Home > Asia > Cina > Scoprire Shanghai: il viaggio di Flora da espatriata in Cina

Floraexpat si unisce questo mese all’equipe ispano-latina di Expatclic.com. Per darle un caldo benvenuto abbiamo tradotto questo articolo sullo scoprire Shanghai, città dove Flora ha vissuto e dove ha organizzato un progetto stupendo. Flora attualmente vive a Perth, Australia.

 

Quando e come nasce il tuo rapporto con la Cina?

Il mio rapporto con la Cina cominciò quando mia madre, da sempre grande appassionata di questo paese, mi avvicinò ai libri di Pearl S. Buck, che era cresciuta nella provincia di Zhejiang, dove i suoi genitori erano missionari. Mi innamorai della sua agilità nel raccontare storie sempre diverse, che basava sull’osservazione delle sue proprie esperienze.

Questo fu decisamente l’inizio di un rapporto che è andato solidificandosi col tempo. Non posso non menzionare anche il meraviglioso scrittore Lin Yutang, che ha avuto, anche lui, un’influenza notevole sul mio amore per la Cina. Dal momento in cui mi hanno presentato “il nuovo vecchio mondo”, non ho mai smesso di apprezzare tutte le letture sulla Cina.

Nel 1992 siamo andati a Pechino come turisti. Era strano, niente era simile a quello che avevo letto nei miei libri. Non fu però una grande delusione, provai una leggera sensazione che mi diceva che, chissà, forse un giorno sarei tornata per osservare meglio. Che fortuna ho avuto a poter realizzare questo mio desiderio!

So che Shanghai occupa un posto molto importante nella tua vita, come è cominciato il tuo amore per questa città e il tuo desiderio di scoprire Shanghai? Cosa ti ha toccata di più della sua gente, o della sua storia?

scoprire shanghaiE’ cominciato a dosi omeopatiche. Sono andata scoprendo Shanghai, esplorandola… Nessun tipo di letteratura mi aveva preparata a quello che ci avrei incontrato. Anche se avevo sposato l’idea di viverci come espatriata con spirito d’avventuriera, la sfida fu molto seria. Era la prima volta che andavamo a vivere, io, i miei 2 figli e mio marito, fuori dal Brasile, dove avevamo una vita molto comoda e tranquilla.

Parlare di Shanghai, anche solo ascoltarne il nome, mi commuoveva… una città divisa in tre concessioni dal trattato di Nanking, come se fossero tre paesi nella stessa città…una metropoli…la perla dell’Oriente, un porto libero…una Sodoma…la culla del partito comunista, culla dei letterati cinesi…

Shanghai significa un passato recente, ancora molto presente nella sua architettura e lo era ancora di più quando ci andammo a vivere nel 1996. Ero affascinata da tutto. Amavo i palazzi antichi che mantenevano la polvere e il colore degli anni passati, le insegne dei negozi che indicavano cosa si vendeva lì prima della seconda guerra mondiale, un museo a cielo aperto!

Era arrivato il momento di investigare su tutto. Ogni scoperta era come dissotterrare un tesoro. Speriamo che tutto questo continui per le generazioni future!

Ogni volta che visito il Bund a Shanghai, sento le vibrazioni del Charleston al Peace Hotel. Sono una persona che vive retrospettivamente: adoro il passato!

Sicuramente la storia contemporanea è amalgamata alla sua gente, testimoni viventi del cambiamento socio-politico e in questo secolo del cambiamento economico. I cinesi sono passati attraverso cambiamenti e adattamenti difficili e ne sono usciti vincitori.

Che difficoltà hai avuto (se ne hai avute) ad adattarti in un ambiente culturale tanto differente dal tuo?

La comunicazione è stata abbastanza difficile. Le lezioni di mandarino che avevamo preso in Brasile non erano sufficienti e con l’inglese era quasi impossibile. La mimica cinese è diversa dalla nostra. Dipendevamo dalla traduttrice della compagnia dove lavorava mio marito e questo era molto complicato. La cucina cinese era diversa da quella che conoscevamo in Brasile, ed era anche difficile trovare i prodotti per le necessità della casa ai quali ero abituata.

Ti ricordo sempre piena di entusiasmo, esplorando la città, relazionandoti con le persone, investigando la storia di ogni luogo… c’era qualche tema in particolare che ti interessava approfondire, più che altri?

scoprire shanghaiSicuramente la scintilla che mi spinse ad approfondire e creare questo rapporto con la città fu la scoperta, tra tanta ricchezza storica, di un altro dato molto importante a livello umano: come porto libero, Shanghai fu un’opzione fantastica per 20.000 ebrei, perseguitati dal lungo braccio del nazismo in Europa, che vi trovarono un rifugio che sembrò a loro un paradiso.

Gli ebrei fanno parte della storia cinese (kaifeng) dal Medio Evo, arrivavano dalla Persia in carovane, sulla famosa Via della Seta. L’imperatore, dinastia Song, offerse loro di restare, di integrarsi, di sposarsi con donne cinesi e di cambiare i loro cognomi con cognomi cinesi; inoltre diede loro il diritto di professare liberamente la loro religione, come pure ai musulmani. Vivevano tutti in pace (nel suo libro “Peonia”, Pearl S. Buck fa riferimento a tutto questo).

