Mille grazie a Momoko che ha avuto la pazienza di scrivere questo articolo in francese. Malgrado le correzioni di Valérie, Momoko ha un buon livello di lingua, anche se è stata in Francia sempre per brevi periodi. Ah, in effetti ha un fidanzato francese, ma comunque….Brava!!!! E grazie di cuore per questa bella incursione in una casa giapponese!
La casa giapponese è composta da più stanze: l’entrata, il soggiorno, le camere da letto, la cucina, la sala da pranzo, i bagni e le toilette, etc.
Le funzioni delle stanze non sono molto diverse da quelle di una casa europea.
Ci sono tuttavia varie particolarità dovute alle differenze culturali nella vita quotidiana.
La prima abitudine particolare è quella di togliersi le scarpe quando si entra in casa.
E’ per questo che il pavimento di una casa giapponese è sollevato di 5/10 centimetri rispetto al pavimento dell’entrata. Grazie a quest’abitudine (togliersi le scarpe) non viene portata polvere in casa, e se ne conserva così l’igiene.
Nella casa giapponese tradizionale notiamo una grande saggezza acquisita con la vita quotidiana.
In passato, quando non c’era l’aria condizionata come oggi, le case venivano costruite in modo che fossero gradevoli durante l’estate, nonostante il caldo e l’umidità. La finestra si affacciava dunque sul giardino ed era di fronte alla porta, in maniera da poter creare un passaggio di vento. Questa era la forma naturale di mantenere fresca la casa.
Il pavimento di una stanza tradizionale è spesso ricoperto di tatamis, un tappetino rettangolare in paglia di riso ricoperto di giunco intrecciato. La taglia di un tatami è di 180 cm di larghezza per 90 centimetri di altezza, ed esiste anche in metà misura. Questo permette di determinare la grandezza di una stanza e viene spesso usato come misura fondamentale della casa giapponese.
Il shoji è una porta scorrevole che può servire come tenda. E’ un pannello composto da liste di legno orizzontali e verticali che formano dei quadrati di legno sui quali si incolla la carta. Questo sistema impedisce alla luce del sole di entrare direttamente nella stanza e grazie alla carta la luce che penetra è molto dolce.
In questo modo si ha un ambiente tradizionale, calmo e sereno.
Il bagno è un momento molto importante nella vita dei giapponesi. La stanza da bagno ha caratteristiche diverse da quella europea, come pure diverso è il modo di fare il bagno.
Vi racconto come si fa.
Giusto di fianco al bagno c’è una stanzina dove ci si spoglia. Il pavimento del bagno è più basso di quello delle altre stanze della casa giapponese, ed è fatto in cemento. Il bagno è piccolo, quadrato e chiuso con una porta scorrevole, attualmente spesso fatta in plastica. Nel bagno c’è una vasca, più profonda della sua omologa europea, la doccia e un piccolo spazio per lavarsi. Prima di immergersi nell’acqua calda, ci si lava. Lavarsi col sapone dentro alla vasca non è ben visto.
Dopo essersi lavati e sciacquati sotto la doccia, ci si immerge fino alle spalle e ci si rilassa nell’acqua calda. Una volta usciti, si copre la vasca con una specie di coperchio che conserverà l’acqua calda per la persona seguente. Oggigiorno ci sono anche dei sistemi elettrici per riscaldare l’acqua.
L’altro elemento importante di cui bisogna parlare è il letto giapponese, il futon.
E’ un materassino di cotone spesso che si mette sul pavimento della stanza, ad esempio sul tatami. In genere la superficie di una stanza giapponese è piccola. Quindi è molto pratico piegare il futon e sistemarlo al mattino in uno degli armadi previsti a questo scopo per guadagnare spazio nella stanza.
Anche le toilette sono molto diverse. L’inodoro ha una forma molto particolare. Si trova a livello del suolo e bisogna dunque tenersi a entrambi i lati del water e poi accucciarsi per fare i propri bisogni. Questa forma però non è più molto diffusa, perché poco comoda. Esistono tuttavia ancora molte toilette pubbliche di questo tipo in città.
Recentemente sono più popolari i water con “molti bottoni”. La forma è la stessa di quelli europei ma con qualche funzione elettrica moderna in più: il bottone per lavarsi, quello per asciugarsi e quello per far scorrere l’acqua.
Anche con questo capite bene come la vita giapponese tradizionale sia molto legata al suolo.
In passato non si usavano tavoli e sedie così spesso come oggi. Il pavimento delle stanze è il posto in cui si mangia e anche dove si dorme. Si mangia su un tavolo basso e si dorme sul futon sul pavimento.
Momoko dal Giappone
Febbraio 2012
Foto di Momoki
Traduzione dal francese a cura di Claudiaexpat