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nato a parigi

Paola ci racconta la nascita del suo piccolo Gaël a Parigi. Grazie Paola!

Heure de Naissance 18.02

Sono mamma di un bebè nato a Parigi.

Sono anche una persona abbastanza precisa, puntuale e attenta, per questo lo scorso luglio quando persi la nave per il ritorno dalle vacanze ebbi subito il dubbio di essere incinta. Infatti avevo sbagliato il giorno.

Pensai, “oddio sono incinta?…ha veramente funzionato?”. In effetti ci avevamo provato poche volte.

Al ritorno a casa, lasciati passare un po’ di giorni il mio compagno mi convinse a fare il test di gravidanza. Lo feci la mattina del 2 agosto, prima di andare a lavoro: positivo. “Figuriamoci… questi test non sono affidabili”. Allora presi appuntamento con la ginecologa. “Ascolti… ho fatto il test ed è risultato positivo….” “Uh, vediamo!”. Ecografia, “Eh sì, sei incinta di…7 settimane!”.

Quel giorno sentii il cuore del mio piccolo, ed ero così contenta e frastornata che non mi sembrava vero.

Tutto questo succedeva in un momento un po’ triste della mia vita: il mio compagno si trasferiva a Parigi per lavoro, e io rimanevo a Barcellona. In quelle condizioni non avrei potuto cercare un nuovo lavoro per seguirlo, e quindi decidemmo di passare alcuni mesi separati.

In ogni caso non mi sentivo sola, dentro di me nasceva il mio pupino…anch’io ero convinta dall’inizio che si trattasse di un maschietto. Rimasi a Barcellona fino ai primi di gennaio, la gravidanza era seguita dalla ginecologa di una clinica privata.

Ogni mese prendevo l’aereo, o per andare a Parigi o in Sardegna dalla mia famiglia. A settembre avevo trasferito pure il gatto a Parigi, perché non gli davo tutte le attenzioni di cui aveva bisogno.

Tra ufficio, amici e soprattutto tanta piscina, quei mesi solitari passarono e il 6 gennaio presi un volo di sola andata per Parigi, dopo aver dato le dimissioni in Spagna. Arrivata a Parigi incinta di 7 mesi, contattai la ginecologa italiana (su consiglio di Anya del forum di Expatclic), che prese in carico la mia gravidanza. Forse era un po’ tardi ma nonostante questo potei iscrivermi alla nuova maternità di Port-Royal.

Si tratta di una clinica che ha sostituito la maternità del Saint Vincent de Paul, che ha aperto il 15 febbraio 2012. È un edificio nuovissimo, moderno, pulito, con camere singole.

nato a parigi

Secondo la ginecologa spagnola la DPP era dal 16 al 20 marzo; secondo quella francese il 28 marzo. A me andava comodo credere fosse il 16, perché non vedevo l’ora di conoscere il mio piccolo. In ogni caso il 20 marzo passò senza nessun sintomo.

Il 22 mattina mi accorsi di avere leggeri dolori mestruali: “ecco le contrazioni, “ pensai. Andai alla clinica per un monitoraggio, e mi dissero che ero andata troppo presto, perché mancava una settimana al termine. Man mano che passavano le ore però, i dolori aumentavano, e io mi preparavo a passare una settimana in quel modo!! La notte divennero insopportabili. Dopo averli cronometrati per un paio d’ore, alle 2 e 30 chiamammo l’ospedale e ci consigliarono di andare. Arrivammo alle 3 del mattino, e dopo una visita e un monitoraggio, decisero di tenermi.

Mi accompagnarono in una stanza, dove passai le successive sei ore. Non riuscivo a stare ferma, e passai tutto il tempo camminando per la stanza. Verso le nove del mattino, mi condussero in “Salle de Naissance”: mi dissero che il mio bambino sarebbe nato lì. Mi proposero anche un’epidurale che accettai al volo: tempo quindici minuti circa e il dolore insopportabile era scomparso, sentivo le contrazioni ma senza dolore, era una sensazione stranissima.

Ogni tanto mi addormentavo e passai cosi altre otto ore. Verso le 17, dopo aver constatato che la dilatazione era ferma a cinque centimetri, riscontrarono un’anomalia nel battito fetale… L’ostetrica decise per un cesareo d’urgenza. Inconsciamente forse era quello che volevo dall’inizio, perché il pensiero del parto normale mi faceva paura. Mi spiegarono che l’intervento sarebbe durato poco meno di un’ora e che il bebé sarebbe stato estratto dopo 10 minuti.

Dieci minuti e avrei conosciuto mio figlio, tutto questo era troppo strano. Fatta eccezione per i brividi di freddo che mi facevano tremare, non sentii nulla. E veramente dopo dieci minuti circa, l’infermiera vicino a me disse “Salut toi”.

“Oddio” pensai “lei ha visto mio figlio, è li, lo stanno facendo nascere in questo momento…”

“La testa, il braccio destro, sinistro…. eccolo qua….” . “Heure de naissance 18.02”.

Gaël è arrivato. Me lo fanno vedere e gli do un bacio. La prima cosa che noto sono gli occhietti e le ciglia, e una piccola escrescenza vicino all’orecchia destra.

È una sensazione strana. In effetti, non lo conosco.

Alla maternità port-Royal è previsto il rooming-in, quindi il neonato viene sistemato in camera con la mamma. Questa è la cosa che mi è piaciuta di piú.

Passo cinque giorni all’ospedale, in cui imparo a nutrirlo, cambiarlo, lavarlo. Conoscerlo. È proprio lui…Che mi accompagnava tutte le volte in piscina, che si agitava se bevevo succo d’arancia, che ascoltava musica assieme a me, che ha preso l’aereo con me una volta al mese, che mi faceva compagnia mentre piangevo nei momenti difficili.

E’ adorabile. Ed è tutto mio.

Paola
Parigi, Francia
Maggio 2012
Foto ©Paola

 

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