Home > Testimonianze > I colori di Malena, pittrice argentina espatriata

Malena è una pittrice argentina espatriata che segue suo marito, diplomatico, nelle sue missioni all’estero. Ha vissuto in Messico, Francia, e attualmente risiede a Lima, Perù. Claudiaexpat l’ha incontrata per conoscere i suoi lavori e per una lunga e profonda intervista.

Quando abbiamo deciso di fare uno “special” sull’Argentina, ho contattato Malena per avere delle informazioni generali su Buenos Aires, senza rendermi conto che era una pittrice professionale. Quando l’ho scoperto le ho subito chiesto di concedermi un’intervista. Quello che segue in realtà è molto più di un racconto del suo tragitto artistico: è il frutto di una chiacchierata di due ore, profonda e partecipata, durante la quale Malena ha toccato una miriade di temi legati all’essere donna e pittrice argentina espatriata, raccontandomi anche cose molto interessanti sulla sua Argentina.

 

pittrice argentina espatriataMalena, pittrice argentina espatriata, nasce a Buenos Aires, dove frequenta la Scuola Nazionale di Belle Arti. Da subito i suoi interessi spaziano tra la pittura e la scultura. Al termine della scuola decide di intraprendere un corso con una pittrice giapponese, che le instillerà un interesse e una passione per le culture orientali che Malena coltiva a tutt’oggi. A 24 anni si sposa con un suo coetaneo argentino che ha scelto la carriera diplomatica. Le missioni all’estero non tardano ad arrivare, e Malena si ritrova in Messico.

Per contratto la coppia vive sei anni in ogni paese estero, e tra una missione e l’altra deve trascorrere due anni nella nativa Argentina. Malena non si appassiona per l’ambiente diplomatico che la circonda a causa del lavoro del marito, ma si lancia piuttosto a coltivare i suoi interessi in altri ambiti.

Animata da una grande inquietudine che la porta ad apprendere sempre cose nuove, si unisce a una pittrice messicana con la quale lavorerà fino alla fine del suo soggiorno, mentre scopre la cultura e l’arte del paese.

Per Malena infatti “ci sono due canali per arrivare a crearsi un proprio ambiente e per entrare in contatto con il paese, senza ritrovarsi chiuse nel ghetto dell’ambiente diplomatico: uno è il liceo francese, che abbiamo scelto per le nostre figlie perchè noi argentini ci sentiamo molto più vicini alla cultura europea che non a quella, ad esempio, nordamericana (i quattro nonni di Malena erano spagnoli), e l’altro è l’ambiente artistico/culturale, nel senso più ampio possibile”. In Messico avvicinarsi all’arte è facile: “la cultura è nelle strade, è accessibile, è in ogni angolo. Ci sono molti musei, molta vita artistica”.

Il problema del vivere continuamente in nuovi paesi è che i tempi in cui ci si gode il soggiorno sono sempre ristretti. Bisogna quindi per forza di cose imparare ad ambientarsi rapidamente per poter godere di quanto il paese ha da offrire.

Lo stesso non accade in Francia, la prossima destinazione di Malena. “In Europa la vita è molto più difficile, sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto c’è il fattore tempo: la vita è molto più frenetica e il tempo a disposizione è assorbito totalmente dal lavoro, dagli spostamenti, dalla routine famigliare. Non resta molto tempo per coltivare le amicizie, nè per approfondire eventuali incursioni in campo artistico/culturale”.

Ciò nonostante a Malena non mancano né la creatività né lo spirito di iniziativa. Parigi rappresenta per lei un periodo molto fruttuoso. Attratta dalla tecnica “tromp l’oeil”, si iscrive a un corso full-time che durerà sei mesi. Terminato il corso si unisce a una collega nella creazione di porte nella quale applica la tecnica appresa. Ma non è tutto: frequenta anche un corso di pittura su legno di Jean-Pierre Besenval, collabora con la professoressa di danza classica della figlia alla preparazione degli scenari per i suoi spettacoli, e continua a dipingere le sue tele.

Dopo sei anni in Europa torna in America Latina, dapprima in Argentina, dove oltre a collaborare con un amico che si occupa di effetti speciali nel cinema, organizza mostre per esporre i suoi quadri, e successivamente a Lima, dove risiede tutt’ora.

