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Claudiaexpat, che da anni lavora come coach per aiutare donne espatriate nel definire il loro progetto professionale all’estero, riflette sull’importanza dei social nella carriera portatile.

 

L’uso dei social nella carriera portatile è fondamentale, ma non tutte si sentono portate nel farsi conoscere dal vasto mondo in Internet. Ci sono tuttavia accorgimenti e adattamenti alle situazioni di ognuna, che si possono adottare senza sacrificare la possibilità di sfruttare i vantaggi che Internet ci ha portato.

Uno di questi, anche se abbastanza ovvio, è il suo carattere di globalità, che fa sì che anche se ci si sposta fisicamente da un posto all’altro, la presenza rimane costante e attiva. Un sito web, un blog, una pagina Facebook o il profilo Linkedin, inoltre, lavorano per noi anche quando dormiamo o viaggiamo.

In armonia con il nostro tema del mese, i social e l’espatrio, parliamo dunque di come i social possono aiutare le nostre carriere mobili.

In che modo i social aiutano una carriera portatile?

  • sono una presenza fissa anche in caso di spostamenti: se cambiamo paese, ci basterà modificare pochi dati nei nostri social per aggiornarli in tempo reale. Mentre se stampiamo cento brochure con l’indirizzo di Roma e poi ci spostiamo a Parigi, le rendiamo inutilizzabili, la nostra pagina FB, il nostro account Twitter o Instagram, ci seguono ovunque andiamo e si adeguano con un paio di clic;
  • sono una fonte di promozione continuata: uno dei problemi di chi deve spostare la propria carriera da un paese all’altro è che ogni volta che affronta un nuovo mercato, deve farsi conoscere da zero. I social promuovono la nostra presenza sul mercato online, che a volte coincide con alcune opportunità a prescindere del paese in cui ci rechiamo.
  • ci permettono di farci conoscere più rapidamente nel nuovo mercato: incontrare delle persone e mandar loro una mail con il link al nostro profilo LinkedIn, è un modo molto più semplice e immediato per farci conoscere ed espandere i nostri contatti;
  • permettono di registrare la nostra storia mobile (mettendola in risalto) in maniera molto più fluida e presentabile che non spiegandola a voce o in lunghe e complesse mail.

Non tutte però sono esperte o si sentono a loro agio nel cominciare a gestire nuovi social, o forse non ottengono i risultati sperati, pur gestendo alcuni social da diverso tempo. Queste sono poche ma buone regole che – ho imparato in prima persona e parlando con decine di esperte – possono aiutarci in tanti sensi:

  • condividere post interessanti o pubblicare link ad articoli particolarmente mirati;
  • mantenere aggiornato il profilo. Un profilo che non viene aggiornato muore da sé;
  • rispondere ai commenti che vengono postati e interagire con il pubblico; questo darà l’impressione che ci siamo, che il profilo è vivo e costruttivo;
  • prendersi il tempo di visitare altre pagine e lasciarci dei commenti, questo è un ottimo modo per farsi conoscere perché se postiamo commenti intelligenti o spiritosi (insomma, incisivi), chi li legge molto probabilmente andrà a vedere il nostro profilo;
  • cercare di postare immagini e video e non parole – i primi due, infatti, attirano molto di più;
  • fare in modo che le proprie capacità siano messe bene in risalto;
  • condividere contenuti solo in relazione al nostro lavoro; per gattini e riflessioni esistenziali esistono i profili personali;
  • chiedere e accettare amicizie solo da persone del nostro campo professionale, non dal primo venuto solo per gonfiare il numero di connessioni (particolarmente valido per Linkedin);

Una pratica assolutamente fondamentale per tutti i social è la costanza, l’assiduità. Questa è veramente la regola numero uno. Se decidiamo di acquisire visibilità attraverso un social, dobbiamo sapere che se non siamo presenti e attive, sprechiamo un’importante chance di costruire qualcosa in maniera solida.

Più costanti e attive saremo, più possibilità avremo di espandere la nostra rete di contatti, di followers, e, col tempo, anche di clienti.

I clienti, infatti, comprano da chi piace a loro. Per piacer loro, bisogna farsi conoscere, e i social sono un mezzo potentissimo perché a seconda di come decidiamo di usarli, possono veicolare tantissimo di noi – stile, gusti, etica, valori, e professionalità.

Come fare però a trasmettere tutte queste cose su quelli che per molti sono aridi strumenti che passano attraverso uno schermo?

