In questo articolo Joannie condivide il viaggio emotivo e concreto del trovare il posto giusto in cui vivere, quando la scelta non è del tutto semplice. Grazie Joannie per questo racconto sincero.
Trovare il posto giusto in cui vivere può essere un vero dilemma.
È particolarmente difficile quando bisogna prendere una decisione con il proprio partner, ma ci sono diverse opzioni e bisogna assicurarsi che entrambe le parti nella relazione raggiungano un accordo.
Ella ed io ci siamo incontrate a Melbourne, Australia, nel 2016, e siamo insieme da oltre due anni.
La nostra relazione è diventata seria molto rapidamente e dopo pochi mesi dal nostro incontro abbiamo deciso di vivere insieme.
Il visto post-laurea di Ella scadeva nell’ottobre 2018 e avrebbe dovuto lasciare il paese.
Pertanto, prima di questa data, Ella ed io abbiamo dovuto parlare di quale futuro avremmo potuto avere insieme e dove avremmo preferito vivere.
Questo processo di trovare il posto giusto in cui vivere ci è risultato incredibilmente impegnativo.
Io sono francese ed Ella indonesiana, siamo una coppia LGBT internazionale.
In un venerdì di ottobre, la mia cara amica Tess ed io ci siamo incontrate in un bar. Dopo aver notato quanto fossi persa e confusa, Tess mi ha aiutato a guardare tutte le possibili opzioni, aiutandomi a cercare un posto dove io ed Ella avremmo potuto sistemarci: Australia, Francia, Indonesia o Inghilterra.
Stabilità, sicurezza del posto di lavoro, libertà di mostrare il nostro amore ogni volta che vogliamo e l’accettazione dei nostri diversi background culturali sono stati fattori importanti per noi nella scelta.
Insieme abbiamo identificato una lista di pro e contro per ogni paese ed entrambe abbiamo cercato nel web informazioni sui visti, che sono una parte così importante del trasferimento all’estero, in modo che Ella ed io potessimo prendere una decisione informata.
Avendo trascorso circa otto anni in Inghilterra prima di venire in Australia, ero decisa a tornare là e vivere vicino ai miei amici e alla mia famiglia.
Sfortunatamente ci siamo rese conto molto rapidamente che la Brexit avrebbe pesato su me ed Ella molto più di quanto avessimo inizialmente pensato.
Siamo giunti alla conclusione che il piano A – Inghilterra – non era possibile.
Ella non si sente a suo agio nel trasferirsi con me in Francia in questo momento.
Ha poca conoscenza della lingua francese e il suo background come minoranza culturale e sessuale in Francia ostacolerebbero il suo adattamento e il sentirsi inclusa nel mio paese d’origine.
Il piano B – Francia – era fuori discussione.
Non abbiamo preso in considerazione la possibilità di stabilirci in Indonesia in quanto l’omosessualità è punita dalla legge e ci porterebbe ad una vita difficile.
Anche il piano C – Indonesia – è stato rapidamente scartato.
Di conseguenza, sia io che Ella ci siamo trovate d’accordo sul fatto che il piano D – l’Australia – sarebbe la scelta migliore.
Ella ha studiato e lavorato qui per quattro anni e io sono diventata residente permanente tre anni fa, il che significa che posso sponsorizzarla come mia partner de facto.
Accettare di vivere in Australia ci è sembrato il giusto compromesso.
L’Australia, pur essendo lontana dai nostri amici e familiari, ci offre l’opzione migliore.
Stabilità, sicurezza del posto di lavoro, libertà di mostrare il nostro amore ogni volta che vogliamo e l’accettazione dei nostri diversi background culturali sono stati fattori importanti per noi nella scelta.
Mi conforta anche il fatto che a Melbourne vivo vicino alla mia più cara amica, che conosco da vent’anni, e alla sua bambina e ai molti amici che ho fatto lungo il cammino.
Sono anche molto fortunata perché lavoro in una scuola la cui preside mi apprezza, facendomi costantemente sapere quanto sono preziosa.
Inoltre ho trovato un bellissimo appartamento in quartiere che mi piace e mi sento molto felice e grata.
Ma nonostante ciò parte di me si sente molto in colpa per non aver deciso di tornare in Europa.
Mi sento come se tradissi mia madre, avendole detto molte volte nel corso degli anni che sarei tornata.
Scegliere tra la persona con cui voglio costruire una vita e una famiglia, e mia madre, che è malata da un po’, è stata dura.
Questa situazione mi ha portato a periodi di grande stress.
Provo sentimenti di impotenza per non essere in grado di aiutare mia madre in una situazione difficile, posso comunicare con lei solo per telefono e social media invece di poterla vedere di persona all’ospedale e confortarla.
Mi fa male il cuore ogni volta che penso a quanto mi mancano la mia famiglia e i miei amici e per tutto il tempo che passo lontano da loro, lontano dai loro figli che crescono senza di me, perdendo la bellezza di vederli sbocciare.
Ella ed io abbiamo cominciato le procedure per fare il visto de facto e stiamo preparando la nostra domanda.
Nel frattempo, Ella ha trovato lavoro a Giacarta e vivremo separatamente tra i dodici e i diciassette mesi mentre aspettiamo di ricevere la decisione dal Dipartimento Immigrazione.
Ma nonostante il fatto che ogni tanto mi sento ancora persa ed emotivamente fragile, ne sarà valsa la pena per trovare il posto giusto in cui vivere.
Joannie Debes
Melbourne, Australia
Marzo 2019
Foto©Joannie Debes
Tradotto dall’inglese da Barbaraexpat