Nel 1900 gli ebrei russi arrivarono nella città di Harbin (Manciuria), cercando rifugio. Era una città con tutte le caratteristiche russe, chiamata la Mosca dell’Oriente, e lì furono costruite una università, scuole, sinagoghe, un ospedale, hotel, negozi e si organizzarono molte attività culturali. Gli ebrei russi furono accolti una volta di più dal popolo cinese.

La rivoluzione russa portò ancora più rifugiati, l’invasione giapponese della Manciuria obbligò questo popolo a cercare nuovamente un luogo sicuro, e Shanghai rappresentò la giusta opzione. Lì si unirono a una comunità sefardita di ebrei di Bagdad, che erano già installati. Erano mercanti e investitori, e hanno lasciato alla città un’eredità architettonica favolosa, dopo la liberazione comunista.

Il ghetto nel quale furono obbligati a vivere i 20.000 ebrei durante l’occupazione giapponese, sotto pressione tedesca, mantiene quasi intatte le sue caratteristiche.

Come ti è venuta l’idea dei tour? Raccontaci un po’ di cosa si trattava…

I tours cominciarono a causa del gran numero di gente che voleva tornare nel posto in cui aveva trascorso la sua infanzia, e anche per tutti coloro che sentivano un particolare interesse verso la ex Perla dell’Oriente ! Shanghai è moderna e secolare, ha di tutto, per tutti i gusti e palati, è ricchissima di storia, arte, musei, e oltretutto è il paradiso dello shopping.

Visitiamo tutto quanto fa riferimento alla vita ebrea a partire dal secolo scorso, il quartiere giapponese, quello cinese, la concessione francese, la concessione internazionale, il Bund, Pudong. Visitiamo anche i dintorni di Shanghai, le città medievali vicine, che sono dei veri musei.

scoprire shanghaiAll’inizio lo facevo per far scoprire Shanghai ad amici e famigliari che venivano a trovarci. In meno di un anno dal mio arrivo in Cina mi sentivo quasi integrata alla città, il mio mandarino migliorò sensibilmente e con mia grande felicità mi feci delle belle amicizie tra i cinesi. Nel 1997 si formò una moderna comunità ebrea a Shanghai, con una rappresentanza religiosa e un sito web, nel quale il mio nome compare ancor oggi offrendo tour nei vari punti turistici.

Molti sopravvissuti dell’epoca alla quale mi riferivo tornavano in Asia per riconoscere e anche per ricordare il passato. Ma ci veniva anche gente che conosceva la storia ed era interessata a visitarne i luoghi. I cinesi che ancora oggi vivono nelle case dell’antico ghetto e che con grande bontà le condivisero con i rifugiati, non hanno mai rifiutato di farmi entrare. Nè me, nè gli interessati a visitarle.

Hai avuto problemi nell’organizzarti?

A un certo punto decisi che i tour non potevano più essere gratuiti, che i turisti dovevano pagare un prezzo simbolico e che con questi soldi io avrei comprato prodotti di base. Non è stato facile convincere gli inquilini delle case ad accettare questa forma di retribuzione, però era l’unica maniera in cui potevo in qualche modo sdebitarmi per quello che avevano fatto per il mio popolo, mentre altri paesi ci avevano chiuso le porte. Volevo anche ringraziarli per quello che la Cina aveva fatto per me ! Ogni nuovo turista poteva in questo modo vedere, coi propri occhi, come spendevo i soldi che avevo raccolto con il tour anteriore. I gruppi che entravano nella mia macchina e nelle case degli amici che andavamo a trovare non erano più di quattro persone.

Il progetto è cresciuto, gli amici cinesi avevano nipoti, figli e parenti con necessità che andavano oltre alla carne, al pesce, all’olio, al riso e ai vestiti, al tè e al latte. Quindi ho cominciato a pagare le rette scolastiche, le medicine, etc. Contrariamente a quanto pensano molti, non c’è niente di completamente gratuito per il popolo cinese. Tutto il processo è stato molto tranquillo, e posso dire con orgoglio che tra i miei invitati ci sono stati l’Ambasciatore d’India in Vietnam e sua moglie, la moglie del Console della India a Shanghai, i consoli e vice consoli del Messico a Shanghai, la moglie dell’ambasciatore di Cuba a Pechino e la console di Cuba a Shanghai.

Hai qualche nuovo progetto in vista? Magari un libro che raccolga tutte le tue esperienze?

Continuo il progetto dei tour da qui (Perth, Australia), con lo stesso obiettivo. Mi sono organizzata in modo da lavorare con un’agenzia di viaggi di Shanghai, che mi aiuta coi contatti nel paese, garantendo la perfezione del tour in qualsiasi provincia cinese. Io continuo come punto di riferimento a Shanghai.

Sì, in effetti ho cominciato un libro di esperienze e avventure, tipo diario. Questa intervista che mi avete tanto gentilmente offerto sarà uno stimolo per scriverlo più rapidamente.

Se dovessi dire qualcosa alle espatriate in partenza per la Cina, cosa diresti?

Direi loro che le invidio tantissimo !! La Cina offre ogni giorno una bella sorpresa. Non è un posto statico, e non è per niente difficile. Ci sono piccole città dove si trova tutto. Direi loro di apprezzare il regalo di poter vivere in un paese assolutamente ricco di cultura. La storia è ciclica, e tutto è tornato con più forza alla sua epoca d’oro. Godetevelo !!!

Intervista a cura di Rupexpat
Gennaio 2008
Tradotta dallo spagnolo da Claudiaexpat
Foto @Flora tranne la principale, di Pixabay

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