Lima inizialmente non le si apre con la stessa facilità che aveva sperimentato a Città del Messico. Le ci vuole un po’ di tempo per capire che la capitale peruviana è sì ricca di tesori in campo artistico/culturale, ma li tiene piuttosto nascosti. Malena si lancia dunque alla scoperta della città.

Ci racconta che “con la pratica sono diventata velocissima ad ambientarmi, ad entrare in contatto con il nuovo paese che mi ospita, e a crearmi un giro di conoscenze e di interessi. Il problema del vivere continuamente in nuovi paesi è che i tempi in cui ci si gode il soggiorno sono sempre ristretti. Bisogna quindi per forza di cose imparare ad ambientarsi rapidamente per poter godere di quanto il paese ha da offrire. Fondamentale è anche l’atteggiamento con il quale uno si pone: è sbagliato approcciare un paese nei termini di quelli che sono i propri bisogni. Ogni paese ha i suoi aspetti negativi e positivi, tutto sta nel saperli accettare per poterne godere”.

Questa sensazione di “fretta” ricorre spesso nelle parole di Malena. “Tutto è temporaneo, quando si vive in espatrio, anche le amicizie. E’ durissimo farsi una buona amica e vederla partire, o doverla lasciare perchè arriva il momento di cambiar paese. Con il tempo si impara dunque a vivere tutto, anche i sentimenti, a un ritmo più accelerato”. Questo però non ha una connotazione negativa. “Questo tipo di vita è splendido anche per i figli, che imparano ad osservare il mondo con altri occhi. Apprendono sulla propria pelle che il mondo non è ristretto al loro piccolo ambiente. Naturalmente i genitori giocano un ruolo fondamentale nella felicità dei figli nei vari paesi: se si riesce a far sentire ai propri figli che si ama il paese nel quale si vive, loro ci si adatteranno automaticamente con serenità”.

Chiedo a Malena di parlarmi della sua pittura. “Amo i colori e amo dipingere i paesaggi, ma sempre facendone una sintesi. Arrivata a Lima mi sono messa a dipingere i cerros (quartieri periferici che si formano a ridosso di una collina), ma non potevo lasciarli tali come sono: li ho dunque spennellati di colore”. Il risultato è stupefacente, non solo per la bellezza dell’opera in sé, quanto probabilmente perchè accentua il grigiore e l’uniformità che avvolgono questi quartieri.

Ma Malena, come sempre, non si ferma alla pittura. “A Lima ho frequentato un corso di teatro, ho organizzato una mostra collettiva con altre amiche artiste espatriate, ho frequentato un corso di massaggio Shatzu e attualmente seguo corsi di Tai-Chi”.

Il ruolo della moglie accompagnante non è facile. Gli uomini vivono all’estero in modo molto più protetto. Non spetta a loro imparare il tragitto casa/scuola, andare a far spese, lanciarsi a risolvere mille dettagli pratici.

Per Malena a volte il limite tra il suo ruolo di artista, madre e moglie accompagnante diventa nebuloso. “Il ruolo della moglie accompagnante non è facile. Gli uomini vivono all’estero in modo molto più protetto. Non spetta a loro imparare il tragitto casa/scuola, andare a far spese, lanciarsi a risolvere mille dettagli pratici. Io sono quella che esce per strada, che viene assaltata. E’ difficile conciliare tutti questi diversi ruoli: essere madre, con l’attenzione particolare che ciò richiede vivendo all’estero, essere artista, che si crea il proprio giro sapendo che in capo a qualche anno dovrà lasciarlo, essere moglie, che deve scendere a compromessi per gli impegni famigliari e l’ambiente lavorativo del marito”.

Questi aspetti duri della vita all’estero non sembrano però intaccare lo spirito e soprattutto la motivazione di Malena. Dopo la nostra chiacchierata la lascio con la sensazione di aver incontrato una donna che vive tutte le sfaccettature dell’esperienza dell’espatrio senza sacrificare la propria indipendenza, le tappe importanti della propria evoluzione professionale, e sicuramente la propria creatività!

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Lima, Perù
Marzo 2005

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