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Luca Bonacini (https://lucabonacini.com/) è un amico di lunghissima data di Expatclic. Ha vissuto a Sarajevo per più di quattro anni, prima di spostarsi in Argentina. In questa bellissima scheda ci racconta la città che l’ha ospitato fino a poco tempo fa, con un gran numero di dettagli pratici e legati alla realtà culturale del paese, che fan venir voglia di…espatriare a Sarajevo! Grazie Luca, e buona fortuna per il futuro.

Fotografie: tutte quelle con la neve sono di Luca Bonacini, le altre di Pablo Deharo. 

 

Vita quotidiana a Sarajevo

 

SarajevoSarajevo è una città molto gradevole. E’ chiamata la Gerusalemme dei Balcani, perché ospita quattro confessioni che convivono pacificamente, (un po’ meno pacificamente nella storia recente), ma il tratto principale della città è dato dal fatto che qui da sempre convivono ebrei, ortodossi, cattolici e musulmani. Passeggiando per le strade di Sarajevo, nel giro di pochi metri ti imbatti in una moschea, poi in una chiesa ortodossa, una cattolica, per finire con una sinagoga. Questa è la vocazione di Sarajevo, l’integrazione tra religioni e culture. E’ una città dall’atmosfera cosmopolita, che si è un po’ persa negli anni recenti, ma che sta tornando. Il profilo degli abitanti è a prevalenza musulmana, anche se parliamo di un Islam molto moderato, d’estate convivono tranquillamente minigonne e veli. Il burqa si vede poco, portato più che altro dagli abitanti del Kuwait e degli Emirati che d’estate vengono a passare dei periodi qui perché vedono Sarajevo come una specie di paradiso terrestre: invece del loro deserto, qui trovano montagne e molto verde, per loro è un posto stupendo.

Vivere a Sarajevo è molto gradevole, soprattutto per la dimensione cosmopolita a cui accennavo e che fa sì che lo straniero ci si trovi molto bene. Conosco poche persone che non hanno apprezzato il loro soggiorno qui, di solito son tutti molto entusiasti anche per la dimensione ridotta della città: qui tutto è molto concentrato, a portata di mano, si gira facilmente, volendo si deve usare la macchina solo per la grande spesa.

A livello di rapporto con i locali va segnalata la barriera della lingua. Anche se molti parlano inglese, tedesco o italiano perché durante la guerra sono andati in altri paesi, resta comunque difficile comunicare con un gran numero di persone. In genere gli unici amici bosniaci che ci si fa sono quelli che parlano la nostra lingua. In ogni caso i bosniaci sono molto gentili, hanno un modo di interagire molto carino che mette a proprio agio, anche se a volte ci si può imbattere in caratteri più burberi.

 

Informazioni generali

 

Sarajevo2Storia: la pagina Informagiovani su Sarajevo contiene una presentazione storica molto ben fatta.

Popolazione: circa 750,000 abitanti

Ora locale: Sarajevo è sullo stesso fuso orario dell’Italia

Come ci si arriva: perlopiù in macchina, e sono circa 11 ore porta a porta da Sarajevo a Milano. Non ci sono voli diretti dall’Italia, bisogna passare da Vienna o Monaco.

Prefisso telefonico: 00387 per chiamare la Bosnia e 33 per Sarajevo

Numeri di telefono utili
122 Polizia
123 pompieri
124 pronto soccorso
033 289100 aeroporto di Sarajevo

Clima e temperature

Il clima è mediterraneo, abbastanza caldo d’estate, fino a 30°, a volte con picchi molto alti (ad esempio nel 2012 abbiamo avuto tre mesi di canicola), e d’inverno ci dovrebbe essere la neve. Quest’anno (2014) è stato un anno eccezionale, senza neve (nel 2012, due metri…). Quindi d’estate fa caldo, tutti stanno all’aperto, fanno su e giù sulla Ferhadija (la strada pedonale di Sarajevo), si fermano a bere un caffè nei bar all’aperto, etc.

D’inverno invece si va a sciare, si fanno belle passeggiate in montagna, la temperatura può scendere fino a -10°.

