Dopo due anni passati qui, ecco qualche piccola riflessione su questo incredibile angolo di mondo, quello che tutti conoscono come il centro della tecnologia, dell’innovazione, è qui che ci si proietta verso il futuro, con dieci anni d’anticipo sul resto del pianeta!
Ma cos’è veramente questa Silicon Valley, questo mondo che corre veloce, pronto ad anticipare tutto, a presentare idee, successi, passioni, ma anche una buona dose di fallimenti, perché come si dice qui soltanto se ci si è scontrati con l’insuccesso, si potrà costruire qualcosa di veramente eccezionale!
Questa Silicon Valley che si specchia nel mare cupo della baia di San Francisco, sotto il cielo terso ed un sole brillante praticamente sempre. Questa Silicon Valley dove le cittadine tutte uguali si susseguono una dietro l’altra, senza vederne la fine e l’inizio, con le case ordinate, i giardini fioriti e macchine da centinaia di migliaia di dollari parcheggiate davanti. Non ci si nasconde in Silicon Valley, nessuno ha vergogna di soldi e successo, fa parte della vita, ma nessuno te lo sbatte in faccia. C’è una grande semplicità nelle persone, se le incontri la prima volta non ti rendi neanche conto che magari stai parlando con il creatore di qualcosa di sensazionale.
Le start up nascono e muoiono alla velocità della luce tra queste colline aride e bruciate dal sole, pochissime resistono e sono quelle che cambieranno il futuro. C’è effervescenza culturale in questo piccolo angolo di spettacolare innovazione, Stanford è lì a ricordarcelo, ma non solo. Qui tutti hanno voglia di fare, come dire, sembra quasi che l’esplosione d’idee sia contagiosa, tutti vanno ai 100 all’ora, vivono con il fiato sospeso, protesi verso il successo in qualcosa.
È faticoso vivere in questa valle, si deve tenere il ritmo. È faticoso per gli adulti che siamo, lo è ancor di più per gli adulti in divenire, che hanno come unica immagine davanti ai loro occhi quella di gente che ci prova, che cade, si rialza, ci riprova, ci riesce. Non è sicuramente facile seguire il ritmo, ci si può stancare in fretta, si può gettare la spugna, oppure semplicemente ci si adatta, si segue il flusso, ci si rimbocca le maniche, si dormirà domani, quando l’ultima idea troverà il suo posto, allora si tirerà il fiato fino alla successiva.
Mi sono quasi innamorata di questo angolo di California!