Home > Nord America > Stati Uniti d'America > Il mio American Dream, la storia di Rosi, italiana a Miami

Rosi è una carissima amica di Expatclic, che ci ha già raccontato il suo parto a Miami. Torna con noi per condividere i suoi sentimenti rispetto al suo espatrio in Florida. Grazie Rosi!!!

 

Questa non è una vera e propria presentazione di Miami, è più un mio “pensare a voce alta”, il mio ricordo dello “sbarco” a Miami 3 anni or sono. Forse non sarà utile da un punto di vista pratico, ma credo che molte espatriate si rivredanno nel mio racconto, e chi è in procinto di partire, si farà un’idea di cosa aspettarsi.

Quando ho saputo che ci saremmo trasferiti a Miami ho pensato subito: “finalmente realizzo il mio sogno, vado a vivere in America!“. Ebbene sì, credo che un po’ tutte siamo cresciute col mito americano, terra lontana dove tutto è grande, tutto luccica e tutto è possibile! Sono contenta, quando annuncio la destinazione dell’espatrio la reazione comune è sempre la stessa : “bellooo, mare, sole, caldo, America,…“!

Sono gasatissima, inizio a spulciare il web per cercare tutte le informazioni possibili su Miami e su dove vivere, dove fare la spesa, dove uscire,…insomma da dove ricominciare la nostra nuova avventura! Raggiungo il mio fidanzato (ora diventato mio marito) che era già lì da un paio di mesi; io ho ritardato un po’ perchè non volevo lasciare il mio lavoro in Italia, ma poi l’amore e la nostalgia hanno prevalso!

Appena arrivata decido che il primo passo per sentirmi davvero a casa è andare al supermercato e fare la spesa. Confondermi tra le casalinghe locali mi fa sentire una di loro. Vado in esplorazione, a casa serve tutto (mio marito in due settimane non ha neanche individuato dov’è il supermercato, in compenso al mio arrivo troneggiava nel salotto vuoto, un’immensa TV super piatta e super tecnologica…ci ciberemo di quella??).

L’impatto col supermercato è stato a dir poco destabilizzante…cerco cose che qui non esistono e scopro prodotti assurdi. Durante l’ora passata nel supermarket continuo a chiedermi “ma chi la compra questa cosa? Chi mangia quest’altra? Nooo, e questo cosa sarà mai?“…sono uscita praticamente a mani vuote…sì, credo che per cena mangeremo la TV comprata da mio marito!

american dreamLa nostra nuova vita americana è iniziata, scopriamo Miami e le sue bellezze. Spendiamo la domenica mattina al mare a Miami Beach oppure a Key Biscayne per un pic-nic/grigliata sulla spiaggia.

Scopriamo che ci sono pochissime zone dove poter passeggiare e che tutto si trova dentro mall giganti. Ci sediamo da Starbucks a sorseggiare per ore un bicchierone di caffè oppure ci lanciamo in brunch pesantissimi che, oltre a colazione e pranzo, sono anche merenda e cena.

Io mi iscrivo in palestra sperando di fare amicizia…ed infatti così sarà, il corso di danza del ventre mi farà conoscere la mia amica francese (per puntualizzare, io pensavo di essermi iscritta ad un corso di aerobica, ma alla prima lezione mi sono divertita talmente tanto vedendo tutte le partecipanti ondeggiare come palme al vento nell’intento di imitare l’ancheggio dell’insegnante, che ho deciso di proseguire comprando anche il gonnellino con le monetine!).

Per socializzare ancora di più, decido di partecipare ad un corso di cucina organizzato dal Miami Dade College. Io adoro cucinare, voglio imparare a fare piatti nuovi e capire se il binomio alimentare America=Hamburger è davvero l’unico possibile. La risposta è no, anche qui c’è altro e anche buono, ma al corso di cucina non sono più tornata, credo sopravviverò anche senza approfondire la cucina americana!

american dreamPassiamo le prime settimane ad arredare casa, thanks God c’è Ikea che ci salva dal comprare mobili pacchianissimi e poltrone sproporzionate. Il nostro appartamento inizia a prender forma, a completarsi così come la nostra nuova vita. Ogni giorno c’è una novità, un nuovo tassello che si inserisce, iniziamo a sentirci più a casa, più tranquilli. Tanto c’è da scoprire ancora, ma piano piano le cose ci sono più familiari, e appaiono meno complicate di quanto pensavamo. Ok penso, « let’s get the American Dream started ».

Un attimo, però, qualcosa non mi torna. Già quando sono arrivata all’aeroporto mi sono accorta che c’era qualcosa di strano, che questa America, non era come quella che io avevo visto nei film, che mi ero immaginata…avrò sbagliato aereo? Sono veramente a Miami, Florida, USA? No, non è possibile, forse qualcosa mi sfugge?…No, non mi sfugge nulla, io pensavo di andare a vivere in Nord America, invece sono stata catapultata in America Latina, nella città che ha la più grande comunità cubana al mondo, dove trovare un vero americano è una mission impossible, e dove sono costantemente accolta con un « Hola, ¿qué tal mi corazon? ».

Ebbene sì, Miami è questa, è efficienza americana e allegria latina. È spanglish, il continuo intreccio di spagnolo e inglese, di hamburger ed empanada de goiaba, di “good morning” (pochi) e “buenos dias mi amor” (soprattutto), di macchine enormi su strade enormi guidate moooolto sportivamente, Miami è America, sì, ma è soprattutto Latin America.

american dream E l’American Dream? Svanito? Infranto? NO, assolutamente no, si è semplicemente arricchito. Si è arricchito di colori, di sapori, di emozioni che non avevo previsto nè immaginato. Elementi che non sono tipici della vera America, di quella conservatrice, ma sono l’immagine di quella nuova, di un affascinante melting pot che è Miami e di cui mi ritrovo a far parte.

L’emozione è ancora più grande, cresce ogni giorno. Sento di vivere un “doppio espatrio”. È come se vivessi contemporaneamente in due parti del mondo, anche se per adattarmi a questa nuova realtà c’è voluto tempo.

E ora, dopo tre anni, un matrimonio e un figlio nato qui, quando qualcuno mi chiede come si vive a Miami, io rispondo che tutto è bello, efficiente, soleggiato, caldo. È bella Miami, la gente è calorosa ma che, come qualunque città, ha i suoi difetti, le sue negatività e soprattutto è veramente lontana dall’Italia, e quindi da famiglia e amici (quelli veri)… nè mare nè sole possono compensare questa mancanza. Ma si sa, noi espatriate non ci possiamo lamentare, agli occhi di tutti siamo privilegiate. E a Miami ancor di più, le persone mi immaginano sulla spiaggia a sorseggiare margaritas tutto il giorno…vabbè io glielo lascio credere, altrimenti che American Dream è?!

 

Rosi
Miami, Florida
Marzo 2011

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