Home > Vita d'Expat > Lavoro > Estero, identità, passione: il libro di Kathy Shalhoub

Ringraziamo Antonella che ha raccolto per Expatclic questa bellissima intervista a una scrittrice libanese che ha scritto un libro su temi molto comuni alle frequentatrici di Expatclic. Grazie Antonella, per questa opportunità, e per pensare sempre a Expatclic!

L’idea di un’intervista per Expatclic mi venne in mente quando andai alla presentazione del libro di Kathy Shalhoub, autrice di Life as a Lab-neh lover (Vita di un amante del “Lab-neh*, La crisi d’identità di una forse libanese).  La presentazione ha avuto luogo in un “Coffee morning” organizzato da WIAD Women in Abu Dhabi – Associazione di donne espatriate molto attiva ad Abu Dhabi. Il titolo della presentazione era “Così vuoi essere pubblicata?”.

Il libro è finalista nell’International Book Awards 2011 ed è stato pubblicato da una piccola casa editrice di Beirut (Turning Point) gestita da una donna che era presente all’incontro.

Ero interessata a questo evento perché l’argomento era incentrato su come pubblicare un libro (tra le altre cose mi piace scrivere, anche se non è la mia ambizione principale).

In seguito, dopo le domande, ho trovato molto interessante la storia di Kathy, il sentimento di identità, l’appartenenza culturale e il bisogno di condividere e comunicare con altre persone. Questi sono gli stessi sentimenti che provo quando leggo e partecipo al forum di Expatclic.

Ma non è tutto. Nel condividere con Kathy lo stesso desiderio di vivere all’estero e di conoscere diverse culture e paesi, ho capito che abbiamo in comune anche molti altri aspetti come ad esempio lo stesso modo di osservare le persone. Ho l’impressione che i libanesi abbiano qualcosa in comune con gli italiani, appartengono entrambi alla stessa cultura mediterranea, in un misto di caos e creatività.

Per tutti questi motivi vorrei condividere questo incontro con Expatclic.

Antonella Antonioni

 

Molte espatriate hanno un blog dove condividono foto, sentimenti, pensieri e opinioni o semplicemente per esprimere se stesse. Perché hai scelto un libro e non un blog?

Il blog è un flusso di coscienza, un libro ha un inizio, una metà e una fine. Ho iniziato con un blog perché non ero sicura di avere molto da dire. Ma quando un’amica mi incoraggiato a trasformare il blog in un libro, ho capito che dopotutto mi interessava raccontare una storia. In più un libro richiede più tempo per la lettura, è qualcosa di materiale che puoi tenere in mano e ti accompagna ovunque.

Da dove è nato il desiderio di scrivere un libro e quanto tempo ha richiesto?

Ho sempre desiderato scrivere un libro e ho sempre avuto un diario da quando avevo sedici anni. Adesso ne ho trentatrè quindi è passato molto tempo. Potrei dire che il mio libro era già scritto al 70% nel mio diario e nel mio blog. Ho scritto il restante 30% dopo da quello che ricordavo e mettendo insieme il manoscritto.

In che modo la tua vita all’estero ha cambiato la tua consapevolezza e i tuoi sentimenti e ha influenzato l’idea del libro?

Vivere all’estero mi ha educato e mi ha aperto la mente. Il contatto con altre culture mi ha cambiato completamente. Ho iniziato a capire le diverse culture e i diversi modi di vivere. Ha veramente allargato il mio punto di vista e mi ha fatto apprezzare la diversità nelle persone. Adesso so quanto è difficile integrarsi in una nuova cultura.

Nel libro ho cercato di far rivivere le stesse esperienze che ho provato vivendo all’estero, avendo a che fare con lo shock culturale, crisi di identità e domande come “chi sono io?” e “da dove vengo?”, far sapere alle persone che vivono questa situazione, che non sono sole. Volevo far capire che tutti passiamo attraverso le stesse cose in un modo o nell’altro.

Kathy ShalhoubNel libro inizi descrivendo la tua vita da adolescente. Andavi male a scuola, non avevi nè obiettivi nè motivazioni. Che cosa è cambiato? E’ nato un desiderio di diventare qualcuno in particolare, ad esempio dottore o approfondire la tua istruzione, oppure semplicemente il desiderio di vivere all’estero?

All’inizio era solo il desiderio di cambiare, il bisogno di avventura. La possibilità di andare all’estero e allontanarmi dalla guerra è quello che mi ha dato la motivazione per studiare e ottenere buoni voti che mi permettessero di accedere a una buona università. Il Libano è una nazione piccola e gli Stati Uniti sono il sogno di molti libanesi. Io avevo lo stesso sogno, volevo uscire a vedere il mondo.

Così hai scelto la tua carriera durante gli studi?

Una volta là il mio senso di responsabilità è aumentato. Mia madre aveva lavorato duramente per mandarmi all’università e non volevo deludere lei e la mia famiglia. Non potevo interrompere gli studi e scelsi un campo che mi potesse permettere, con un po’ di fortuna, di guadagnare bene un giorno.

Poi hai incontrato tuo marito in Libano…

Sì, ci siamo incontrati in Libano, ma ci siamo sposati con una cerimonia molto semplice a Boston per evitare le complicazioni di invitare centinaia di persone e impazzire con i preparativi di un enorme matrimonio tradizionale libanese.

Hai scritto che la gente in Libano chiede sempre “quando ti sposi?” senza considerare per che cosa hai studiato e quali risultati hai ottenuto. Come è cambiata la tua vita dopo il matrimonio?

…sì, e dopo che ti sei sposata ti chiedono “quando avrai dei bambini?”.

In effetti la mia vita è cambiata molto dopo il matrimonio. Mio marito mi ha sempre sostenuto molto nel mio desiderio di scrivere. Mi incoraggia a diventare una scrittrice, togliendomi il pensiero di mantenermi, così quando ero incinta di mia figlia ho infine avuto il tempo di scrivere e pensare a me e alla mia passione.

Come libanese che sogna di vivere all’estero c’è un paese che ti piace particolarmente ?

No, non ci sono preferenze. Penso che ogni posto ha la sua particolarità. Adesso vivo a Dubai con mio marito e la mia famiglia, ma ho ancora un grande desiderio di scoprire il mondo. Solo che adesso desidero farlo non più sola ma con la mia famiglia.

E ora come ti trovi a Dubai?

Dubai è un buon compromesso tra Oriente e Occidente. Mi sembra che abbia abbastanza del mondo arabo e abbastanza dell’ Occidente.

Stai ancora lavorando come ingegnere o scienziata?

No, non più. Ho avuto una offerta di recente come ricercatrice scientifica in una grande università ad Abu Dhabi e mi stavo preparando per andarci, ma alla fine ho capito che la cosa che veramente amo più di ogni altra è scrivere e così ho deciso di concentrarmi solo su quella.

Quindi hai deciso di dedicare la tua vita alla scrittura anche se per il momento ancora non guadagni?

Sì, esatto. Sono fortunata ad avere il supporto incondizionato di mio marito che crede nel mio talento e mi incoraggia a fare ciò che amo.

Intervista raccolta e tradotta
dall’inglese da Antonella Antonioni
Luglio 2012

 

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