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premier départ

Considerazioni da chi viaggia tanto e per forza di cose si trova sempre confrontato all’incontro-scontro con il poco invitante vassoietto del pasto servito in aereo!

 

Ogni volta e ad ogni volo mi faccio la stessa domanda: ma com’è possibile massacrare così le diverse cucine del mondo e riproporle abortite ai poveri affamati passeggeri?
Mistero… E di compagnie aeree ne ho frequentate diverse, tutte sulla stessa linea per quanto riguarda lo strazio proposto a pranzo e a cena… E a volte anche la colazione lascia molto a desiderare. Pensare che non è complicato far semplice e commestibile, ma il challenge sembra assolutamente fuori dalla portata dei presunti chef che non riescono in nessun modo a far prendere il volo alle nostre papille martoriate ad ogni boccone.

Negli anni trovo che la situazione stia rapidamente precipitando e sempre più spesso riesco solo ad analizzare con la punta della forchetta gli obbrobri che mi sono serviti, non andando oltre qualche sofferto boccone.

La palma d’oro dal mio punto di vista andava fino ad oggi alle compagnie giapponesi e ai loro manicaretti assolutamente improbabili, ho salvato per anni le compagnie europee, che hanno il pregio di inserire ogni volta nei loro vassoi degli alimenti commestibili: il formaggino spalmabile, il dolcetto gustoso, la marmellatina sfiziosa. Insomma una cosina che ti salva e tira su tutto il resto, non ti riempie la pancia ma ti dà la sensazione di aver messo qualcosa sotto i denti.
considerazioni-alta-quotaPian piano però sembra che anche il Camembert proposto da Air France sia meno commestibile di prima, e tutto il resto segue a ruota.

Oggi abbiamo toccato il fondo, mi sono impegnata ad assaggiare, ma francamente era oltre ogni capacità umana, e a parte il formaggino da spalmare su un pane orrido e gelato, neanche la crema dessert al sapor di cioccolato aveva un sapore degno di un alimento. E soprattutto era un torto al sapore del cioccolato stesso.

La cosa che mi stupisce di più in tutto questo è vedere come i tre quarti dei passeggeri hanno spazzolato con allegria il contenuto completo dell’orrido vassoietto, mandando poi giù il tutto con qualche sorso di brodaglia marroncina sbiadita, servita con il nome di caffè. Forse sono io a non essere normale, forse le mie papille non sono fatte per nutrirsi ad alta quota, forse la prossima volta non mi dimenticherò di fare la scorta di qualcosa di buono da gustare in volo alla faccia di chi si nutre ma non mangia per il piacere di farlo… E questo anche con la testa tra le nuvole!

Giulietta
In volo

 

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