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partorito in bahrein

Annaex ha raccolto la testimonianza di Anne, francese, che ha partorito in Bahrein. 

Mi chiamo Anne, sono francese, di Parigi. Dal 1999 sono espatriata, per seguire mio marito Audoin. La prima tappa è stata l’Italia, Milano, ed è durata 3 anni. A Milano lavoravo come medico pediatra alla clinica De Marchi e vi sono nati i miei figli Amaury 5 anni ed Eloi 3 anni. La seconda tappa è stata il Bahrain, anch’essa è durata 3 anni e si sta concludendo in questi giorni. La terza tappa sarà Londra. Dopo tutto questo caldo e sole mi sento pronta ad affrontare gli inverni londinesi.

A Bahrain non ho potuto esercitare la mia professione di medico perché avevo solo 3 anni d’esperienza e non i 5 richiesti, così ho realizzato il desiderio di avere un terzo figlio. Pianificare la nascita di un terzo figlio a poca distanza dagli altri è più agevole in Bahrain, poiché si riesce facilmente a trovare un aiuto domestico ed a prezzo inferiore rispetto all’Europa. Adesso non vedo l’ora di trasferirmi a Londra dove potrò finalmente fare il medico. Ho scelto un impegno lavorativo di sole tre mattine la settimana per potermi contemporaneamente dedicare ai miei bambini.

La gravidanza
Dopo due test di gravidanza negativi, alla terza settimana di ritardo ho fatto un prelievo di sangue presso il Bahrain International Hospital, esito: negativo. Ho atteso altri due giorni, ero sicurissima di essere incinta, me lo sentivo, così sono andata ad Awali Hospital per un secondo prelievo, e finalmente mi è stato confermato che ero in dolce attesa. Ho deciso di farmi seguire da Awali Hospital e di partorire li. Si tratta di un ospedale molto piccolo. Il reparto maternità è ben gestito, molto professionale, hanno mediamente 10 nascite al mese, si è coccolate e seguitissime.

Durante tutta la gravidanza non ho avuto particolari problemi. Ho preso l’acido folico e il ferro perché dagli esami risultavo anemica. Ogni mese avevo un colloquio con un’ostetrica, mi misurava la pressione e registrava il mio peso, facevo l’esame sangue e delle urine. Terminato il colloquio con l’ostetrica incontravo il ginecologo per una breve chiacchierata. Non sono mai stata visitata. Ho fatto tre ecografie. Durante la seconda, al quinto mese, mi hanno detto che aspettavo una bambina. È stata una gioia immensa.

Partorire in Italia ed in Bahrain.
A Milano ho partorito in un ospedale pubblico (Buzzi), ero in una stanza a due letti e la signora che era con me aveva già avuto il suo bambino. Non è stato bello avere le doglie e vedere vicino a me il bambino. La degenza per parto naturale era di sole 36 ore, seguita da un’assistenza domiciliare per 5 giorni, molto bella, soprattutto per il primo figlio.
Adesso abbiamo un’assicurazione medica francese (previnter) che copre tutte le spese, ho quindi partorito in una clinica privata dove mi hanno coccolato e mi sono riposata. Ho mangiato benissimo, mi sembrava di essere in albergo, un albergo con medico.

