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Ho incontrato Valerie quando vivevo in Perù. A quell’epoca l’ho intervistata su un’incredibile avventura che ha avuto vivendo a Lima. Oggi le ho chiesto di aggiornarci sulla sua vita personale e professionale in Perù. Grazie mille Valerie!

Claudiaexpat

Son successe così tante cose negli ultimi sei anni! Non riesco a credere a com’è passato veloce il tempo, sono qui da quasi otto anni! Amo ancora il Perù, naturalmente. Il mio rapporto con la sua cultura è passato per molti momenti diversi in questi anni, ma l’amore resta forte.

scuola di lingueIl mio lavoro è cresciuto enormemente. Durante il primo anno le cose andavano bene, ma lavoravamo soprattutto con studenti privati, pochi insegnanti e un assistente. Oggi i nostri clienti principali sono le grandi compagnie, abbiamo dieci impiegati e circa venticinque insegnanti. Ci siamo anche spostati in una sede più grande e abbiamo un sacco di piani per il futuro!

Sul piano personale adesso ho una relazione stabile con uno stupendo argentino e vivo nella bella Barranco con uno splendido giardino che dà sul mare!

La felicità sul lavoro per me è strettamente connessa al fatto di vivere a Lima. In maniera generale sono ancora molto contenta qui, ma la mia vita ha avuto i suoi alti e bassi nel corso degli anni. Una delle più grandi sfide per me – come tutti gli expat sanno perfettamente – è stata il dover dire addio a ottimi amici quando arrivava il loro momento di lasciare il Perù. Questa è in assoluto la parte più dura del vivere all’estero. Penso che man mano che invecchiamo ci rendiamo conto che la sola cosa realmente importante nella vita sono le persone, e diventa sempre più difficile allontanarci da chi amiamo. A volte mi piacerebbe essere quel tipo di persona che cresce, compra casa nella stessa via dei genitori e non lascia mai il suo luogo natale, tenendosi vicine le persone che ama, ma sia come sia, sono perseguitata dal bisogno della scoperta!

Continuo ad amare la sfida nel mio lavoro, c’è sempre qualcosa di nuovo e non è mai noioso! Crescere è entusiasmante, e fortunatamente la mia motivazione non ha ancora vacillato. Abbiamo molti piani per il futuro, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui vogliamo diversificarci, e quello che vogliamo offrire.

Personalmente, quest’anno voglio frequentare vari corsi brevi. Il primo è in Responsabilità Sociale delle Imprese perchè vogliamo cominciare a “restituire” e stiamo cercando dei modi per contribuire in maniera significativa con le risorse che abbiamo a disposizione – magari lanciando un programma di volontariato per gli insegnanti?

Dopodichè voglio frequentare alcuni corsi di Gestione dell’Educazione per sviluppare il mio profilo personale da spendere in altri paesi, nel caso in cui dovessi lasciare il Perù tra qualche anno. Non sono sicura che gestire un proprio business dia dei punti concreti sulla carta (sicuramente tantissimi nella pratica!) quindi mi concentro sulle certificazioni – non si sa mai! Questi corsi saranno comunque importantissimi per il mio presente e per il miglioramento generale della scuola.

Progetti futuri? Per il momento resto qui ancora un po’, ma allo stesso tempo mi preparo nel caso arrivasse il momento in cui – per qualsiasi motivo – decidessi di lasciare il Perù. Per dove? Forse tornerò alle mie radici e mi installerò nel Regno Unito, o forse andrò in un altro paese per cominciare da zero una nuova avventura. Il Perù sta diventando un po’ troppo famigliare in questo momento…

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Intervista originale (Agosto 2008)

Valerie è una donna scozzese che ha avuto un’esperienza molto fuori dal comune: vivendo a Lima, Perù, ha ereditato una scuola d’inglese! Claudiaexpat l’ha intervistata.

Hai una lunga storia di viaggi intorno al mondo e soprattutto in Asia. Cosa ti ha spinto a ciò?

