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Debora (Qamar sui forum) ha sposato un libanese e vive a Beirut. In questo interessante articolo ci racconta l’esperienza linguistica che vive. Grazie Debora!!!

 

Vivo in Libano da quattro anni e sono sposata con un libanese. Tra di noi usiamo l’italiano perchè lui ha vissuto più di vent’anni in Italia e ci siamo “conosciuti in italiano, innamorati in italiano e sposati in italiano”, come dice mio marito. In Libano la lingua ufficiale è l’arabo, ma tutti, o quasi, parlano inglese o francese. Anche negli uffici pubblici, i documenti sono sempre redatti nelle tre lingue.

E’ frustrante non riuscire a esprimersi come si vorrebbe. Le parole si formano nella mia mente, la frase si compone, ma rifiuta di passare attraverso la bocca.

I miei problemi nascono quando ci si trova con amici libanesi. Loro sono gentili e iniziano a parlare inglese quando ci sono io, ma dopo un po’, è inevitabile, passano al libanese. Così come a mio marito non viene naturale parlarmi in una lingua che non è la nostra, a loro non viene naturale parlarsi in inglese. Inoltre stare a tradurre tutto ciò che si dice diventa pesante per tutti.

Mi sono sentita isolata molte volte. Al punto di rifiutare spesso di uscire con loro. Così mi sono messa a studiare il libanese. Adesso li capisco, o almeno capisco il senso del discorso, ma continuo a non parlare molto. Questa lingua ha dei suoni difficili e improponibili e una grammatica assurda. Io mi blocco!

E’ frustrante non riuscire a esprimersi come si vorrebbe. Le parole si formano nella mia mente, la frase si compone, ma rifiuta di passare attraverso la bocca. “Parla lo stesso”, mi dice mio mario, “se la lettera non è pronunciata nel modo giusto ti capiscono ugualmente”. Forse è vero, ma è vero anche che non ci riesco.

…mi è inconcepibile usare una lingua che non sia la mia con mia figlia.

Faccio allenamento con i vecchietti del parco, intanto. Curioso come io non abbia problemi con gli estranei. In genere mi fermano per fare una carezza alla mia bambina e quando mi parlano, rispondo sempre, in arabo, che non parlo arabo! E così inizia il discorso. Parlo di cosa ci faccio qui, di mia figlia, del Papa, di come ho conosciuto mio marito. Ripeto la frase più volte perchè non è poi tanto vero che mi capiscono ugualmente! Prima o poi mi sblocco. Se devo vivere qui, non può essere che io non parli la loro lingua. Trovo che sia una mancanza di rispetto nei loro confronti.

C’e’ un’altra cosa che mi crea qualche problema. Ho una bambina di 15 mesi. Sia io che mio marito le parliamo solo in italiano. Ho provato a costringere mio marito ad usare l’arabo con lei, ma ho visto che non gli viene naturale e ho lasciato perdere. Mi ha confermato ciò che sospettavo, non riusciva a godersela fino in fondo se doveva pensare a come parlarle.

 

sposati in italiano

Debora, al centro con Mona, tra un’amica italiana e sua suocera con una nipote

 

Le mamme che frequento, inoltre, sono italiane e parlano italiano con i loro figli. I bambini imparano in fretta, lo so. Quando andrà all’asilo entro poco tempo sarà in grado di comunicare con i suoi compagni, ma all’inizio sarà dura per lei. L’ho visto con i figli delle mie amiche. I primi mesi rimanevano un po’ isolati. E mi dispiace che succeda anche con lei. Ma mi è inconcepibile usare una lingua che non sia la mia con mia figlia.

D’altra parte, sente in continuazione le altre lingue, fra i miei amici libanesi c’è chi le parla in arabo, in inglese o in francese. I nonni paterni usano solo l’arabo con lei. Tant’è vero che lei dice bye per dire ciao o tai in arabo per dire vieni, per la gioia della nonna paterna, che è rimasta molto male perchè la bimba capisce me che le parlo in italiano e non lei che le parla in arabo!

Non esiste che mia figlia parli e io non la capisca!

Impara prima l’italiano…”, ha detto a mio marito tutta dispiaciuta. E vedi un po’, rispondo io! Mi ripete sempre che non vede l’ora che la bimba vada a scuola. Qui le scuole sono private e sono inglesi o francesi. Sceglieremo una scuola inglese sicuramente, è la lingua che parla il mondo, ma ne sceglieremo una che abbia anche il corso di lingua italiana. Così, fra la scuola e me, sono sicura che non perda nulla della sua metà italiana… grammaticamente parlando!

E questo mi fa pensare che c’è un’altro motivo per imparare questa lingua: la manderemo in una scuola inglese, studierà in inglese, ma sarà inevitabile che la lingua quotidiana, quella che userà con i suoi amici e probabilmente anche con suo padre, sarà l’arabo. Non esiste che mia figlia parli e io non la capisca!

 

Debora
Beirut, Libano
Gennaio 2011

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