Sabrina vive a Shanghai da quasi due anni, e in questa minuziosissima presentazione pratica, ci racconta come si vive nella sua affascinante città d’accoglienza. Un grazie di cuore, Sabrina!
Redazione: Febbraio 2015
Vita quotidiana a Shanghai
Introduzione
Sono a Shanghai con le mie due bambine da quasi due anni, dopo aver vissuto in Australia. Questo, quindi, non è il mio primo espatrio, ma il primo impatto con Shangai è stato più duro rispetto ad altri paesi dove ho vissuto. In primis, lo scoglio della barriera linguistica, Shanghai non è in un paese anglofono e in pochissimi parlano l’inglese. Poi, lo shock culturale è stato fortissimo. Culturalmente Shanghai è completamente diverso da quello a cui si è abituati nei paesi occidentali; soprattutto a livello di “buone maniere”, è una realtà molto, molto lontana da ciò che viene insegnato fin da piccoli in paesi come l’Italia. È un gap culturale abbastanza grande e faticoso da colmare, soprattutto per gli occidentali. Per fare un esempio, la popolazione cinese, senza differenza di età e genere, sputa e urina per strada senza coprirsi nemmeno tanto. Cose fondamentalmente banali, ma che a lungo possono andare a pesare sulla vita quotidiana.
Altro grande problema è la mancanza di “protocolli standard” sia per la lavorazione e maneggio del cibo, ma anche per la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Shanghai (così come altre parti della Cina) è una città estremamente inquinata (vedi oltre, nella sezione Inquinamento).
Informazioni generali
Popolazione: Shanghai è la città cinese più popolosa, con circa 24 milioni di abitanti
Ora locale: ci sono sette ore di differenza tra Shanghai e l’Italia (Shanghai è avanti), 6 durante l’estate
Prefisso telefonico: il prefisso telefonico per la Cina è 86 e quello per Shanghai 021
Numeri di telefono utili:
Polizia 110
Vigili del Fuoco 119
Ambulanza 120
Polizia del Traffico 122
Clima e temperature
Le stagioni sono abbastanza definite: inverno freddo (nevischia ogni tanto), primavera fresca e piacevole con belle fioriture di ciliegi (anche se per godersela bisogna accertarsi dei livelli di inquinamento dell’aria), estate caldissima e afosa, autunno breve
Inquinamento
Gli alti livelli di inquinamento sono stati richiamati un po’ all’attenzione nel dicembre 2013, durante il cosiddetto “venerdì nero”: era una giornata con una nebbia nera fittissima, dovuta ad alti livelli di particolati nell’aria (505-510 PTS -polveri totali sospese-, quando l’allerta in Italia è di 50 PTS). Fino ad oggi non si è ripetuto un evento di tale gravità, anche se in alcuni giorni si sono avuti alti valori di inquinamento atmosferico. Prima di uscire di casa, è buona norma verificare i dati forniti dalle centraline sparse per la città (o meglio ancora i dati forniti dall’ambasciata americana, https://shanghai.usembassy-china.org.cn/airmonitor.html, che dovrebbe offrire un servizio imparziale). Indicativamente, oltre i 120 PTS si esce con la mascherina, ma solo per brevi percorsi. Le scuole hanno le centraline e in giornate molto inquinate i bambini hanno il divieto di uscire durante la ricreazione. Sport ed attività vengono svolte all’interno, compreso il line-up della mattina, quando cioè ogni classe si dispone in fila prima di entrare nelle aule. Le porte della scuola sono chiuse, con gli insegnanti dietro i vetri che appena vedono i bambini aprono la porta per poi richiuderla subito. I livelli di allerta si applicano diversamente anche a seconda delle problematiche dei bambini; quindi, per esempio, oltre un certo livello di inquinamento i bambini senza problemi possono uscire, mentre quelli asmatici no. Sono stati anche annullati eventi nelle scuole a causa degli alti livelli d’inquinamento.
Per combattere questo problema le case sono fornite di purificatori dell’aria.
L’inquinamento è anche a livello dell’acqua, tanto che si può bere solo acqua in bottiglie ben sigillate (quindi per esempio al ristorante evitare di prendere il ghiaccio). Nelle case dei compound ci sono grandi filtri per l’acqua inseriti nel circuito esterno, quindi l’acqua che arriva nelle case è già filtrata, ma è comunque necessario mettere filtri aggiuntivi alle docce per evitare irritazioni della pelle. L’acqua in casa si usa solo per lavare i panni o per innaffiare le piante.
Forse uno dei maggiori problemi è che non c’è informazione e preparazione a livello generale, tanto che si ha quasi la sensazione che la popolazione venga tenuta volutamente all’oscuro. I cittadini, quindi, non avendo strumenti, non possono capire quanto grave sia la situazione e non possono correggere i propri comportamenti. Ad esempio nel 2013 un contadino buttò dei maiali malati nel fiume, creando ovvi problemi d’inquinamento alle falde acquifere. Probabilmente sapeva che stava facendo qualcosa di sbagliato, ma senza capire pienamente quanto gravi sarebbero state le conseguenze del suo gesto.
Valuta
La moneta corrente è lo yuan (indicato come rmb oppure y), che è detta Renminbi (moneta del popolo). 1 euro = 7 chinese yuan.
Gli espatriati (salvo pochi casi, che forse dipendono dal tipo di banca e/o contratto lavorativo) hanno una debit card locale, che si ottiene aprendo un conto corrente locale. Non è però possibile avere un conto congiunto, i coniugi devono fare due conti correnti distinti.
