Rosi, dalla bella Miami, ci racconta il suo fantastico parto. Grazie Rosi !!!
Per tutta la gravidanza sono stata seguita da uno studio associato di ginecologi fantastici del Mercy Hospital. In pratica avevo un ginecologo di riferimento che mi ha visitata per i primi tre mesi di gravidanza una volta al mese, poi, nei mesi successivi, si alternavano gli altri medici dello studio in modo tale che il giorno del parto, chiunque di loro fosse di turno, mi aveva già vista ed io ero più tranquilla con una faccia familiare.
La gravidanza è andata benissimo tanto che ho lavorato fino al giorno prima del parto…qui la maternità praticamente non esiste come la intendiamo in Italia, c’è un periodo di congedo dopo la nascita del bambino, il datore di lavoro e lavoratore ne stabiliscono la durata e concordano se sia o meno retribuito!
Il 24 giugno nel pomeriggio arriva mia mamma dall’Italia, vado a prenderla in aeroporto con mio marito e proprio mentre l’aspettavo perdo il tappo…che tempismo, ho pensato !
La sera sono partiti i dolori e verso le 4 di notte siamo andati al Mercy Hospital per il ricovero. Qualche mese prima del parto mi ero registrata presso l’ospedale fornendo i miei dati e quelli dell’assicurazione. A fine procedura mi è stato dato un codice a barre che avrei dovtuo portare al momento del ricovero così, con un colpo di scanner, le infermiere del reparto avrebbero avuto già tutte le informazioni necessarie sul mio conto (che hanno comunque verificato).
Arrivo in ospedale e mi assegnano una stanza dove avrei fatto travaglio, parto e post parto (solo dopo la nascita del bambino sarei stata trasferita nel reparto di maternità). L’infermiera mi spiega che, oltre a mio marito, se volevo, anche mia mamma poteva assistere al parto…non è che non volessi condividere questo momento con lei ma ho preferito rifiutare la proposta, mio marito mi sembrava più che sufficiente, non ci tenevo che tutto il mondo mi vedesse soffrire come una matta!
Arriva l’ostetrica, mi visita e mi dice che, nonostante le contrazioni fossero già forti, ero a 1 cm di dilatazione…quasi sono svenuta perchè non potevo credere che tutto quel dolore non fosse che l’inizio di un cammino che si preannunciava moooolto lungo… Mi propongono subito l’epidurale che io accetto senza pensarci due volte (durante la gravidanza continuavo a dire che se noi donne partorivamo da più di 2000 anni senza nulla ce l’avrei fatta anch’io, ed invece le mie convinzioni sono precipitate dopo solo un’ora di contrazioni !!!)
Arriva l’anestesista e mi riporta in paradiso, l’epidurale fa effetto ed io torno ad essere lucida e tranquilla! Nel frattempo mi rompono le acque e dopo qualche peripezia (evito i dettagli per non intimorire chi ancora non ha partorito…), sono le 5 del pomeriggio e la dilatazione è a solo 6 cm! Il medico (un angelo) mi propone il cesareo perchè io e il bimbo potremmo avere qualche problemino…io tra le lacrime gli dico di procedere subito, a mio marito danno il camice per entrare con me in sala operatoria e lui, contento di vedermi finire di soffrire, inizia a far foto con tutti vestito come il Dr. House… vabbè!
Una volta in sala operatoria tutto è successo in un attimo, e quasi senza accorgemene, mi ritrovo il mio tesoro tra le braccia. Un’emozione unica, credo di aver pianto più di lui!!!
Il post operatorio è andato bene, mi hanno trasferita nella mia stanza singola nel reparto di maternità dove c’era un divano letto per mio marito che è potuto stare con me giorno e notte per tutta la permanenza in ospedale.
Quando mi hanno portato mio figlio per la prima volta ho notato che aveva un braccialetto con una specie di antitaccheggio legato alla caviglia…l’infermiera mi ha spiegato che serviva per evitare che qualcuno potesse portar via il bambino senza autorizzazione…in pratica se passava la porta della maternità suonava l’allarme!!!! meraviglioso…troppo avanti…
Oltre al medico che passava tutti i giorni, c’era un’infermiera che appena chiamavo si precipitava in camera per aiutarmi in tutto! Il giorno dopo la nascita del mio piccolino, l’ospedale ha contattato il mio pediatra che è venuto per due giorni consecutivi in ospedale per vedere che tutto andasse bene.
Il giorno prima di andare a casa hanno registrato mio figlio in comune a Miami (se ne occupa l’ospedale) ed hanno richiesto il suo social security number (tipo il nostro codice fiscale) che ci è poi arrivato a casa.
Insomma, come avrete capito, sono stata seguita, servita e riverita come una principessa durante la gravidanza e durante il parto. Non voglio certo mettere in dubbio la professionalità e la gentilezza del personale che mi ha seguito, anzi, mi sono sentita sempre in mani sicure e preparate ma certamente il fatto che il tutto sia costato circa 20.000$ ha influito e parecchio! Per l’ospedale oltre ad essere una paziente si è anche clienti e quindi il servizio cerca di essere all’altezza dei costi! Ovviamente l’assicurazione ha pagato più o meno il 90% della spesa ma sempre tanto è!
Questo è stato il mio primo parto quindi non ho termini di paragone con altri paesi ma non posso che essere super contenta di come è andato (contrattempi a parte!) e di come sia stato gestito dall’ospedale.