Ho sempre avuto un insaziabile bisogno di fare nuove esperienze e di esplorare. Da giovane non sopportavo l’idea che ci fosse un solo angolo al mondo che non avevo visto, questa è stata davvero la forza più importante che ha guidato la mia vita. L’America Latina è stato il primo continente in cui ho viaggiato quando sono finalmente riuscita ad andarmene dall’Inghilterra a 24 anni, ma poi ho viaggiato perlopiù in Asia. Cosa mi ha portata in Asia… ovviamente l’amore… una relazione che è durata due anni, ma che ha dato vita a un innamoramento con l’Asia che è durato sette lunghi e meravigliosi anni.

Quali dei paesi che hai visitato prima di arrivare in Perù ti ha colpita di più e perchè?

Dovrei dire prima di tutto l’India, un posto così intenso e spirituale. Non ho mai visto persone essere così felici con così poco. Sfiderei chiunque a passare un po’ di tempo in India e non essere profondamente colpito dall’esperienza. Sono stata anche profondamente toccata dal Giappone. Un paese di una bellezza talmente serena – il panorama è mozzafiato, ma lo è ancora di più l’estetica giapponese in termini di arte e architettura; così elegante e rilassante, davvero qualcosa di cui appropriarsi. All’estremo opposto mi è anche piaciuto il Brasile, per la sua folle energia e il suo inesaurible spirito festaiolo!

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Valerie davanti al Palazzo di Governo a Lima

Sei arrivata in Perù dall’Inghilterra, e ricordo che mi dicevi quanto ti era piaciuto passare un po’ di tempo con la tua famiglia e “sentirti a casa”. Cosa ti ha spinto a rimetterti in viaggio?

Sì, sono stata molto contenta in Inghilterra in quel momento, felice di essere di nuovo con la mia famiglia e i miei amici dopo tutto quel tempo passato in altri paesi. In realtà sono venuta in Perù solo per sei mesi, ed è stato per lavoro. Ero tornata in Inghilterra per laurearmi in Antropologia e Sviluppo, e con l’intenzione di lavorare per un’organizzazione umanitaria. Quando ho finito, ho cercato uno stage all’estero, preferibilmente in America del Sud, e attraverso un amico sono riuscita ad avere un posto con la Federazione Internazionale di Croce Rossa qui a Lima. L’idea era di tornare in Inghilterra una volta finito qui.

Parlami del Perù: l’altro giorno mi hai ricordato che al tuo arrivo non eri proprio entusiasta, ma che dopo un po’ ti sei sentita davvero felice. E adesso hai appena compiuto due anni nel paese. Cos’è che ti fa sentire (e che fa sentire la gente in genere) così bene in questo posto?

I primi sei mesi sono stati incredibilmente duri. Per via di una serie di fattori… non in ultimo il fatto che ero arrivata alla fine dell’estate e quindi eravamo in pieno grigio inverno, e tutti quelli che vivono a Lima sanno che questa non è la parte più allegra dell’anno! Inoltre non conoscevo proprio nessuno e facevo fatica a incontrare gente all’inizio… questo, unito a una situazione stressante sul lavoro, la non conoscenza dello spagnolo e un ambiente abitativo poco sereno, hanno reso i miei primi mesi piuttosto complicati! Ma con la primavera e l’estate molte cose si sono risolte… cambiamento di lavoro, di casa, nuovi amici… insieme alla totale trasformazione di Lima che è diventata una città con il sole e felice… tutto questo mi ha finalmente fatto innamorare del posto e della mia vita qui. Ho prolungato il mio soggiorno di un anno, e poi l’ho di nuovo esteso fino a due! Il tempo è volato e adesso sto bene. Cosa mi fa sentir bene in questo posto? Bella domanda. Ovviamente c’entrano molto la gastronomia favolosa e i ristoranti, dato che mi piace mangiare, ma soprattutto mi rende felice il fatto di riuscire a connettermi ai peruviani, che trovo per la maggior parte persone calde e accoglienti. Tutti sono stati molto gentili e generosi, soprattutto dandomi il loro tempo. Qui si può davvero arrivare a sentirsi completamente integrati – qualcosa che non ho mai percepito come possibile quando vivevo in Asia, ad esempio. Un’altra cosa molto importante per me è la sensazione di crescita e di opportunità che si sente qui, sembra davvero quasi che tutto sia possibile, e questo è qualcosa che purtroppo tristemente manca in Inghilterra in questo periodo.