Aprire un conto comunque non è complicato, basta presentare il passaporto (e dimostrare il possesso del visto di residenza). Non in tutte le banche il personale parla inglese, ma di solito per l’avvio della pratica di apertura si ha accesso ad un’area riservata (chiamata VIP) dove si ha maggiore possibilità di essere seguiti da personale in possesso almeno di un basico inglese.
Il mio suggerimento è di farsi accompagnare da un cinese. Per noi è stato relativamente facile nonostante l’impossibilità per l’addetto della banca di comprenderci, l’assistente di mio marito aveva anticipato il nostro arrivo con una telefonata.
Per gli spostamenti di soldi ci sono regole ferree, per cui non si può spostare più di una certa somma da un paese all’altro. Tuttavia, si può andare a Shanghai con euro e cambiarli o depositarli su un conto corrente cinese. Comunque, questo non è un problema perché ci sono molti punti dove è possibile cambiare la moneta estera in moneta locale (sia in aeroporto che in città). Ovviamente a Shanghai vengono accettate anche carte di credito internazionali, come Visa, American Express, Master Card, ecc… Vengono accettate in quasi tutti i negozi, nelle grandi catene di negozi, nei centri commerciali, ma anche in alcuni negozietti più piccoli. Poi ci sono (non molto diffusi, ma ci sono) i bancomat internazionali, dove si possono prelevare direttamente soldi locali con la propria carta di credito o debito.
Lingua parlata
La lingua ufficiale sarebbe il mandarino, ma la maggior parte della popolazione parla il shangainese, che è un dialetto. L’inglese è diffuso pochissimo, pur essendo Shanghai una grandissima metropoli. La lingua inglese si può usare in ambienti che vengono frequentati in prevalenza da espatriati, come per esempio i grandi alberghi. In generale nei grandi centri commerciali i commessi sanno un paio di parole in inglese, ma non abbastanza da poter fare conversazione. Anche nei negozi dedicati a prodotti importati, si fatica a trovare commessi che parlino l’inglese. E questo limita tantissimo la vita a Shanghai nella quotidianità. Un modo per comunicare è “il gioco dei mimi”, cioè farsi capire con i gesti. Poi ovviamente la lingua che si usa nella comunità degli espatriati è l’inglese.
C’è una vasta offerta di corsi per imparare il mandarino. Dai corsi di sopravvivenza, fino ai corsi tenuti all’università. Il mandarino però non è una lingua semplice e servono molte lezioni ed impegno prima di poter riuscire ad usarlo. Per lo scritto si può scegliere di fare i corsi usando i caratteri cinesi o il pinyin (letteralmente significa “trascrivere suoni” ed è un sistema di traslitterazione in scrittura latina della pronuncia del cinese moderno). Però fermarsi all’uso solo del pinyin è un limite perché nel mondo reale è scritto tutto in caratteri. Anche sui prodotti alimentari, per esempio, è scritto tutto con i caratteri cinesi ed è per questo che la comunità degli espatriati compra per lo più nelle grandi catene o in quei negozi che vendono prodotti importati, per avere la possibilità di capire gli ingredienti. E in questi reparti delle grandi catene, si trovano prodotti di qualsiasi nazionalità: italiani, greci, spagnoli, ecc…
Presenza italiana
C’è un certo numero di italiani a Shanghai. Esiste anche un’associazione di donne italiane, la quale fa servizio di accoglienza e permanenza, offrendo attività per chi arriva in città e per chi già ci vive: A.D.I.S. Associazione Donne Italiane a Shanghai e nella Cina Orientale.
Siti web della comunità italiana a Shanghai :
– Consolato generale d’Italia : https://www.consshanghai.esteri.it/Consolato_Shanghai
– Istituto italiano di Cultura : https://www.iicshanghai.esteri.it/
– Camera di Commercio : https://www.ice.gov.it/paesi/asia/cina/ufficio4.htm
Formalità amministrative
Ovviamente il visto di lavoro si ottiene perché in presenza di una specifica richiesta dell’azienda.
Per ottenere il visto (e quindi risiedere) occorre sottoporsi ad un check up medico (per alcune aziende da fare annualmente allo scadere del visto), che consiste in una visita generale, esami del sangue, test della vista.
Il visto di residenza ha la durata di 1 anno e deve essere rinnovato prima dello scadere (pena multa). Per la richiesta occorre presentare il proprio passaporto e un certificato temporaneo di residenza rilasciato dalla polizia. Alcuni compound si occupano direttamente dell’acquisizione del certificato e di solito lo si ottiene in giornata.
Nel caso familiari ed amici siano ospitati da un expat, occorre inviare una lettera di quest’ultimo prima che l’ospite lasci il proprio paese e che viene allegata alla documentazione di viaggio. Una volta giunto, bisogna recarsi alla polizia per denunciarne la presenza, se non si osserva tale norma si deve pagare una multa.
Portare un animale
Io ho portato il mio cane (globetrotter come noi) e questa volta è stato molto semplice. Non vengono richiesti particolari esami (ad esempio complicatissimi per l’Australia) ed un passaporto che comprovi le vaccinazioni di routine è sufficiente.
Il nostro caro tesoro a quattro zampe avendo fatto scalo ad Hong Kong (proveniente da Melbourne) non ha dovuto fermarsi per la quarantena.
Qui potete comunque leggere (in inglese) esperienze dirette di chi ha portato i suoi animali a Shanghai https://www.shanghaiexpat.com