Home > Vita d'Expat > Lavoro > Nuovi orizzonti in espatrio per un’italiana in Norvegia

Chiara (chiarapavesi sui forum) ci fa un bel regalo di Natale condividendo la sua esperienza di espatriata che ha saputo reinventarsi nel momento in cui l’ennesimo cambio paese l’aveva destabilizzata. Un racconto contagioso. Grazie di cuore Chiara!

 

Sono arrivata con la mia famiglia (marito e 2 bimbe: Sara 6 e Sofia 3 anni) a Stavanger (Norvegia) ad agosto 2010 dopo un anno in Texas per me meraviglioso. Non ero molto entusiasta e ho passato mesi di difficoltà e di crisi interiore: non riuscivo ad accettare il cambiamento e il freddo tipico sia del clima atmosferico sia delle persone. Le aspettative troppo alte hanno favorito lo shock culturale che anche la ricca Norvegia può provocare in pieno.

nuovi orizzonti in espatrioMi sono chiesta cosa volessi fare della mia vita di espatriata e come potessi realizzarmi. Avevo capito che non mi bastava più essere mamma e moglie a tempo pieno, ma che avevo bisogno di nuovi orizzonti in espatrio, di uno spazio mio, libero e fuori dalla famiglia. Un luogo personale, qualcosa in cui riconoscermi e in cui esprimere me stessa in un modo nuovo. Un lavoro.

Ho conosciuto parecchie donne espatriate inserite nel mondo del lavoro e con famiglia: la situazione economica e politica norvegese favorisce lʼinserimento della donna nel mondo del lavoro, e il costo della vita molto alto porta al desiderio e alla necessità (per qualcuno) di avere maggiori entrate nelle casse familiari. Nel mio caso la motivazione economica non era prioritaria, ma adesso è bello pagare una cena romantica con mio marito usando i miei guadagni!

Non sono mai riuscita a pensarmi in una professione che non fosse di tipo educativo: sono sempre stata unʼeducatrice e un’insegnante di scuola dellʼinfanzia a contatto con bambini e famiglie, ma non sapevo bene come rivendermi sul mercato norvegese.

Ad ottobre 2010 ho fatto richiesta di assunzione in due scuole internazionali, ma non sono andate a buon fine. Nel frattempo mi sono interessata per iscrivere mia figlia maggiore a un corso di italiano ma la scuola che lei frequentava non offriva nulla. La sua maestra mi ha dunque proposto di iniziare qualcosa di nuovo, e qui è nato il tutto!

La dirigente era entusiasta all’idea di offrire un corso d’italiano per bambini madrelingua e le famiglie hanno risposto con grande partecipazione. Così ho dato vita allʼ “Italian Club”, con sette bambini dai 6 agli 11 anni, una volta alla settimana, come servizio di volontariato.

Mi sono però rapidamente resa conto che la mia formazione non era sufficiente per impostare una didattica come desideravo. Mi sono quindi informata per capire come completare la mia professionalità con un titolo da poter spendere non solo in Norvegia ma anche altrove in futuro.

Così a gennaio 2011 ho iniziato a studiare per ottenere la certificazione DITALS 1, presso lʼUniversità per Stranieri di Siena (http://ditals.unistrasi.it ). Allʼimpegno dello studio personale e dei corsi online si è unito il tirocinio che ho fatto in parte con lʼItalian Club e in parte a Stavanger grazie alla preziosa collaborazione di una scuola privata per adulti (http://allora.no), unʼesperienza importante per conoscere meglio la realtà norvegese e per relazionarmi ad altri insegnanti italiani.

Ad ottobre 2011 ho fatto il mio esame DITALS a Bologna, ed è pochi giorni fa che ho appreso con grande soddisfazione di aver avuto un ottimo risultato! I mesi dedicati allo studio (gennaio – settembre 2011) sono stati la mia àncora di salvezza e la base per nuovi progetti. A maggio ho aperto la mia ditta per lavorare come libera professionista e il mio piccolo sito (http:// chiarasissa.weebly.com). Ho iniziato le mie prime lezioni individuali con E., una signora norvegese di 62 anni amante dellʼItalia, del sole e della sua casa in Sicilia!

In quel periodo mi sono accorta che non potevo continuare con il mio lavoro senza un aiuto in casa: mio marito non poteva tornare dallʼufficio abbastanza presto per permettermi di fare le mie lezioni. Era insostenibile.

nuovi orizzonti in espatrioInsieme abbiamo cercato e trovato la soluzione di accogliere in casa una ragazza alla pari. Eravamo affascinati dallʼidea di aprire la porta di casa nostra a qualcuno di nuovo che avrebbe potuto arricchire la nostra famiglia.

Le condizioni erano favorevoli: il posto in casa non mancava, il rapporto tra qualità del servizio e prezzo era accettabile e non eravamo spaventati dalla novità. Ci siamo fatti aiutare da amici austriaci veterani in questa esperienza e con il sito http://www.aupair-world.it/ abbiamo incontrato Natalia che è arrivata da noi il 19 agosto scorso.

Tra Natalia e le bimbe è sbocciato subito un grande amore. Mio marito ed io abbiamo iniziato con più calma e titubanza, tipiche delle rigidità di noi adulti. In poco tempo Natalia è diventata parte della nostra famiglia a tutti gli effetti e adesso è nomale apparecchiare la tavola per 5 e vedere i disegni della famiglia con un adulto in più! Per me lei è un valido aiuto sia per i miei orari di lavoro serali, che come sostegno nelle faccende domestiche e nella gestione delle bambine. Natalia si è dimostrata una ragazza disponibile e attenta, e non manca di vivacità ed entusiasmo tipici dei suoi 24 anni e del calore spagnolo della sua terra dʼorigine. Averla in famiglia è una bella avventura in cui non mancano gli “alti e bassi”, parte di ogni esperienza di vita significativa.

Ripensando a me stessa, a com’ero e mi sentivo un anno fa, non posso fare a meno di constatare che sono cambiate molte cose. Oggi sono un persona con più fiducia e forza, ho dei progetti, mi sento meno isolata e sola. Ho anche iniziato a vivere meglio in un paese che non sempre mi piace. Nel 2011 ho vinto sfide che non credevo di riuscire a superare. Questo mi ha dato lʼoccasione di ricostruire e reinventare me stessa e mi sta facendo diventare una donna, un mamma e una moglie migliore.

 

Chiarapavesi
Stavanger, Norvegia
Natale 2011
Foto ©ChiaraPavesi tranne l’immagine di testata, di Pixabay

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