Home > Famiglia e Bambini > Bambini > L’espatrio senza figli, un’esperienza tutta da scoprire (e condividere)
espatrio senza figli

L’espatrio senza figli presenta, ovviamente, delle caratteristiche proprie e particolari. In questo articolo Claudiaexpat riflette su cosa vuol dire passare da un espatrio in famiglia a uno senza figli.

Claudiaexpat usa la parola figli solo al maschile esclusivamente perché nello scrivere questo articolo pensa ai suoi due figli maschi.

Ho profusamente scritto del fatto che la mia esperienza di espatrio a Jakarta non mi ha coinvolta come finora mi era successo con tutti i paesi nei quali ho precedentemente vissuto. Mi sono data molte ragioni per questo, che vanno dal fatto che la città è dura e poco incoraggiante per coltivare relazioni umane ai problemi di salute che ho vissuto nel periodo che ho trascorso qui. Quello che però avevo tralasciato di approfondire è che questo è stato il mio primo espatrio senza figli.

espatrio senza figli

La cosa in sé non mi ha procurato grandi problemi. Sono passata, come tutti, attraverso l’intenso adattamento al nido vuoto. Non avere più i figli nel proprio quotidiano, dopo che per anni si è mantenuto il baricentro intorno a loro che ci necessitavano, non è una cosa che si assorbe nel giro di poche settimane e senza scossoni. Nella sua bellezza (perché ci sono tanti aspetti positivi) e nella sua complessità, questo processo è uno dei più intensi nella vita di una persona, secondo la mia esperienza.

Quello che però non avevo forse considerato a fondo è quanto un espatrio senza figli pesi sulla qualità della vita nel nostro nuovo paese, e anche sul rapporto che con lui sviluppiamo. Queste sono cinque cose che sono riuscita a tradurre in parole quando mi sono fermata a riflettere sul perché quest’esperienza indonesiana è stata così diversa dalle altre:

Vediamo il mondo solo attraverso i nostri occhi

Vivere un espatrio in famiglia è un’avventura meravigliosa perché ci mette nella costante condizione di guardare al paese anche con gli occhi dei nostri figli. La loro visione e il loro processo di adattamento ci fanno scoprire cose che non avremmo magari considerato. Ci aprono la mente e il cuore a diversi tipi di difficoltà e conquiste e ci permettono di penetrare sfaccettature del nuovo paese che un occhio adulto difficilmente coglie. Io avrei probabilmente avuto una percezione più morbida di quanto sono machiste le culture latine se non avessi visto la discriminazione che subiva mio figlio per il fatto di non giocare a calcio.

Perdiamo un canale di conoscenza della cultura locale

espatrio senza figlia

Mattia in costume honduregno 🙂

Quando si arriva in un nuovo paese, ogni membro della famiglia ha, o si crea, il suo canale privilegiato per conoscere la nuova cultura. I figli che diventano immediatamente studenti nelle loro scuole, tornano a casa con una serie di racconti e avventure che riflettono in misura più o meno profonda le sfaccettature della cultura locale. E’ stato anche attraverso il mio bimbo piccolo, che un giorno, mentre viaggiavamo in Nicaragua, ci ha detto di stare attenti al sole dietro alle nuvole perché quello è “l’occhio di Dio che tutto vede e tutto punisce”, che ci siamo resi conto di quanto profondamente radicata fosse la religione nella cultura honduregna.

Perdiamo alleati nell’esperienza

Per quanto più vulnerabili, i nostri figli rimangono degli alleati e una fonte di supporto nell’esperienza dell’espatrio. E’ anche insieme a loro che attraversiamo i primi momenti di adattamento, che analizziamo le stranezze del nuovo paese, o che paghiamo lo scotto di non capire come dobbiamo muoverci.

Perdiamo un canale di socializzazione

Anche se un espatrio senza figli ci libera molto tempo per crearcene di nuovi, il canale della scuola rimane a mio avviso uno dei più ricchi ed efficaci per entrare in contatto con persone locali e straniere, e per trovare una risma di attività a cui volendo ci si può dedicare, oltre che una microcomunità alla quale si sente di appartenere. Qui a Jakarta la scuola è un mondo centrico. Le mamme che conosco sono impegnatissime nelle attività che le scuole della prole organizzano, ed entrano in contatto con un mondo di nazionalità, costumi e problematiche incredibili.

Viaggiamo e scopriamo in modalità differente

espatrio senza figlia

Viaggiando in Nicaragua

Viaggiare solo con la propria metà è bellissimo e anche molto divertente dopo anni di viaggi con la famiglia al completo, ma è innegabile che tutta l’organizzazione e il sapore delle escursioni all’interno e nelle zone limitrofe al nostro paese d’accoglienza cambia drasticamente quando non si devono più tenere in conto i bisogni, i desideri e i ritmi dei nostri cuccioli. Magari è grazie a loro che abbiamo scoperto cose che adesso, come coppia matura, non ci sogniamo neanche di prendere in considerazione.

Niente di drammatico, naturalmente. Anche perchè mentre ci adattiamo e impariamo a vivere un espatrio senza figli, cambia (e si arricchisce) il rapporto con loro che diventano persone adulte, autonome e che portano altre cose al patrimonio familiare. E’ una fase dell’espatrio, come tante. E sono felice che, come sempre, Expatclic sia qui ad accogliere i nostri sentimenti durante tutta la nostra vita all’estero!

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Jakarta, Indonesia
Aprile 2018

 

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