Io nei miei social, e di conseguenza nella gestione dei contatti che questi generano, ho sempre seguito due regole molto semplici:

  • non dire pubblicamente nulla di più di quanto racconterei intorno a un tavolo con amici di recente data e qualche conoscente
  • essere onesta

Per quanto riguarda il primo punto, ossia quanto dobbiamo svelare di noi stesse, le opinioni sono discordanti, e penso che, come in tutto, non esista una regola buona e una cattiva, ma ognuno debba trovare il suo equilibrio in base a com’è fatto e a come meglio si sente.

A chi è estroversa e allegra per natura, non sarà difficile spingersi un po’ in là nelle condivisioni, se invece si ha sempre vissuto mantenendo un certo riserbo sulle proprie questioni, probabilmente anche sui social non si avrà voglia di condividere dettagli troppo personali o intimi. Entrambi i casi vanno bene, sempre però tenendo presente che la potenza dei social a livello professionale è di trasmettere quel minimo di conoscenza personale al cliente, che gli permette di vedere oltre al prodotto e servizio, e appassionarsi a noi, e quindi sceglierci.

L’onestà invece è un punto sul quale non bisognerebbe mai transigere. Essere oneste nella gestione dei nostri social e contatti, significa uscirne forti e trasparenti, ma soprattutto evitare incidenti di percorso (che arrivano sempre quando si gestisce un gran numero di contatti in maniera poco lineare) che potrebbero pesare fortemente sulla nostra immagine professionale.

Quali e quanti social usare per promuoversi?

Il tipo di social verso cui orientarsi varia molto a seconda dell’attività che si vuole lanciare o potenziare.

Per scegliere i social adatti a noi, è sempre bene partire da quanto abbiamo già impostato, in breve quali social stiamo già usando. Potremmo avere un profilo FB che usiamo più che altro per restare in contatto con gli amici, e che adesso può servirci come trampolino di lancio per far conoscere la nostra nuova attività tra conoscenti e amici. O magari abbiamo aperto un profilo Linkedin tempo fa e l’abbiamo lasciato morire: è il momento di riprenderlo.

Se invece ci sono altri social mai usati prima e verso i quali vogliamo aprirci, il mio consiglio è di procedere così:

  1. chiedere a chi già usa quel determinato social, e non fermarsi al semplice funzionamento, ma cercare di capire quanto questo social gli piace, e perché. Capire, insomma, cosa c’è dietro alla facciata del social;
  2. chiedersi quanto tempo siamo disposte a dedicare a un nuovo social, ed essere oneste: se il tempo scarseggia (e scarseggia quasi sempre!), sobbarcarsi un lavoro in più non farà probabilmente altro che aumentare la frustrazione e farci perdere del tempo prezioso. Meglio uno o due social ma usati bene, che tanti che muoiono di morte propria;
  3. studiare come persone che si muovono nel nostro stesso ambito professionale usano quel social. In questo modo capiremo meglio cosa ci piace, cosa non ci piace, e qual è il campo d’applicazione potenziale di quel social nella nostra sfera;
  4. cercare di capire quale social fa per noi in base ai nostri valori. Se ad esempio avete come valore centrale la comunicazione, la spinta verso l’altro, la comunità e l’amicizia, forse Facebook potrebbe fare al caso vostro. Se invece il lavoro è un valore predominante nella vostra vita, Linkedin non può mancare. Se l’espressione creativa è qualcosa a cui non potete rinunciare, vale forse la pena di considerare Instagram; e così via;
  5. andare verso quello che ci chiama (perché ci piace): questa è la regola numero uno in tutto, nella vita, e va applicata anche coi social.
  6. Non ponerci troppa pressione sulle spalle ed avere pazienza: la transitorierà dei post che passano sui social dovrebbe incoraggiarci a far spallucce – se qualcosa non funziona, se non abbiamo abbastanza “like”, se dopo un po’ vediamo che i nostri sforzi non vengono ripagati, pazienza! Il mondo del web è vasto, e vasta è anche la nostra capacità di adattamento a situazioni nuove. Forse vuol dire che è arrivato il momento di provare a cambiare in qualche altra direzione!

Dopo tanti anni a contatto con donne che lottano per mantenere viva la propria immagine professionale attraverso le turbolenze dell’espatrio, so che la presenza sui social può costituire un problema. Ma compresa l’importanza dei social nella carriera portatile, è vitale sforzarci di includerne qualcuno nelle nostre avventure professionali. Spero, con questo articolo, di avervi dato un po’ di motivazione ed energia in questo senso. Potete sempre scrivermi se avete bisogno, o, perché no, unirvi al nostro gruppo di mentoring di carriera, dove spesso parliamo di questo e di molti altri aspetti legati alle carriere raminghe. Vi aspetto.

 

Claudia Landini (Claudiaexpat)
Ginevra, Svizzera
Maggio 2021
Foto: Pixabay

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