Home > Testimonianze > L’importanza delle associazioni di accoglienza

Claudiaexpat riflette sull’importanza delle associazioni d’accoglienza di donne nei vari paesi al mondo.

 Da che espatrio è espatrio, le donne hanno dimostrato una grande capacità associativa e solidale a tutte le latitudini. Nel senso che, ovunque si trovino, riescono a mettere insieme idee e intenti, per creare delle belle sinergie che dan vita a progetti, gruppi e associazioni che in alcuni casi, per delle espatriate appena arrivate in un nuovo paese, possono essere una vera manna dal cielo.

Soprattutto negli ultimi anni si sono moltiplicate le associazioni femminili di accoglienza, i gruppi di mamme espatriate, i bookclub, i gruppi di attività sportive, di volontariato, di cultura. Questo tipo di gruppi è innegabilmente importante per chi, arrivando in un nuovo paese, non sa come fare a stringere nuove amicizie e a trovare contatti di vario genere. Il loro grosso vantaggio, oltre al fatto di proporre in molti casi attività e incontri interessanti e consoni ai vostri interessi, è che vi mettono in contatto con persone che condividono la vostra stessa esperienza d’espatrio, comprendono i vostri bisogni e il vostro disagio o entusiasmo (se ne avete). Spesso questi gruppi sono anche un modo per conoscere molto più rapidamente il vostro paese d’accoglienza.

Attraverso l’Anglophone Women’s Group di Brazzaville, tanti anni fa, io avevo conosciuto fantastiche donne africane che venivano a parlarci della realtà femminile congolese e di altre zone d’Africa. Con quel gruppo di donne (di tutte le nazionalità, ma unite dal fatto di parlare inglese) ho fatto un sacco di visite e di cose belle, quella che ricordo con più affetto è il bookclub, un incontro mensile durante il quale discutevamo di letteratura da tutto il mondo – sceglievamo in effetti dei libri che coprissero tutti i continenti…

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Il presidente Maduro e sua moglie inaugurano la Marcia contro l’AIDS organizzata dal Codoi nel maggio 2003

 Stessa formula che ho ritrovato in Honduras, nel gruppo di donne anglofone, un gruppo che ho frequentato assiduamente fino a quando non mi sono unita al mitico Codoi. Il Codoi (Comité de Damas de Organismos Internacionales, cioè Comitato di Donne di Organizzazioni Internazionali), nonostante il nome pomposo era costituito da un gran numero di donne – in maggioranza latine ma anche europee, americane e qualche asiatica – di una disarmante semplicità e dal cuore profondo, che si dedicavano a vari progetti in appoggio alla comunità locale. Il più grosso ed entusiasmante era quello che aiutava il reparto bambini ustionati dell’ospedale pubblico della città.

Ricordo ancora la mia prima riunione con loro: parlavo male spagnolo, ma nonostante questo mi hanno fatto tutte sentire a casa, e altamente benvenuta. Dopo qualche mese il mio spagnolo è migliorato, al punto che per un certo periodo ho coperto la carica di presidente dell’associazione, ed è stata per me un’esperienza fantastica. Attraverso il Codoi sono entrata in contatto con realtà durissime della vita locale, e l’assistenza al reparto ustionati è poi sconfinata a tutta l’area pediatrica dell’ospedale, il che ci ha permesso di spaziare (come interventi e come conoscenza) in tante altre aree, di incontrare medici eccezionali, di chiedere fondi a entità governative, e di organizzare eventi importanti, come la Marcia contro l’AIDS nella giornata mondiale contro l’AIDS, alla quale siamo riuscite a far partecipare in presidente della repubblica in persona, e la primera dama.

Le amicizie che si sono sviluppate intorno a queste attività le porterò sempre nel cuore. Non dimenticherò mai l’affiatamento, l’affetto, la stima che pervadeva il gruppo. Quando sono partita dall’Honduras, alla tradizionale festa di addio che veniva organizzata per qualsiasi membro che lasciasse il paese, ho pianto talmente tanto che non sono riuscita a dire neanche mezza parola. Ma sono sicura che, nonostante abbia trascinato tutte quante in una sorta di catartica sofferenza, le mie amiche mi vogliono ancora bene!

 

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La mia festa d’addio del Codoi, cinque minuti prima che scoppiassimo tutte a piangere!

Arrivata in Perù mi sono avvicinata all’associazione di accoglienza francofona. Per chi non lo sapesse (vedi oltre) le francesi sono estremamente organizzate nell’accogliersi e nell’aiutarsi in tutto il mondo. Lima Accueil non faceva eccezione, ed è stato attraverso questo incredibile e grande gruppo di donne (perlopiù francesi, ma anche molte latine che parlavano la lingua di Proust) che ho trascorso momenti di entusiasmante libagione intorno alle grandiose tavolate peruviane, e ho scoperto angoli e situazioni nascoste di questa complessa e affascinante metropoli.

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Il Karaoke con le amiche di Lima Accueil

La Jerusalem Expat Network l’avevo trovata in rete ancora prima di trasferirmi in questa splendida città. La prassi è stata la stessa di sempre: le ho contattate dicendo loro che ero appena arrivata, mi hanno invitata al loro caffè mensile, e lì ho conosciuto tantissime donne in gamba, di ogni orizzonte e personalità. Con loro ho visitato molti luoghi della città che non avrei scoperto in altri modi (o che avrei scoperto molto più tardi), e stretto amicizie che coltivo al di fuori delle attività dell’associazione.

