Home > Non categorizzato > Ottobre, il mese viola in Perù

A Lima ottobre è chiamato il mese viola. In questo periodo, infatti, la è presa da fervore popolare e religioso: si veste di viola per venerare il Señor de los Milagros (Signore dei Miracoli).

Il culto del Signore dei Miracoli risale al secolo XVII, all’epoca in cui gli spagnoli occupanti relegavano gli Indios e i Neri alla periferia di Lima. In uno dei quartieri periferici, Pachacamilla, una confraternita di angolani si riuniva e teneva le sue riunioni in una casa che aveva una storia strana: durante il terremoto del novembre 1655, tutti i suoi muri erano crollati tranne uno, quello su cui uno schiavo aveva dipinto un Cristo Nero crocifisso. Sembra che in questo stesso punto vennero poi miracolosamente guarite molte persone, e da qui nacque la venerazione popolare e fu deciso di edificare una cappella.

señor de los milagros murales

Foto di Molimono82 sotto Creative Common Licence

Qualche anno più tardi, nell’ottobre del 1687, un maremoto devastò una parte del Callao (zona portuale di Lima) e di Lima, tra cui la Cappella del “Cristo Nero”, risparmiando per la seconda volta l’affresco del Cristo. Fu a quel punto che venne deciso di dipingerne una copia, da portare in processione per le strade di Lima tutti i 18 e 19 di ottobre.

Ma perché il viola ? Alla stessa epoca, una giovane ecuatoriana sognava di diventare suora, ma i suoi genitori l’obbligarono a sposarsi. Si installò al Callao dove, dopo la morte prematura del marito, riuscì a fondare l’ordine delle Nazarene sotto il nome di Madre Antonia Lucia dello Spirito Santo. L’abito di quest’ordine era viola. Quando, 17 anni dopo, l’Istituto Nazareno fu demolito dalle autorità per inconformità alle leggi vigenti, venne loro offerta una dimora di fianco alla cappella del Cristo Nero. Le suore si presero dunque cura della cappella e del Cristo Nero, e da allora il colore viola simboleggia la dedizione assoluta al Señor de los Milagros, altresì chiamato Señor de Pachacamilla (dal nome del quartiere dove ebbe origine la storia) o Señor de los Temblores (Signore dei Terremoti), per la sua comprovata resistenza alle scosse sismiche.

Alcuni ci vedono un’espressione del sincrestismo yoruba/cattolico, o la rappresentazione del dio Obatalá; Maria Rostworowski, una famosa etno-storica peruviana, nella sua opera “Pachacamac y el Señor de los Milagros: una trayectoria milenaria (1992) (Pachacamac e il Signore dei Miracoli : una traiettoria millenaria), lo confronta a una divinità chiamata Pachacamac, “colui che muove il mondo”, padrone dei terremoti. Nelle sue ricerche ci mostra che questa venerazione al Señor de los Milagros, d’origine indigena, veicolata dagli Africani e adottata dal mondo creolo, simbolizza una ricerca di identità nazionale.

Ma cosa succede a Lima nel mese viola?

Innanzitutto i devoti del Signore dei Miracoli circolano per la città con la loro tunica viola dal cordone bianco. Durante tutto il mese di ottobre abbandonano i loro abiti di tutti i giorni e si vestono, anche al lavoro, con la tunica.

Il colore viola (predominante) misto al bianco (del cordone della tunica) viene usato per decorare tutti quartieri di Lima. Ogni quartiere, infatti, organizza la propria processione, parallelamente a quella principale che si svolge nel centro della capitale il 18 e il 19 di ottobre. Per le strade vengono appese delle bandierine bianche e viola, e chi vuole accogliere in maniera ancora più devota il Signore dei Miracoli prepara un tappeto di fiori davanti alla propria casa. I fiori che si usano sono bianchi, oppure colorati artificialmente.

Creative Commons Licence

La processione nel centro della città è realmente impressionante, pare che sia una delle manifestazioni religiose cattoliche più grandi al mondo. Il baldacchino sul quale poggia l’immagine del Cristo Nero è ricoperto di oro e argento, pesa più di 2 tonnellate e viene portato a spalla per le vie della città da trentotto uomini, che formano la “cuadrilla”, tutti vestiti con la tunica viola, come del resto le donne, che hanno il compito di spargere fiori davanti all’immagine. Un tempo la cuadrilla era formata da gente del popolo, mentre oggi partecipano alla cosa persone di tutte le classi sociali.

Naturalmente, come ogni tradizione che si rispetti, anche il mese morado ha le sue ricette. Il re dei dolci di ottobre è il Torrone di Doña Pepa. Esistono almeno tre versioni sull’origine di questo dolce, ma nessuno sa esattamente quale sia quella vera.

Foto ©ClaudiaLandini

Una dice che il dolce fu creato da una tale Josefa Cobos, una cuoca di colore sposata a un vecchio impiegato della Beneficenza Pubblica. Una seconda versione è decisamente più spettacolare e attribuisce la creazione del famoso torrone a Josefa Marmanillo, una schiava vissuta all’epoca coloniale e conosciuta come ottima cuoca. Come segno di ringraziamento al Signore dei Miracoli che la guarì da un’inizio di paralisi alle giunture, Josefa fabbricò questo torrone, la cui ricetta le venne rivelata in sogno da qualche forza superiore. Josefa cucinò il torrone tutti gli anni nel mese di ottobre, e quando venne liberata dalla sua schiavitù aprì una pasticceria che i limegni battezzarono con il nome di “torrone di Dona Pepa”.
La terza versione è solo leggermente diversa dalla seconda, e non fa nomi.

Il mese morado però vede anche abbondare sulle tavole dei limegni la chicha morada e la mazamorra morada, che in realtà si cucinano tutto l’anno, ma che nel mese di ottobre, sarà per la colorazione viola che viene loro dal mais viola, il principale ingrediente, sono favoriti.

Foto di Infrogmation of New Orleans sotto Creative Commons Licence

La chicha (si pronuncia “cicia”) morada si prepara facendo bollire le pannocchie di mais viola molto a lungo, con chiodi di garofano, cannella, e buccia di ananas. Quando l’acqua della bollitura ha preso un bel colore viola, la si cola e ci si aggiunge zucchero ed eventualmente qualche pezzo di mela o altra frutta fresca. E’ una bevanda deliziosa.

Se volete preparare invece la mazamora morada, una volta colata l’acqua della bollitura, aggiungetevi della Maizena, fino a che il composto si ispessisce, e poi frutta secca (uvette, noci) e frutta fresca (pesche, mele, melograno). Servite freddo e cosparso di cannella.

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Lima, Perù
Ottobre 2005
Foto principale: su licenza 123rf

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