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homeschool in espatrio

Elena ci parla dell’homeschool (o scuola a casa) e ci fornisce utili informazioni.

 

La scelta della scuola in espatrio è una decisione importante dettata da molte variabili diverse che devono essere accuratamente prese in considerazione. In questo articolo intendo affrontare il discorso dell’homeschool in espatrio, perchè in alcune situazioni particolari, ci si può trovare a decidere di non mandare i propri figli a scuola.

Penso ad esempio ad espatri molto brevi e frequenti, magari in tempi che non coincidono con l’apertura delle scuole locali. Oppure a condizioni che rendono l’andare a scuola impraticabile per distanza o scarsa sicurezza. Insomma, qualsiasi sia la motivazione, è importante prendere in considerazione anche la possibilità dell’homeschooling.

In Italia la scuola parentale o homeschool è legalmente permessa in quanto la Costituzione sancisce l’obbligo per i genitori di educare i propri figli (non di mandarli a scuola!) e l’obbligo scolastico può essere assolto:

– presso le scuole di Stato,
– presso altre istituzioni scolastiche parificate o autorizzate (es. scuole private),
– tramite “istruzione familiare”, detta anche scuola paterna, scuola familiare, scuola parentale.

In quest’ultimo caso i genitori devono:

– attestare di possedere i mezzi e le competenze necessarie allo svolgimento dell’incarico;
– comunicare per iscritto alla scuola di appartenenza la loro decisione;
– presentare il proprio figlio agli esami, previa formale domanda di ammissione agli stessi, corredata del programma svolto.

Non tutte le fonti che ho consultato attestano l’obbligo di sottoporre i bambini agli esami di idoneità. La cosa migliore dovrebbe essere contattare la scuola di riferimento e concordare le modalità di programmazione delle attività e di verifica.

Il suggerimento è di mostrarsi convinti delle proprie scelte e degli strumenti messi in atto per l’educazione dei propri figli così da ottenere tutte le indicazioni necessarie in modo collaborativo.

Vorrei a questo punto prendere in considerazione alcuni elementi importanti da tenere presenti quando si fa homeschool in espatrio.

Assicurarsi che sia legale

La scuola parentale è considerata legale in Italia, ma dovete anche assicurarvi che lo sia nel paese in cui vivete per evitare di incappare in violazioni della legge.

Ad esempio, in alcune nazioni europee come la Germania e la Svezia la scuola parentale è considerata illegale.

A questo link (in inglese), trovate un elenco piuttosto completo riguardo la legalità dell’homeschool nel mondo.

Organizzarsi

La decisione di fare homeschool non deve essere presa in modo superficiale. Occuparsi dell’educazione dei propri figli anche dal punto di vista dell’apprendimento scolastico comporta un impegno costante e duraturo nel tempo.

È necessario avere chiaro il proprio progetto, i tempi e gli spazi in cui realizzarlo, e l’effettivo impatto che questo avrà sulla propria organizzazione familiare.

Alcune famiglie preferiscono occuparsi in toto dell’educazione dei figli, altre preferiscono delegare in parte a educatori o insegnanti, altre ancora si associano fra loro e creano piccole scuole familiari che danno la possibilità ai genitori/educatori di supportarsi a vicenda anche negli inevitabili momenti di difficoltà.

Esistono poi associazioni che offrono servizi di supporto all’homeschool anche via Skype (come l’Associazione Manes di Roma).

Reperire i materiali

Ci sono diversi modi per fare scuola a casa.

Alcune famiglie seguono in modo dettagliato i programmi della scuola e utilizzano gli stessi libri di testo. Molto spesso però le famiglie preferiscono costruire un percorso personalizzato legato agli interessi specifici dei propri figli.

In caso di homeschool in espatrio, io opterei sicuramente per un programma personalizzato che tenga conto degli stimoli che i bambini ricevono dall’ambiente in cui vivono, e anche del fatto che l’italiano non sarà l’unica lingua di cui i bambini faranno uso, delle diverse tradizioni e feste che segneranno il loro calendario e così via.

Infine ci sono famiglie che decidono di non programmare un percorso ma di lasciare che i propri figli si costruiscano giorno per giorno un personalissimo percorso di studi. Si chiama unschooling ed è un’estremizzazione, se vogliamo, dell’homeschool che si fonda sulla convinzione che non ci debba essere un tempo e uno spazio per imparare, ma si dovrebbe imparare sempre, da ogni esperienza, in ogni momento e da ogni situazione.

Qualsiasi sia la vostra scelta, potreste avere bisogno di recuperare materiali didattici e adattarli ai percorsi con i vostri figli. Internet offre davvero moltissimo. Basta googlare il tema che vi interessa aggiungendo “per bambini” oppure la classe scolastica ideale di riferimento per trovare davvero molto materiale interessante. Sono diventati moltissimi i blog di insegnanti che mettono gratuitamente in rete materiali di ogni genere, spesso fatti molto bene. Se avete dei siti specifici e testati da voi da segnalarci, potremmo aggiungerli in appendice a questo articolo.

Io mi sento di consigliarvi il sito www.lapappadolce.net per la ricchezza dei materiali cui potete attingere e ispirarvi.

E gli amici?

Quando si decide per l’homeschooling in espatrio, bisogna assicurarsi di garantire ai propri figli uno spazio dedicato alla vita sociale. Arrivare in un nuovo paese è un momento difficile e impegnativo anche per i nostri figli. La scuola spesso diventa uno spazio molto utile per intessere le prime relazioni sociali. Tolta questa possibilità, dobbiamo impegnarci per dare altre possibilità di entrare in contatto con bambini della stessa età. Gruppi sportivi, corsi di arte e musica, gruppi scout o di altro tipo, a volte anche incontri con altri expat attraverso associazioni expat del posto aprono i nostri figli al contatto con i coetanei.

Ritorno in Italia

Al rientro in Italia, basterà rivolgersi alla scuola di riferimento e riportare il percorso svolto, verificare la possibilità di avere riconosciuto il periodo di homeschool e a questo punto dopo averlo provato…perché no? Magari proseguirlo anche al ritorno a casa!

PS: Se avete sperimentato l’homeschool in Italia o all’estero, ci farebbe molto piacere conoscere la vostra esperienza e raccogliere le vostre osservazioni. Scriveteci o venite a condividere sulla nostra pagina Facebook.

Alcuni siti di riferimento:

www.miur.gov.it/istruzione-parentale
www.controscuola.it
www.lapappadolce.net

Elena
Melbourne, Australia
Febbraio 2013

 

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