Non ho mai avuto la fortuna di trovare sul mio cammino delle associazioni di donne italiane, né il desiderio di fondarne io. Da brava cittadina del mondo mi piace fare amicizia con donne di tutte le nazionalità. Nel senso che il fatto che una donna sia italiana per me non è garanzia di affiatamento e comprensione reciproca, sentimenti che ho provato in tanti paesi con donne di altre nazionalità. So per certo però che esistono delle associazioni di donne italiane che si sono date una struttura solida e che organizzano cose interessanti e diventano dei punti fermi nella realtà d’espatrio delle nostre connazionali. Comincio col darvi il piccolo elenco di quelle con cui Expatclic è in contatto:

Australia: Australia Donna è una realtà di network, un sito web che raccoglie voci e testimonianze di donne italiane e di origine italiana. Non ha una realtà di incontro fisico, ma trovate tante testimonianze e storie di donne che credo possano essere contattate. Questo il sito: https://www.australiadonna.on.net/italian/index.htm

Giappone: Giuliettaexpat ci fa scoprire l’Associazione Donne Italiane a Tokyo in quest’articolo Questa la loro pagina Facebook: https://www.facebook.com/

Hong Kong: attivissime e dinamicissime le italiane dell’Italian Women’s Association di Hong Kong. Questo il sito web:https://www.iwa.org.hk/

Singapore: ce ne ha parlato profusamente la nostra Cricchellina in questo articolo e anche il comitato stesso qui: Anche l’Italian Women’s Group a Singapore ha energia da vendere!!! Il loro sito:  https://www.iwgsingapore.org

Accoglienza francofona nel mondo

Le associazioni di accoglienza francofona prendono il nome della città nella quale nascono (Lima Accueil, Bogotà Accueil, etc.), e hanno come scopo principale quello di aiutare i francofoni all’arrivo nel nuovo paese, di stimolare l’amicizia e la conoscenza del paese d’accoglienza. Fanno capo alla Fiafe (Fédération Internationale des Accueils Français à l’Etranger– Federazione Internazionale delle Accoglienze Francesi all’Estero), che ha sede a Parigi. Sul sito della Fiafe (www.fiafe.org) trovate l’elenco di tutti gli Accueil al mondo. Attualmente sono coperti 81 paesi (in alcuni paesi ci sono più “cellule di accoglienza”, ognuna per città, ma nuovi Accueil si costituiscono regolarmente.

Quasi tutti hanno il loro sito web (alcuni di questi sono molto ricchi di informazioni pratiche – in francese, ovviamente), e quando non ce l’hanno trovate comunque sul sito della Fiafe un indirizzo di posta elettronica da contattare nel caso vi trasferiate in quel determinato paese. Alcuni di questi Accueil sono super organizzati e gestiti da persone molto attive, che risponderanno alle vostre mail nel caso le contattiate prima di trasferirvi. Arrivate sul posto, vi consiglio di prendere contatto con loro, e di andare all’incontro mensile che organizzano. Naturalmente dovete parlare un minimo di francese, perché è questa la lingua usata nell’associazione, ma molto spesso le loro attività sono frequentate anche da donne il cui livello di francese è piuttosto basso.

Far parte di un Accueil è un modo per avvicinarsi in compagnia al paese di accoglienza – vengono infatti sempre organizzate bellissime visite ed escursioni culturali. In genere gli Accueil cercano anche sempre delle persone disposte a far parte del comitato associativo, e se il livello del vostro francese è buono, questa è una preziosa opportunità per farsi delle amiche e partecipare all’organizzazione di eventi interessanti.

Accoglienza anglofona

A differenza della francofona, l’accoglienza che ruota intorno al mondo anglo parlante non è necessariamente strutturata sotto a un’organizzazione ombrello, e costituisce un mondo più variegato e indipendente. La FAWCO (https://www.fawco.org/) è la Federation of American Women’s Clubs Overseas, e raggruppa 75 club in 35 paesi, ma molti gruppi che si auto denominano “American Women’s Club” non hanno nulla a che vedere con lei. E’ sempre più frequente che gruppi di donne anglo parlanti si riuniscano in maniera più o meno informale e creino la loro associazione. La formula è sempre la stessa: incontrarsi, aiutarsi, scambiarsi informazioni, promuovere la conoscenza del paese d’accoglienza.

Potete anche sempre cercare in Internet, le parole chiave sono paese+expatriates+network+women+welcome – provate le varie combinazioni.

E naturalmente c’è Expatclic che può orientarvi su come si sono organizzate le espatriate nei vari paesi di accoglienza. Non tutti i gruppi sono rintracciabili in Internet perchè non dotati necessariamente di un sito web o un blog. Nelle nostre schede paese dedichiamo sempre una sezione alle associazioni d’accoglienza in loco. Potete anche contattarci tramite i forum o con un messaggio alla redazione, per sapere se c’è un’Expatclicchina nel vostro prossimo paese, che può informarvi su questo aspetto specifico.

Buone nuove amicizie !

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Gerusalemme
Maggio 2011

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