Paola è italiana e da tanti anni vive in Giordania. In questo bellissimo articolo ci racconta la sua esperienza. Grazie Paola!
Sarà un ventennio che vivo in Giordania. Inizialmente ero molto contenta di vivere da expat. Avevo avuto precedenti esperienze a Chicago, poi ad Abu Dhabi; mi divertivo a conoscere la gente, la sua cultura e a mia volta a far conoscere la mia.
Stavo inconsciamente abbassando le barriere che sino ad allora non mi avevano permesso di adeguarmi al quotidiano.
Questa volta è stato diverso. In Giordania l’impatto è stato notevole. Mi sentivo un pesce fuori dall’acqua. Ho trovato tutto molto austero, atteggiamenti costruiti, un’etiquette molto forzata. Era per me incomprensibile.
Per sentirmi meno assediata dalla sensazione di insoddisfazione sono andata a cercare lavoro. Ho insegnato la mia lingua e la mia cultura presso un istituto simpatizzante del nostrano. I miei studenti erano persone adulte, che amavano la lingua italiana per la sua musicalità, e la maggior parte la studiava per poi partire alla ricerca di un futuro. E mentre loro imparavano cos’è l’Italia, attraverso le loro domande io imparavo a comprendere la loro cultura, le loro tradizioni. Stavo inconsciamente abbassando le barriere che sino ad allora non mi avevano permesso di adeguarmi al quotidiano. La mia vita cambiò.
Questi cambiamenti mi hanno divertita. Sono diventata una persona più completa.
Alcuni dei miei studenti tuttora vivono ben inseriti nel mio paese e grazie a loro, anch’io posso dire di trovarmi altrettanto bene, qui nel loro. Sono passati vari anni. Duranti i quali ho avuto tre figlioli. Ho velato parzialmente il mio capo, perchè ho compreso che i figli s’imbarazzavano di fronte ai loro compagni di scuola. Ho corretto il gusto del mio vestito perchè ho compreso che mettevo in imbarazzo i miei suoceri e cognati. Ho imparato a cucinare le prelibatezze mediorientali, perchè a mia suocera non piacevano gli spaghetti. Questi cambiamenti mi hanno divertita. Sono diventata una persona più completa.
La comunità dove vivo mi ha preso come punto di riferimento per tutti gli italiani. Spesso mi dicono “amo l’Italia perchè tu sei una di loro“.
Ho rivisto pochi mesi fa una signora araba, che mi conobbe ai tempi del mio arrivo da Roma…Lei contenta, con un’espressione di soddisfazione mi fa : “zei enna zei enna mashalla” – la cui traduzione più o meno è: sei una di noi, sei una di noi, che Dio ti protegga.
Non so se questa è metamorfosi o integrazione. Sento una sensazione di benessere e di autostima, sono consapevole di dare e ricevere, e finchè questo equilibrio rimarrà tale mi riterrò fortunata.
Alla prossima…
Paola
Amman, Giordania
Marzo 2001
Foto ©ClaudiaLandini