele di Rosetta, ha consentito la decifrazione della lingua punica. Nella foto potete ammirare il colonnato del teatro.

Purtroppo per mancanza di tempo non possiamo visitare altre località famose, come Thuburbo Majus, Sousse o El Jem, ma ci siamo fatti comunque un’idea della vastità, della bellezza, dell’importanza e dell’organizzazione di questa provincia africana dell’impero romano (47 a.C.- 439 d.C.).

 

gruppo di persone

Gabriella (maglietta azzurra) e il suo gruppo di amici che vivono a Tunisi

 

La vacanza volge al termine, salutiamo con affetto gli amici, ringraziandoli per la loro ospitalità, e ci ripromettiamo di tornare in Tunisia per visitare altri luoghi altrettanto belli!

Gabriella
Milano, Italia
Maggio 2007

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