Raccontaci della scuola che gestisci adesso: com’è successo il tutto, e di cosa si tratta?

La vita è strana, no? Non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo! Alla fine del mio stage con la Croce Rossa ho cominciato a fare del volontariato con varie ong, e per mantenermi ho ripreso a insegnare inglese (cosa che avevo già fatto a Hong Kong e in Giappone). Insegnare l’inglese mi piace – non perché sia una fan della grammatica e della punteggiatura, ma per il contatto che crea con le persone. Quasi tutti i miei studenti passati sono ancora buoni amici oggi. Appena dopo un anno di insegnamento in scuole varie, uno dei miei studenti mi chiese se non avevo pensato di aprire una scuola mia, e mi disse che ce n’era una in vendita… Risposi che no, e che in quel momento speravo ancora di poter lavorare in un’organizzazione umanitaria internazionale. E’ riuscito a convincermi comunque ad andare a vedere la scuola e incontrare il proprietario – un signore inglese che stava per rientrare in Inghilterra e cercava qualcuno a cui dare il suo piccolo istituto di lingue – una settimana dopo mi sono trovata a gestire la mia scuola a Lima!

 

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Studentesse della scuola di Valerie ricevono il loro certificato Intermediate 1

 

Quali sono gli aspetti positivi e quelli negativi nell’ereditare un’impresa di questo genere?

All’inizio ero tormentata dai dubbi, era una grande responsabilità per qualcuno che teoricamente viveva qui in forma temporanea… Dovevo prendere grosse decisioni sul mio futuro, almeno per qualche anno a venire. Una volta che ho preso la decisione, però, devo dire che non ci sono più tornata sopra. E’ stupendo essere il tuo proprio capo e poter gestire il tuo tempo e le tue risorse. Anche se adesso lavoro molto di più in termini di tempo di quanto non abbia mai fatto prima, non mi sembra affatto di lavorare! E mettere tutta la mia energia, idee ed entusiasmo in qualcosa che è positivo per me e per il mio futuro è una sensazione incredibile. Sono stata molto fortunata nel ricevere questo “regalo”, e soprattutto mi ha permesso di continuare a vivere in un paese che ho imparato ad amare.

Come vedi il tuo futuro?

Altra bella domanda! Vivendo qui per i prossimi anni, direi. Voglio esplorare tutto il potenziale del mio business, magari spostandolo in una sede più ampia nei prossimi sei mesi, forse mettendo insieme scuola e casa. La forma legale del business è quella di una ong, quindi più avanti potrei lanciare qualche piccolo progetto comunitario per aiutare nelle varie sfide sociali che il Perù affronta. Potrei riprendere a studiare, magari un master in gestione di progetti sociali o qualcosa di simile che mi possa aiutare in questa idea. O potrei tornare alla mia idea originale di lavorare in una ong internazionale, in modo da avere qualche competenza trasferibile nel caso dovessi decidere di trasferirmi in un altro paese. Molto dipende dal lavoro, ma anche da quello che mi riserva il destino in termini di amore e di cominciare una famiglia… chi lo sa dove potrei finire a breve?

La scuola di Valerie: https://www.englishlifetefl.com/
La sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/EnglishLifePeru
Maggio 2014

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Esteban
Esteban
5 anni fa

Fabulous ! Great performance Valerie . Many greetings from Buenos Aires , Argentina