Il parto
Il termine della gravidanza era il 13 febbraio, ma Apolline non dava segni di voler nascere. Finalmente il 15 sono iniziate le contrazioni e mi sono recata all’ospedale. Falso allarme, le contrazioni si sono arrestate e io dopo una notte in ospedale sono tornata a casa. Il 22 febbraio era il giorno stabilito per il parto indotto, così al pomeriggio mi sono recata in ospedale e alla sera mi è stato applicato il gel. Al mattino seguente, il 23 febbraio, mi hanno fatto un’iniezione per procurare il parto. Tutto procedeva bene, la dilatazione era costante e progressiva. Arrivata ai fatidici 10 centimetri di dilatazione il battito del cuore di Apolline ha subito una brusca diminuzione. È stato disposto un taglio cesareo d’urgenza. Non essendoci tempo per l’epidurale stavano per praticarmi l’anestesia totale, poi per fortuna la frequenza cardiaca di mia figlia è aumentata. Mi hanno fatto l’anestesia epidurale e Apolline è nata. Mio marito era con me in sala operatoria. In pochi minuti hanno esaminato Apolline e poi l’hanno data in braccio a mio marito. Non penso che questa sia la procedura usuale, ma visto i capricci del piccolo cuore, penso abbiano voluto subito accertarsi che fosse tutto a posto e poi darla in braccio al padre. Non mi è piaciuto subire un parto cesareo, non ho sentito niente, in un momento ho visto mia figlia spuntare fuori, non ho vissuto il momento del distacco da me. Ho percepito il parto come artificiale, come una specie di malattia, dopotutto ero stata operata, una sensazione non piacevole.
Il personale è stato molto carino con me, sempre pronto a rassicurarmi e molto professionale. L’unico neo: un’ostetrica il giorno del parto. Ho sempre pensato che le ostetriche fossero emozionate al momento di una nascita, invece lei era molto fredda, non mi parlava, non sorrideva.

I primi giorni.
I primi due giorni mi sentivo distrutta, non avevo neanche il forte desiderio di tenere con me Apolline. Dal terzo giorno tutto è tornato alla normalità, mi sentivo meglio. Apolline stava con me tutto il giorno e, per mia scelta, di notte la portavano al nido. Ogni mia richiesta è stata assecondata e non ci sono state limitazioni per le visite. La prassi è 6/7 giorni di ricovero dopo un cesareo e 3 per un parto naturale, ma dopo 5 giorni ho voluto ritornare a casa da Amaury ed Eloi. Mi sentivo riposata, tranquilla e desiderosa di vivere con la mia famiglia, nella mia casa.

Apolline e le nonne
Apolline è completamente diversa dai fratelli, è molto tranquilla, piange poco, trascorre molto tempo nella sdraietta intrattenendosi da sola, di solito dorme abbastanza di notte. Con l’inaspettato trasloco a Londra sono molto fortunata ad avere una figlia così serafica. Sono molto fortunata anche ad avere una figlia, dopo due maschi! Apolline è la prima nipote femmina dopo 5 maschi per mia madre e dopo 4 per mia suocera! Finalmente qualche vestitino rosa!
Mia madre ci aveva raggiunti dalla Francia fin dal giorno del termine della gravidanza, ha vissuto quindi l’attesa e la nascita ed era al settimo cielo.
Successivamente è venuta mia suocera in visita ed era entusiasta per la bella nipotina.

Consigli.
Se decidete di non allattare acquistate in Europa le pastiglie per non avere la montata latte (Parlodel). Qui il medicinale è disponibile, ma non lo prescrivono, non so dirvi perché. Senza medicinale il seno è dolorante per diversi giorni.

Chiedete subito il certificato di nascita all’ospedale, a volte vi fanno attendere anche una settimana prima del rilascio. Con il certificato dell’ospedale recatevi alla municipalità di competenza in Bahrain, loro rilasciano un documento con cui andate alla vostra ambasciata per registrare il bambino ed avere il passaporto.

Se non avete un’assicurazione medica potete rivolgervi all’ospedale pubblico Salmaniya, ma non aspettatevi niente di piacevole. Una mia amica vi ha partorito quest’anno e dopo una notte è scappata a casa.

In Bahrain non è prevista alcuna assistenza domiciliare successiva al parto, ne vengono inviate comunicazioni a casa per le vaccinazioni. È a cura dei genitori informarsi per le vaccinazioni e per eventuali visite pediatriche. Se in ogni caso preferite avere un aiuto professionale in casa, esempio una nutrice per la notte, basta informarsi e facilmente troverete la persona adatta alle vostre esigenze.

Redazione a cura di Annaex

Giugno 2005

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