Home > Famiglia e Bambini > Gravidanza > Partorire a Palo Alto, California
partorire a palo alto

Sara è un’amica italiana conosciuta qui in Silicon Valley, lei e Enzo, suo marito, vivono a Palo Alto da diversi anni e a settembre la loro famigliola si è allargata con l’arrivo della bellissima Beatrice.
Beatrice è nata a Stanford, il super ospedale di Palo Alto, noto in tutto il mondo. Mi sono chiesta subito come fosse partorire in un ospedale così rinomato e ho fatto a Sara la stessa domanda, e non solo… le ho fatto diverse domande perchè ogni paese ha le sue procedure per quello che riguarda l’approccio alla gravidanza e successivo allattamento, la preparazione al parto e per quello che avviene dopo… ogni Paese ha le sue regole e il suo modo di procedere e partorire a Parigi può essere molto diverso dal partorire a Palo alto!

Giuliettaexpat

Com’è stata la tua gravidanza in Silicon Valley?

Molto rilassante e tranquilla. Superata la fase iniziale di nausee (in realtà per me sfortunatamente durata 5 mesi), con il meraviglioso clima di cui godiamo qui, ho potuto rilassarmi fino al parto con passeggiate all’aria aperta e piacevoli nuotate in piscina (il clima stupendo aiuta anche dopo l’arrivo del bebè!!).

Come sei stata seguita a Stanford?

Molto bene, mi sono sempre sentita accudita da medici molto preparati -non solo professionalmente ma anche emotivamente- e sempre molto attenti ai miei bisogni ed alle mie esigenze.

Beatrice è la tua prima bambina, qundi prima gravidanza e prime scoperte, come ti immaginavi il tutto e com’ è stato?

Immaginavo sarebbe stata un’esperienza unica e bellissima ma la realtà ha decisamente superato l’immaginazione. Non credo possa esistere un amore più grande ed incondizionato di quello che si prova per i figli. Ogni giorno con lei è un’emozione ed una scoperta, i suoi sorrisi sono impagabili ed illuminano la mia vita.

I medici sono stati all’ascolto?

Molto, sempre pronti a rispondere alle mie domande e a chiarire ogni mio dubbio. Inoltre qui trovo che si dedichino molto a spiegare tutto quello che accade, passo dopo passo, e si assicurino sempre che il paziente sia informato e al corrente di tutto.
Non so se sia per paura di denuncie (che qui non sono così rare) o semplicemente per etica professionale ed in tal caso ammirevole.

Come ci si prepara al parto in California?

Mi sembra ci sia un approcio molto naturale in cui i medici informano su tutte le opzioni e possibilità ma sempre molto  rispettoso delle scelte della famiglia su cui non viene mai fatta pressione.

Quando hai capito che il momento del parto era vicino?

Onestamente solo quando ho cominciato ad avere le contrazioni, fino all’ultimo non ho avuto nessun segno “premonitore”, per così dire…

Come sei stata accolta in ospedale, e in sala parto?

L’accoglienza in ospedale è stata fantastica. Il vantaggio di Stanford (non so come siano gli altri ospedali perchè non ci sono mai stata) è che non sembra neppure un ospedale ma un albergo di buona categoria -direi un 4 Stelle- quindi l’atmosfera non è “da ospedale”.
In più a “labor and delivery” le infermiere -forse perchè appositamente preparate ad affrontare mamme in preda all’ansia e all’isteria da parto- sono sempre molto disponibili ed affabili.
Sono andata dritta in una bellissima stanza in cui poi ho partorito, le due infermiere assegnatemi non mi hanno lasciato un secondo fino alla fine ed il ginecologo che mi ha fatto partorire è stato eccezionale.

Stanford hospitalCom’ è il servizio a Stanford?

Il servizio è eccellente, gli standard del personale medico sono elevatissimi, ti rendi proprio conto di essere in uno degli ospedali migliori del mondo e ti senti tranquilla di essere in buone mani qualunque cosa succeda -a te o al tuo bambino. Il reparto di neonatologia è famoso in tutto il mondo e gli elicotteri che si sentono arrivare continuamente ne sono la prova.

Cosa avviene dopo il parto, com’è il servizio dopo parto e pediatrico….?

Dopo il parto il bambino viene velocemente controllato nella stessa sala parto e poi dato subito al seno alla mamma che lo tiene con sè un’oretta prima che vengano fatti al bambino bagnetto ed altri controlli mentre la mamma viene poi spostata in maternità.
Entrambi i servizi post-partum e maternità sono ottimi.

Com’ è stata la degenza, servizio e assistenza?

