Home > Asia > Indonesia > Batik, un bell’incontro e un po’ di geografia indonesiana

Claudiaexpat condivide un altro incontro bellissimo in quei di Jakarta.

 

Hasnan è un’anziana signora indonesiana che crea e vende batik tradizionali, e che ho incontrato al bazar di Natale dell’Associazione Donne Americane di Giacarta. In realtà io e la mia amica Ida (conosciuta, ci tengo a dirlo, tramite Expatclic), eravamo già sul punto di abbandonare l’immenso padiglione, quando siamo state attratte da un tipo di sciarpe e scialli dai disegni molto particolari, e decisamente eleganti. Lo stand presentava “batik dell’isola di Madura”, e non ci è voluto molto a capire che eravamo arrivate su qualcosa di diverso, e di qualità. Con Hasnan ci siamo piaciute immediatamente. E’ una signora anziana e all’apparenza fragile, sobria ed elegante, che ci parlava con passione dei “suoi” batik e di come lei, pur lavorando come mediatrice interculturale per l’Unesco, mantiene il suo business di commercializzazione dei batik dell’isola che l’ha vista nascere, insegnando ai giovani come mantenere vivi i modelli originali, fondendoli all’occasione in disegni nuovi e decisamente singolari.

Sono andata a trovarla a casa sua, dove c’è il suo atelier, ed è stato interessantissimo. Ho ritrovato subito il batik che avevo adocchiato al bazar, un pezzo antico lavorato da una donna olandese che viveva qui ai tempi della colonizzazione. Guardate che meraviglia:

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Hasnan ha tanti batik antichi, li colleziona. Ma il punto forte della sua produzione resta legato alla sua isola, Madura. Tra un tè e un piatto tipico, Hasnan ci ha raccontato tantissime cose, cominciando dalle diverse tecniche per fare un batik. Una si chiama batik tulis, e impiega il canting, ovvero uno strumento simile a una penna che si usa per applicare cera bollente al tessuto. L’altra si chiama batik cap e utilizza uno stampo di rame con il motivo che viene poi trasferito sul tessuto.  La prima tecnica è molto più laboriosa, in quanto prevede che il disegno venga fatto direttamente sul tessuto, mente con il batik cap si crea un motivo sullo stampo, e lo si ripete più volte fino ad aver coperto l’intero tessuto. “Naturalmente”, racconta Hasnan “l’arte del batik non risiede unicamente nella precisione della tecnica, ma richiede una serie di capacità che vanno dalla comunicazione all’imprenditorialità, dalla creatività all’innovazione”.

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Madura è un’isola indonesiana a nord-est di Giava. Ospita circa 4 milioni di abitanti, e i suoi batik tradizionali sono meravigliosi. I motivi principali sono presi da piante e animali, su sfondi diversi. Abbondano gamberi, pesci di vario genere, fiori, uccelli, e anche immagini prese da antichi disegni di paesi stranieri. Gli sfondi possono variare all’interno di un solo batik, dando così un’impressione ancora più mobile e fantasiosa. I colori usati oggigiorno per i batik maduresi sono marrone, rosso e blu in tutte le loro sfumature.

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A partire dal 1980 Hasnan comincia a lavorare con dei disegnatori per creare dei batik più semplici ma che mantengano i motivi originali. Avvia una ricerca e scopre almeno 45 diversi sfondi usati per i batik di Madura E’ da questi sfondi che parte con gli artigiani di Pamekasan (sull’isola di Madura) per creare una sua personale serie di sciarpe in bianco e nero. Nel 2001 vince il Seal of Excellence in Handicraft (Marchio d’Eccellenza nell’Artigianato) con l’UNESCO, grazie a un disegno innovativo in bianco e nero, che combina quattro sfondi tradizionali.

 

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Dagli anni 80 ad oggi Hasnan non smette di sperimentare e introdurre nuove idee nei suoi batik: mischia i motivi e gli sfondi in maniera creativa, e ampia la gamma dei colori, introducendo in particolare il bianco e il nero. Esplora anche nuovi tessuti, ampliando la gamma dal tradizionale cotone alla seta, l’organza, tessuto ricamato, etc.). Inoltre, mentre la funzione esclusiva dei batik dell’isola di Madura era quella di sarong (ampio pezzo di cotone drappeggiato in modo da vestire elegantemente le donne) o kain (versione più lunga del sarong), Hasnan ampia la gamma dei prodotti creando scialli, tovaglie, gonne, copriletti e combinando sarong e kain con le rispettive sciarpe.

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Oggi i batik di Hasnan sono molto famosi e vengono richiesti da prominenti signore (mogli di politici e altre donne di spicco) e pagati profumatamente. Lei però non ha perso la sua semplicità e ci ha aperto le porte del suo atelier, dedicandoci tempo e rispondendo alle nostre domande, con un’accoglienza squisita.

L’atelier di Hasnan si trova a Jl. Pedati 11, Jatinegara, Jakarta. Chiamatela per fissare un appuntamento allo 021 8193479 o 0818154227.

 

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Giacarta, Indonesia
Gennaio 2015

Foto di Claudiaexpat

 

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