Valuta

La valuta locale è il Km (Konvertible Mark – Marco convertibile), creato durante la guerra. 1 Km equivale a 50 centesimi di euro, quindi è facile fare la conversione.
In genere, i negozi, per legge, non possono accettare gli euro ma è facile cambiare all’aeroporto oppure in una delle case di cambio nel centro di Sarajevo.
Nel quotidiano si spende abbastanza poco. Con due/tre euro si può mangiare localmente cose abbastanza buone. La vita quotidiana è poco cara per noi espatriati, i prezzi sono accessibili.
Le banche funzionano ma con una certa lentezza e la burocrazia è un po’ pesante.

Lingua parlata

La lingua ufficiale è il bosniaco (che è poi quasi la stessa cosa del serbo e del croato…)
Un bosniaco di base va bene per cavarsela nei supermercati e nelle interazioni di base quotidiane. Io consiglio di impararlo per capire meglio la condizione del paese, leggere la stampa, etc.
Per impararlo ci sono delle scuole ma amici miei che si sono messi a studiarlo hanno preferito un maestro privato perché si può fare una full immersion più profonda. Si tratta di una lingua ostica che non assomiglia a niente dal nostro punto di vista latino o anglofono.
Questa è un’ottima professoressa privata:
Jasenka Sijercic
Profesoressa di francese e bosniaco; traduttrice giurata in lingua francese
Tel: 062/25 36 82
E-mail: jasenka.sijercic@gmail.com

Altrimenti buoni corsi si trovano al Centre André Malrauxhttps://www.malraux.ba
o al Centro spagnolo:  https://www.ceh-sarajevo.com

Comunque il modo più diffuso per cavarsela in situazioni in cui la lingua è necessaria è di farsi una rete di amici bosniaci ai quali ricorrere in caso di bisogno.

Esiste un quotidiano online in inglese, il Bosnia Daily (https://www.bosniadaily.co.ba/), a cui ci si può abbonare, e uno in francese, si chiama BH Info (https://bhinfo.fr/), settimanale anche questo in abbonamento, 30 euro all’anno.

 

Sarajevo5

 

Presenza italiana 

Ci sono alcuni italiani sposati a bosniache, che sono venuti magari durante la gu

erra, hanno conosciuto la loro compagna e poi sono restati. Poi ci sono gli italiani espatriati temporaneamente, perlopiù che lavorano in ong, alcuni fotografi. Capita spesso che gli italiani che vengono qui come turisti si innamorino della Bosnia, c’è una specie di attrazione Italia/Bosnia abbastanza forte. Sarajevo è una città che lascia il segno, sia per la sua dimensione multiculturale, che per le ferite della guerra che si vedono sui palazzi dalle facciate piene di buchi, nei marciapiedi puntellati dalle “rose di Sarajevo” (segni nel terreno lasciati dalle esplosioni e che hanno assunto una forma floreale).

Siti web della comunità italiana:
–       Ambasciata d’Italia a Sarajevohttps://www.ambsarajevo.esteri.it/

–       Istituto del Commercio Estero Italiano in Bosniahttps://www.ice.gov.it/paesi/europa/bosnia/

Formalità amministrative

Si può entrare a Sarajevo senza visto e restare tre mesi, dopodiché è molto semplice uscire e rientrare. In generale sono piuttosto flessibili anche in questo. Chi ha un contratto di lavoro qui, passa per il proprio ufficio per fare tutti i permessi per entrare e uscire senza problemi.

Questo è il sito web del Ministro del Servizio di Sicurezza per Stranieri, dove eventualmente rivolgersi per un’estensione del visto: https://www.sps.gov.ba/
E in inglese: https://www.sps.gov.ba/index.php?lang=en

Portare un animale

Per entrare a Sarajevo, cani e gatti devono avere il microchip o tatuaggio, avere tutte le vaccinazioni con i necessari richiami, e portare con sè il proprio passaporto e libretto di vaccinazioni internazionali. Devono inoltre aver effettuato una visita dal loro veterinario 48 ore prima della partenza. Il veterinario avrà loro rilasciato un certificato che garantisce che l’animale è in buona salute e può intraprendere il viaggio. Questo certificato deve essere emesso anche quando l’animale lascia Sarajevo.

La presentazione di Sarajevo nella sua totalità è riservata alle socie onorarie di Expatclic. Per diventare socia onoraria clicca qui. Le informazioni contenute nel resto della scheda riguardano la vita pratica a Sarajevo: dove abitare, aiuti domestici,  installazione di telefono, internet, tv, elettricità, un’attività professionale per il coniuge, scuole, salute, trasporti, sicurezza, negozi, diversione, cultura, buoni indirizzi, associazioni, la città con i bambini e link utili.

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