Basha, il beagle di Malenaex, ci racconta il suo viaggio aereo da Lima a Buenos Aires.
Mi chiamo Basha, sono nata tre anni fa a Lima, Perù. Vi racconto che là, nella mia città natale, la vita trascorreva calma dopo che avevo messo al mondo sette cagnolini (tre femmine e quattro maschi).
Quando se ne andarono i figli, mi presi una meritata vacanza, recuperando così il mio spazio e la mia tranquillità. Che però non durò a lungo. Sembra che il movimento sia “normale” nelle nostre famiglie di espatriati. Viviamo di sorpresa in sorpresa.
Gradualmente le giornate si fecero agitate. Apparvero delle casse e gli oggetti della casa cominciarono a muoversi dai loro posti abituali. Al lavoro ! Dovevo annusare, ogni mattina, montagne di cose accumulate negli angoli: casse con etichette, sacchi pieni di cartone, di carta, di giochi, di peluches e di cose inutili. Il campanello e il telefono non smettevano di suonare. Tutto il giorno c’era in giro gente strana e la casa stava cambiando. Io continuavo ad annusare…
Un giorno apparve in cucina una grande “cosa” grigia. Una casa, un canile, una gabbia.
Era arrivato il gran giorno !
Aspettai con ansia il mio pasto per tutta la mattina. Il mio ultimo pasto a Lima. Non arrivò mai. La mia pancina doveva viaggiare leggera. Sentii un certo nervosismo nella famiglia, che alla fine mi contagiò. Per un momento mi sentii felice, saremmo usciti a passeggiare, però il viaggio non era per niente interessante. Si trattava del tragitto fino all’aereoporto. E lì arrivammo, tra documenti e valigie, e toccò a me. Mi pesarono e mi rinchiusero nella gabbia. Per fortuna trovai un grande osso su un materassino soffice, fatto con strisce di carta di giornale.
La mia famiglia mi salutò con la mano e io risposi con lo sguardo. Mi tenni occupato guardando le persone, tutte vestite di blu, che mi si avvicinavano, mi parlavano in tono gentile, mi sorridevano, mi tranquillizzavano.
Il movimento sembrava interminabile, mi portavano da una parte all’altra, ascoltavo rumori strani e in alcuni momenti fortissimi.
All’improvviso apparve un cocker in una casa simile alla mia. Che gioia !!! Ci salutammo, ma capimmo subito che non potevamo annusarci da vicino. Ci rassegnammo e restammo in silenzio per tutto il viaggio. Era meglio riposare. Dormendo il tempo passa più velocemente e le preoccupazioni restano nei sogni.
E così tra sonno e veglia arrivammo a Buenos Aires… Altro aereoporto, altra gente, altra musica, altro accento. Valigie e ancora valigie, io e il cocker tra queste, un po’ più curati e seguiti.
Alla fine sentii una voce amica. Sofia mi aspettava attenta, lì, dove uscivano le valigie. Si aprì la porticina della gabbia e la mia gioia fu enorme. Il caldo abbraccio di Sofia mi accolse nella mia nuova casa. Per il momento l’Argentina.
Cari amici cani, dopotutto volare è stato divertente!
Basha
Malenaex
Buenos Aires
Ottobre 2007
Tradotto dallo spagnolo da Claudiaexpat