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Expatclic mi ha insegnato tanto, e continua a stupirmi. Ho voglia di condividere la mia riflessione sulle reti di donne espatriate nel mondo e sulla mia esperienza diretta con alcune di queste.

Claudiaexpat

 

Da quando ho lasciato l’Italia e ho sposato una vita mobile, le reti di donne espatriate mi hanno sempre appassionata. Penso anche di essere stata un po’ pioniera in questo, perché quando nel 1996 ho creato Tam Tam Femme, i gruppi che connettevano donne nel mondo dell’espatrio si contavano sulla punta delle dita.

La spinta dietro la creazione di Tam Tam Femme – un’associazione di supporto per donne che si trasferivano in Africa – era la stessa che mi anima oggi lavorando per Expatclic: far sì che le donne che partono per l’estero si sentano meno sole e trovino un valido aiuto per impostare un rapporto positivo e arricchente sia con il loro paese d’accoglienza, che con l’esperienza dell’espatrio in sé.

reti di donne espatriate

Photo ©Expatclic

Naturalmente con il diffondersi di internet, le reti di donne espatriate si sono moltiplicate, e per me è stato interessantissimo osservare l’evoluzione del far rete e il suo differenziarsi a seconda dei gruppi e delle varie culture.

Indipendentemente, però, dalle differenze culturali e geografiche, resta di fondo il grandissimo servizio che queste reti, virtuali e non, forniscono alle espatriate in tutto il mondo: un appoggio che in alcuni casi si rivela fondamentale nel cambiare il destino della missione all’estero.

Ci sono infatti varie sfere nelle quali la presenza di reti di donne espatriate è determinante. In base alla mia esperienza ne ho identificate tre: informazioni pratiche e contatti, supporto morale, canale di socializzazione e professionalità.

Informazioni pratiche e contatti

Proprio poco dopo aver cominciato quest’articolo, mi sono trovata nella delicata posizione di dover scegliere, insieme a mio marito nel giro di pochissimo, a che destinazione applicare per il suo lavoro. Io che dico sempre che con l’evoluzione di internet la ricerca di informazioni pratiche è diventata più facile, ho dovuto ricredermi all’istante. Dopo aver passato alcune ore in vana ricerca in rete, dove naturalmente ho trovato qualche articolo sulle destinazioni proposte, ma niente di realmente convincente, mi è bastato rivolgermi alla mia rete per parlare nel giro di 24 ore con persone che in quei luoghi stanno vivendo. E ho capito una volta di più il valore dei contatti. Ma non quei contatti privi di patos o di coinvolgimento come si ottengono e consumano di questi tempi sempre più frenetici. Parlo di contatti partecipati, vissuti con passione e impegno e per questo mille volte più preziosi, che solo una rete curata con amore e sul lungo periodo può dare.

 

reti di donne espatriate

Photo ©Expatclic

 

A seconda della fase della vita in cui avviene l’espatrio, le esigenze – e di conseguenza la ricerca d’informazioni – mutano. Se fino a quando avevo i figli con me, quello che m’interessava era sapere la qualità delle scuole e degli intrattenimenti per bambini o adolescenti, adesso le mie priorità sono legate alla mia situazione di salute e al mio lavoro. Non è sempre automatico trovare persone che sappiano rispondere a tutto, semplicemente perché a seconda della loro situazione, conosceranno un luogo sotto una determinata luce e non sotto un’altra. Quello che mi piace di una rete come Expatclic, è che esistendo da tanto tempo, riesce a convogliare sempre nuove “leve”, pur restando conosciuta a espatriate già più navigate e che possono occuparsi di bisogni non necessariamente condivisi da espatriate alle prime armi.

Supporto morale

reti di donne espatriatePenso che sia inutile ribadire che l’espatrio racchiude aspetti di durezza incomprensibili a chi non li vive sulla propria pelle. Senza stare ad analizzarli qui, è importante sapere che il giusto supporto morale, e quella spinta necessaria a non perdere mai la motivazione, possono arrivare in forma completa e soddisfacente solo da chi è passato per l’esperienza. Unire tutte le esperienze in reti di donne espatriate contribuisce a creare spazi dove ci si sente comprese, accolte, dove per una volta si può lasciare da parte la fatica del doversi spiegare o giustificare. E questo è altrettanto, o forse ancora più importante, del sapere che temperatura ci sarà in un nuovo paese, o quanto costa affittare una casa.

Mentre le reti di donne espatriate in presenza nei vari paesi costituiscono un preziosissimo salvagente soprattutto nei primi tempi di disorientamento emotivo e sociale nella nuova destinazione, le reti virtuali, con la loro onnipresenza e una storia rintracciabile con un paio di click, se usate adeguatamente (e se esenti da tutte quelle lotte da pollaio che purtroppo caratterizzano spesso le aggregazioni virtuali), possono davvero costituire un incommensurabile appoggio e una bussola nei primi turbolenti tempi di adattamento.

Canale di socializzazione e professionalità

Se non avessi frequentato così assiduamente reti di donne espatriate nei vari paesi in cui ho vissuto, non conoscerei così bene i paesi che mi hanno ospitata. E non solo: anche professionalmente sarei una persona incompleta. Semplicemente perché questi gruppi, pur avendo spesso missioni diverse, sono un canale di apertura sulla realtà che ci circonda. A Tegucigalpa ho fatto parte di un gruppo straordinario (un giorno dovrò raccontare l’esperienza) di mogli di cooperanti, che s’impegnava in maniera straordinariamente intelligente in opere di sviluppo in Honduras. Quello che ho imparato a livello di gestione di progetti e di rapporti con donatori e autorità facendo parte di questo gruppo è indescrivibile. A Lima ho frequentato assiduamente Lima Accueil, l’associazione d’accoglienza francofona, ed è stato grazie a lei che ho scoperto luoghi della capitale peruviana che non avrei mai potuto trovare e godere da sola.

Queste reti fanno anche da grancassa per il proprio lavoro. Se si riesce ad instaurare con il gruppo un rapporto positivo e costruttivo, spesso l’interesse verso la sfera professionale dei membri si risveglia istintivamente, e in alcuni casi questo può portare a fruttuose collaborazioni professionali.

reti di donne espatriate

Foto: Pixabay

Insomma, l’unico motivo per cui potrei capire che non volete unirvi a questi gruppi è che siete allergiche al rapporto umano. Ma a giudicare dal successo della comunità di Expatclic, direi che questo caso è proprio da escludere 🙂

Buoni espatri a tutte!

 

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Toscana, Italia
Aprile 2019
Foto principale:  Rajan Adhikari

 

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