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Ringraziamo Sue Mannering, che ci permette di pubblicare il suo articolo “La distanza accentua il dolore”, che riassume i contenuti di “Parenti dimenticati”, un seminario a cui Sue ha partecipato all’inizio di quest’anno alla conferenza Families in Global Transition, e che era già stato pubblicato nel numero di agosto della rivista Anza Singapore.

 

Sei mesi dopo il trasferimento della mia famiglia da Dubai all’Australia alla fine del 2005, la zia di mio marito è morta all’improvviso. Lui ha fatto il viaggio di 15 ore verso casa con uno dei nostri figli. Lo stesso anno mia sorella si è sposata, e tutta la famiglia (siamo in cinque) è andata a Sydney per il matrimonio. Ho però perso il quarantesimo compleanno di mia sorella, e abbiamo trascorso il nostro primo Natale all’estero. Con il passare degli anni, abbiamo perso nascite, morti e matrimoni. Ho dato il termine perdita al dolore che sentivo nel petto in queste occasioni.

Come gestiamo questi sentimenti di perdita? E cosa facciamo quando i nostri genitori invecchiano e hanno sempre più bisogno di noi? Cosa dobbiamo dire di un divorzio quando si è lontani, o dei figli che devono spostarsi da un paese all’altro per andare a trovare i genitori?

All’inizio di quest’anno, come parte di una borsa di studio, ho partecipato alla conferenza Families in Global Transition (Figt) a Washington. La Figt è un’associazione educativa non profit basata negli Stati Uniti, che si prefigge di fornire risorse educative per aiutare le famiglie che si trasferiscono all’estero. Giunta alla sua sedicesima edizione, la conferenza ha riunito 150 famiglie da tutto il mondo per fornire informazioni su come aiutare le famiglie globali, sia in fase di espatrio che di rimpatrio. Il tema di quest’anno era: “La famiglia globale: ridefinita”. Una sessione dal titolo “Parenti dimenticati: gestire la famiglia estesa” ha fornito delle risposte alle questioni che seguono. La sessione è stata condotta dalla psicologa Jill Kristal, e da Elizabeth Venneken-Kelly, trainer interculturale, consulente e autrice.

L’invecchiamento

Un deterioramento improvviso nella salute dei genitori richiede decisioni urgenti, mentre un cambiamento graduale permette di pianificare. Quest’ultima opzione può essere una sfida per chi vive lontano da casa, soprattutto in presenza di fratelli o sorelle che sono in costante contatto con i genitori. La comunicazione con tutte le parti coinvolte riduce le possibilità di conflitti. Cercate di avere degli incontri online per organizzare le cose. Offrite i vostri consigli e il vostro supporto, ma ricordate che non siete sul posto, quindi la vostra prospettiva potrebbe essere diversa. Tenete presente che gli altri potrebbero avere delle aspettative nei vostri confronti, compreso l’appoggio finanziario, il fatto che i vostri genitori vadano a vivere all’estero con voi, e il sapervi flessibili nel viaggiare. Chiedete come potete aiutare al meglio e preparate un piano d’emergenza nel caso dobbiate aver bisogno di far visita rapidamente ai vostri parenti.

La dottoressa Kristal e Elizabeth Venneken-Kelly hanno intervistato vari espatriati che hanno offerto i consigli seguenti:

  • Tenete una traccia di quello che avete concordato
  • Se una persona amata è in ospedale, tenete un’agenda sul comodino, in modo che tutti i membri della famiglia possano aggiungerci delle informazioni in qualsiasi momento
  • Cercate di essere presenti via Skype alle visite mediche
  • Restate in contatto con le persone che appoggiano i vostri parenti
  • Passate del tempo coi parenti mentre stanno ancora bene

La parola D

Sono molte le sfide per i bambini che passano attraverso il divorzio dei genitori mentre vivono all’estero. Identificare i bisogni dei bambini, la questione dell’affidamento, e la gestione dei rapporti con la famiglia allargata è un processo continuo che richiede di essere costantemente rivalutato e negoziato. Inoltre il divorzio può cambiare lo status della presenza nel paese. “Casa” potrebbe non essere la casa, e un possibile rimpatrio può significare per i bambini “perdere” un genitore, e la loro idea di famiglia e di cultura può cambiare.

L’assenza

Come fanno notare la dottoressa Kristal e Elizabeth Venneken-Kelly, “non essere presenti agli eventi influisce sulla relazione con le persone che ami”. Non sei presente per costruire dei ricordi condivisi. Ciò può scatenare sentimenti di tristezza, senso di perdita, rimorso e solitudine. Quando vi ritrovate in compagnia della famiglia e si arriva a parlare degli eventi, questi sentimenti riemergono.

“Il fatto che tu non ci sia non significa che non t’importi”, ha affermato Vennekens-Kelly, e ha fornito qualche consiglio agli espatriati per gestire i sentimenti di fronte alla perdita di eventi famigliari:

  • piuttosto che evitare l’argomento, discutetene
  • Cercate di trovare modi creativi di partecipare ed esprimete interesse nell’evento
  • Accettate il fatto che qualcuno non sarà contento di voi
  • Festeggiate l’evento alla vostra prossima visita
  • Decidete quali sono le occasioni importanti per voi a cui partecipare. La dottoressa Kristal suggerisce di mettere da parte dei fondi con cui viaggiare tutto l’anno. Inoltre, se non riuscite ad essere presenti ad esempio ad un funerale, vale sempre la pena andare a far visita più avanti. Infine, la dottoressa Krisyal e Elizabeth Venneken-Kelly suggeriscono di essere molto chiare su quello che state comunicando: “se non potete esserci, dite che non potete esserci”. Non siate vaghe e non fate promesse che non potete mantenere. Siate attente ed empatiche con le reazioni famigliari, e poi offrite un modo alternativo di partecipare all’evento.

Il secondo matrimonio

“Risposarsi tra culture richiede una dose extra di determinazione”, dicono la dottoressa Kristal e Vennekens-Kelly. “Stiamo parlando di rapporti – di mantenere quelli esistenti e di costruirne di nuovi”. Suggeriscono quanto segue:

  • Definite le priorità
  • Gestite il vostro tempo con e senza bambini
  • Se i figli sono sparsi in vari paesi e continenti, riconoscete l’importanza dell’organizzarvi

Suggeriscono altresì di dare priorità ai bisogni dei bambini; di creare un chiaro scenario di dove volete arrivare, e di raccogliere ogni anno tutti i calendari scolastici. Bisogna anche rendersi conto della necessità di comunicare in modi diversi: un figlio potrebbe preferire messaggi di testo, un altro Skype (e questo potrebbe cambiare col tempo). Altre idee includono creare un sito web, un blog o un gruppo FB privato dove la famiglia può condividere informazioni e foto (questo può essere utile in particolare per il genitore lontano). Alcune famiglie vogliono assicurarsi di organizzare dei momenti durante i quali i figli si vedono individualmente con il genitore assente.

Alla fine del seminario, la dottoressa Kristal ha spiegato: “siete partite, avete dunque la responsabilità di restare in contatto”.

Fortunatamente in questo mondo di inter connettività, le scelte che abbiamo a disposizione per comunicare non sono mai state tanto vaste o immediate.

 

Sue Mannering
Singapore

Tradotto dall’inglese da Claudiaexpat

 

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