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Giulietta condivide i suoi sentimenti a pochi giorni dalla partenza di sua figlia Federica, che si trasferisce a New York per cominciare il suo percorso universitario. Tantissimi auguri, Federica!

 

momentoQualche anno fa proprio sui forum di Expatclic lessi con interesse un intervento di Claudiaexpat che parlava dei sentimenti che toccano noi genitori quando il nido comincia a svuotarsi. Quando mi immersi nelle sue parole e nei suoi pensieri era ancora lontano per me il momento in cui mi sarei trovata ad affrontare le stesse emozioni contrastanti. Quando i figli sono piccoli si fa forse fatica a proiettarsi lontano nel tempo, si rimanda il momento doloroso in cui dovremo immaginarceli prendere il volo.

Gli anni sono passati ed eccoci anche noi a questo giro di boa. Eccoci a poche settimane dal nostro primo distacco, dalla partenza della prima delle nostre figlie, che con entusiasmo incomincerà a costruire la sua vita lontano da noi.

È stato una anno scolastico strano quello appena trascorso. Il suo ultimo anno di liceo, tutto proteso a dare il ritmo al seguito della storia. Abbiamo passato mesi sotto stress, lei e noi. Lei a vivere sulla sua pelle la paura e l’angoscia di una scelta che in un modo o nell’altro avrebbe condizionato il suo futuro, noi a cercare di arginare le sue ansie e di nascosto a gestire le nostre di genitori che comunque si trasformano in spettatori di qualcosa che incomincerà a svolgersi lontano da loro…

Un anno strano a vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo di un qualcosa. Un anno a immaginarsi come sarà diverso il successivo, senza di lei sempre presente, senza i suoi passi al mattino e il suo sorriso di giovane donna. Un anno a cercare di aiutarla a prendere la direzione giusta, ancor più difficile per noi digiuni di questo mondo universitario americano.

Adesso sta finendo anche questo periodo di vacanza, incominciamo ad organizzarci, i biglietti per New York sono presi, la prima parte della retta è pagata. Tutto diventa di colpo concreto, così concreto da far paura. Nella mia testa incomincio a farmi le liste di quello di cui avrà bisogno, so che dimenticherò molte cose e so anche che alla fine sarà bravissima a sbrogliarsela da sola.

Mi chiedo se le mamme americane non hanno un vantaggio rispetto a me, quello di aver allevato dei figli sapendo dal primo giorno che una volta finito il liceo avrebbero preso il volo, mentre invece io da mamma italiana che sono, per anni ho forse inconsciamente coltivato il sogno di averla non lontano nella fase delicata dell’università, di vederla rientrare se non tutte le sere almeno per il week end…. Mentre invece adesso mi scontro con la realtà di un figlio che mi racconterà per i tre quarti del tempo la sua vita via face time!

Certo avrei dovuto immaginarlo, fin da quando è piccina i suoi orizzonti sono stati troppo ampi per non aver voglia di spiccare in volo.

So che le mancheremo, so che ci saranno dei momenti duri, so che avrà voglia di casa, di noi, della nostra vita familiare, di una partita a Life mentre le sue sorelle litigano, di una mia carezza la sera e dei nostri momenti di complicità.

momentoSo che ci mancherà da morire, che sarà dura non sentire più un rumore dietro la sua porta perennemente chiusa, so che per le sue sorelle non sarà facile, che dovremo imparare a vivere in quattro.

So anche che è la vita e non possiamo farci niente se non forse prepararci un po’ a questa partenza, a questo nido che si svuota pian piano, a questi figli che diventano grandi e autonomi, dei quali siamo fieri ogni giorno di più….e questo anche perché abbiamo chiesto loro tanto in questo percorso di giovani vite, il premio è lasciarli andare senza troppe ansie e poche, pochissime lacrime….

Alla fine quando le avrò tutte sparpagliate per gli States a seguire i loro sogni almeno sono sicura che mi resterà quella mia simpatica micetta a tenermi compagnia aspettando un face time con le mie fanciulle!

 

Giulietta
Palo Alto, California
Agosto 2015

 

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