La degenza è stata buona. Naturalmente si paga in un certo senso lo scotto di essere in un ospedale universitario per cui spesso i prelievi o altri controlli di routine vengono fatti da tirocinanti che, seppur molto preparati, a volte impiegano più tempo o hanno più dubbi nel gestire alcune situazioni. Inoltre il fatto di essere in un ospedale grande e molto “busy” a volte non permette alle infermiere di reparto di correre subito ad ogni chiamata, a me è capitato più volte di dover attendere  che qualcuno rispondesse alla mia chiamata ma alla fine i pro superano di gran lunga i contro quindi è un prezzo che si paga tranquillamente.

E per l’allattamento come sei stata aiutata e consigliata?

In questo caso devo dire che non mi è stato dato grande aiuto in ospedale, abbiamo avuto qualche problema iniziale con l’allacciamento al seno ma sono stata dimessa senza averlo risolto.
Quello che mi ha aiutato moltissimo è la stata la figura della lactation consultant, consigliatami dalla mia pediatra, e che ho cominciato a vedere appena rientrata a casa. Una persona splendida che ha fatto la differenza, dedicandosi pazientemente a mostrarmi “sul campo” il modo piu’corretto e semplice di attaccare la bambina al seno, le diverse posizioni e continuando a rispondere ai miei dubbi e quesiti via mail anche una  volta terminato il nostro ciclo di incontri, offrendomi inoltre grande supporto emotivo e psicologico in un momento così delicato in cui ogni mamma vuole dare il meglio al proprio bambino, anche  a partire dal nutrimento. Trovo sia un servizio stupendo, non so se questa figura esista in Italia/Europa ma spero venga introdotta se non è ancora presente.

E dopo…

Dopo due notti in ospedale siamo rientrati a casa e nei giorni successivi si sono susseguite un paio di visite di routine per la bimba e la mia unica visita di controllo post partum dopo 6 settimane, sempre tutto molto preciso e soddisfacente.

Il papà com’è stato coinvolto nelle fasi di preparazione al parto e nella fase stessa del parto?

Al corso di preparazione al parto viene enfatizzato molto il ruolo del  papà come supporto principale della mamma in sala parto. Viene definito “coach” nel senso che deve essere la persona che “allena” la mamma a respirare in maniera corretta per limitare il dolore delle contrazioni e dà supporto durante la fase di “spinte”. Viene inteso anche molto come supporto psicologico che deve aiutare la mamma a mantenere la calma e non perdere la testa nei momenti più difficili.Trovo che affidargli un ruolo e cercare di coinvolgerlo il più possibile sia un’ottima idea per renderlo partecipe in prima persona di tutta l’esperienza.

E il ritorno a casa?

E’ stato bellissimo rientrare a casa con la nostra creatura, un’emozione incredibile e soprattutto trovare la nonna dall’Italia ad attenderla.
Certo sono subito cominciate anche tante notti insonni e poco tempo per riprendersi, ma la gioia è talmente grande che passa tutto assolutamente in secondo piano.

Sei pronta a ricominciare?

Assolutamente sì, tra qualche mese:-)

Pensi che in /Italia sarebbe stato diverso?

Penso che i medici in Italia siano molto preparati e le strutture buone, in linea di massima.
Quello che penso manchi in Italia a volte è la cura con cui si è seguiti qui, lo spiegare nel dettaglio tutto quello che sta accadendo e che viene fatto al paziente ad ogni visita, la disponibilità nel rispondere ad ogni domanda (a volte anche stupida) del paziente e l’accertarsi (spesso anche telefonando nei giorni successivi) che il paziente sia il più tranquillo possibile.
In Italia trovo ci sia meno cura e più superficialità in questo senso.
Bisogna, però, anche dire che tutta questa cura qui la paghi -anche se tramite assicurazione- molto cara mentre in Italia il “rapporto qualità-prezzo” del sistema sanitario, a mio avviso, è molto buono nel senso che, considerando quello che paghi, quello che ottieni non è per niente male:-)

Grazie Sara, goditi Beatrice, la sua crescita e le sue scoperte!

Giuliettaexpat (Giulietta Cerruti Sacconey)
Los altos, San Francisco Bay Area
Marzo 2014

 

Già che sei qui ...

... possiamo chiederti di offrirci un caffe ? Scherziamo, naturalmente, ma fino a un certo punto. Come forse avrai notato, Expatclic non ha  pubblicità nè quote associative obbligatorie. Da 19 anni lavoriamo volontariamente per garantire dei contenuti e un'assistenza di qualità alle espatriate in tutto il mondo. Mantenere un sito di queste dimensioni, però, ha dei costi, che copriamo parzialmente autotassandoci e con donazioni spontanee di chi ci segue e apprezza da anni. Se tu potessi dare anche solo un piccolo contributo per coprire il resto, ti saremmo immensamente grate ♥ Puoi sostenerci con una donazione, anche se piccola. Grazie di cuore.
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments