Home > Africa > Sudan > Intervista a Sandra, donna italiana a Khartoum

Lisaexpat e Silviaexpat ci offrono un’altra bella intervista a una donna italiana a Khartoum.

Alessandra vive a Khartoum da 26 anni. Si è fermata dopo aver conosciuto suo marito, nato a Khartoum da una famiglia di greci, emigranti di seconda generazione.
La storia di Alessandra è molto interessante per noi: la sua famiglia di origine è una famiglia italiana di espatriati e lei può raccontarci la sua esperienza di figlia di expat diventata donna.

Alessandra è nata in Togo, prima di approdare in Sudan è passata per Ghana, Kenya e Algeria. Ha studiato alla scuola italiana e al liceo francese. Parla, oltre alla sua lingua madre, il francese, l’inglese il greco e l’arabo.

La famiglia della madre è a sua volta una famiglia di emigranti che si trasferì in Venezuela dove aprì una pasticceria e dove la madre di Alessandra visse da quando aveva 10 anni, per tutto il periodo della pubertà, fino a 20 anni quando fece ritorno in Italia.  Il padre invece, partì a 6 anni con la famiglia in cerca di fortuna e lavoro in Eritrea dove  visse fino ai 10. Allo scoppio della guerra la famiglia fu rimpatriata su navi inglesi. Il nonno di Alessandra invece restò ad Asmara dove ricorda Vito Indelicato (marito di Franca).
In fondo il mondo non è poi tanto grande.

donna italiana a khartoum

Sandra, a sinistra, con Silviaexpat e Lisaexpat

Le chiediamo subito, alla luce di tutti questi espatri, come facevano senza Internet a mantenere i contatti con le persone care e lei ci risponde di aver scritto, scritto tante lettere.

Di seguito ci tiene a dire di essere contenta che i suoi figli, due femmine e un maschio, siano cresciuti restando sempre nello stesso posto, Khartoum.

Ma perchè?

Perchè a me le amicizie sono mancate…

Alessandra dice di aver sofferto la mancanza delle amiche, di una amica del cuore per esempio.C’erano amiche che ritrovava quando tornava in Italia, ma lei era quella che poi, comunque, prima o poi ripartiva.

Allora quanto diventa importante per i figli di espatriati la famiglia?

La famiglia è tutto, è molto importante, c’è sempre e soprattutto quella.

A proposito di famiglia, che lingua parlate in casa tua?

Fondamentalmente l’inglese. Avevamo cominciato a parlare tre lingue: io parlavo italiano con i bambini, mio marito il greco e tra noi due inglese. Poi una delle mie figlie ha avuto problemi di dislessia e abbiamo dovuto semplificare parlando solo inglese.

Nonostante ciò le figlie di Alessandra parlano correttamente italiano e stanno attualmente studiando in Italia.

Parliamo adesso di Khartoum. Alessandra è arrivata qui quasi diciottenne, aveva finito le scuole superiori in Algeria al liceo francese e voleva iscriversi all’Università per studiare arabo o cinese, restando in Italia dagli zii. I suoi genitori non hanno assecondato i suoi progetti e l’hanno portata di nuovo in viaggio per approdare a Khartoum.

Come hai vissuto questa decisione?

Male, molto male.

Windsurf sul Nilo

Alessandra ricorda di aver passato un brutto periodo,  un periodo di depressione. Non conosceva nessuno e non andava nemmeno a scuola, come invece faceva la sorella. Cominciò a studiare l’inglese (che non parlava) e l’arabo, e si iscrisse ad un corso di dattilografia che la aiutò poi a trovare il suo attuale lavoro. A quel tempo Khartoum era come la descrive anche Franca nella sua intervista: non c’erano molte infrastrutture, non c’era niente, ma dal niente….”nascono i fior”!

Quindi grande vita sociale, feste… ritrovi nei club o negli hotel. Così alla festa della Repubblica italiana (festeggiata il 4 novembre – festa dell’unità d’ Italia invece del 2 giugno per motivi climatici: troppo caldo!) conosce il suo futuro marito. Si sposano nell’ ’86 a Khartoum con tre diversi riti: uno civile, in tribunale, appositamente per i non mussulmani, uno religioso ortodosso e uno religioso cattolico. Fanno un ricevimento contenuto per via del coprifuoco che c’era allora (21.00, 21.30) e una luna di miele in Europa e alle Seychelles.

Così Alessandra si è fermata a Khartoum.

Dove sono le tue radici?

Non lo so….a Roma forse… forse sono rimasta legata a quell’idea di studiare in Italia…

E il tuo futuro?

Non mi vedo continuare la mia vita qui a Khartoum…… né in Italia…. magari in Grecia su un isola, io e mio marito….

Il marito di Alessandra forse conquistato dalla cultura italiana gestisce una delle migliori gelaterie di Khartoum “TUTTI FRUTTI,  dove si può gustare un buonissimo gelato al karkadè!!!

L’intervista termina nostro malgrado, Alessandra è una donna interessante e piacevole, ma il tempo a disposizione è sempre insufficiente e scorre in fretta per noi donne di Khartoum.

Silviaexpat e Lisaexpat
Khartoum, Sudan
Marzo 2010

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