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aiuto domestico in espatrio

Claudiaexpat riflette su alcuni aspetti che regolano i rapporti di lavoro nell’ambito dell’impiego domestico in espatrio.

E’ risaputo che uno dei vantaggi dell’espatrio verso paesi più poveri è il fatto di potersi procurare aiuto domestico a bassissimo costo. In generale tale aiuto non è solo inteso come persona che pulisce la casa e sbriga le varie faccende, ma in alcuni contesti è un preziosissimo mezzo per capire come muoversi nelle questioni pratiche durante i primi tempi.

La persona che lavorerà in casa vostra sicuramente parlerà la lingua del posto, e potrà dunque affiancarvi al principio, se voi la state ancora imparando o non vi sentite sufficientemente spigliate per parlare al telefono. Saprà orientarvi su quali sono i mercati migliori per far spese, e vi darà qualche consiglio mirato per la vostra sicurezza e quella della vostra casa.

Nel puntualizzare alcuni fattori tipici della relazione impiegato/a/padrona di casa, voglio partire dalla situazione più diffusa e a me più familiare, quella della straniera che può permettersi di pagare una persona locale.

Già questa premessa dovrebbe illuminare certi aspetti del lavoro domestico in espatrio che sono inevitabilmente piuttosto spinosi: si è ospiti in un paese nel quale si vive a un livello nettamente superiore rispetto alla maggioranza della popolazione locale, al punto di potersi permettere di impiegare una, due, a volte anche tre persone per far funzionare la casa.

Non è necessario farsi venire quotidianamente i sensi di colpa per questa situazione, ma è bene tenerne conto per capire quello che potrebbe capitarvi in alcuni casi.

Tenere dunque conto del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi il vostro aiuto domestico non potrà mai permettersi, neanche lavorando la sua intera vita, di vivere in una casa come quella che pulisce tutti i giorni: la vostra.

Che i suoi figli, quando si ammalano, dovranno andare a far code agli ospedali pubblici, e magari in molti casi dovranno guarire da soli, perchè le medicine prescritte sono troppo care.

Che quello che guadagna in un mese, voi lo potete spendere in un pomeriggio.

Sarebbe bene tenere sempre a mente queste poche cose, per evitare di vivere il rapporto con la sensazione che la persona che lavora in casa vostra sia in costante agguato per volervi “fregare”.

Nella maggior parte dei casi, certi atteggiamenti che voi potete interpretare come approfittatori e opportunisti, altro non sono che un modo di sopravvivenza che certe persone devono, per forza di cose, mettere in atto nella propria vita.

E’ sicuramente importante che la persona che lavora in casa vostra vi piaccia, e voi vi sentiate a vostro agio con lei, e viceversa, ma se non tenete conto dei fattori generali che regolano il vostro rapporto, rischiate di non trovare mai nessuno che vi vada bene, e di continuare a cambiare persone, con lo stress conseguente per tutti.

Cercate delle referenze prima di dare accesso a una persona a casa vostra, soprattutto se le affidate i vostri figli: anche se le referenze scritte non sono garanzia della riuscita di un rapporto, sono quanto meno un buon punto di partenza.

Date un buon stipendio alla persona che lavora per voi. C’è questa convinzione diffusa tra gli espatriati, che non si può pagare uno stipendio troppo alto per non guastare tutto il sistema: è vero, ma questo non vuol dire che dobbiate necessariamente attenervi alle tabelle salariali governative, che in genere sono da fame.

Informatevi tra le vostre conoscenze, e decidete in base alle ore di lavoro e ai compiti che affiderete alla persona, ma non siate avare: quello che percepirà il vostro aiuto domestico nella maggior parte dei casi sarà per voi poca cosa, mentre per lei/lui è la fonte maggiore di sussistenza.

Tutto questo non deve naturalmente giustificare manchevolezze da parte della persona impiegata: il rapporto che si instaura, quanto meno all’inizio, è un rapporto di lavoro, ed è bene attenersi a questa semplice regola durante i primi tempi, almeno fino a quando non si avranno sufficienti elementi per decidere di impostare il rapporto su basi differenti.

Siate chiare da subito su quelli che sono i compiti da svolgere, e se vedete che qualcosa non è stato percepito correttamente, ripetetelo di nuovo: ricordate che provenite da una cultura differente, per cui certe cose che a voi possono sembrare scontate, non lo sono necessariamente per chi vi sta intorno.

Date fiducia alla persona, perchè solo così verrete ripagate con stima e rispetto. Se la persona impiegata, che magari è l’animo più nobile della terra, sente che avete delle riserve a priori, potrà sentirsi minata nella sua autostima e cominciare ad agire in maniera confusa, o adoperandosi per piacervi, con atteggiamenti e iniziative che possono rivelarsi disastrosi.

Claudiaexpat
Lima, Perù
Settembre 2006

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