Home > Vita d'Expat > Trasferirsi > I costi dell’espatrio

Eccovi un pratico articolo preparato da Cristinaexpat per aiutarvi a valutare i costi dell’espatrio.

La scelta di espatriare per lavoro comporta tutta una serie di valutazioni importanti e molto serie per sè e per la propria famiglia: si tratta di un forte cambiamento di vita che richiede profonde riflessioni sotto molti aspetti, non certo ultimo quello economico.

In genere una volta presa la decisione, arriva il momento in cui in pochi giorni si deve valutare se l’offerta economica del lavoro che ci accigingiamo ad accettare è adeguata e se il gioco vale la candela.

Di norma la valutazione economica e finanziaria che in genere si fa quando si deve decidere se espatriare oppure no, prevede una prima fase che più o meno tutti affrontano e una seconda che viene inconsciamente tralasciata.

I costi dell’espatrio – costi diretti

La prima fase riguarda i classici quattro conti sulla convenienza economica che risulta dal confronto tra l’offerta che ci è stata fatta e i costi che presumibilmente si andranno a sostenere nella località in cui vogliamo espatriare.
Vediamo quindi quali voci di costo è importante valutare per la nostra futura vita all’estero.

Vitto

In questa voce rientrano tutti i costi e la disponibilità di generi alimentari, di pulizia e altri prodotti necessari alla vita domestica quotidiana. Attenzione a non incorrere in errori grossolani su questa voce: è molto importante informarsi e valutare molto bene il costo della vita all’estero e non lasciarsi travisare da eventuali luoghi comuni.

E’ risaputo ad esempio che vivere a New York o a Londra comporta avere scontrini della spesa decisamente più alti rispetto ad altre città, ma attenzione a non dare per scontato che in paesi a reddito medio procapite più basso il costo della vita per un espatriato sia migliore perché potreste avere delle amare sorprese.

Un articolo pubblicato dall’Economist riporta il sorprendente risultato di una ricerca condotta da ECA International: alcune città africane possiedono il primato del più alto costo della vita per gli espatriati di tutto il mondo. Harare (Zimbabwe) è la prima in classifica tra le città più care del mondo per gli espatriati; Libreville (Gabon) sembra essere più cara di Tokyo; Luanda (Angola) è al secondo posto e Kinshasa (Congo), dove un chilo di zucchero costa il doppio che a New York, è al quinto, subito dopo Oslo e Mosca.
Attenzione quindi a valutare bene il vostro budget mensile.

Abbigliamento

Paese che vai, clima che trovi. Se emigrare in paesi a clima equatoriale può far risparmiare sulla spesa annua dell’abbigliamento, scegliere paesi nordici o latitudini dove ci sono forti variazioni climatiche, può comportare invece costi aggiuntivi. Anche per questa voce merita valutare un attimo la disponibilità in loco di abbigliamento e calzature secondo le proprie esigenze. A volte nel cambio si guadagna in termini di economicità, altre si è costretti a spendere di più perché i prodotti locali sono di pessima qualità ed è necessario migrare su articoli importati.

Alloggio

E’ la voce più pesante nel bilancio familiare: attenzione a valutare non solo il costo, ma anche lo standard medio abitativo degli alloggi in loco, per capire i costi effettivi, soprattutto se si tratta di paesi in via di sviluppo (meglio sarebbe effettuare un sopralluogo se possibile) e i costi relativi di arredo e manutenzione, nonché la disponibilità e i costi delle utenze domiciliari.
In paesi difficili è opportuno valutare anche eventuali spese relative a precauzioni per la sicurezza.

Trasporti

Non dare per scontato che circolare in auto sia la stessa cosa in tutto il mondo: ci possono essere sorprese spiacevoli. Meglio informarsi sempre su costo dell’auto e dei suoi costi accessori (assicurazione, manuntenzione, combustibile), oltre che agli eventuali trasporti pubblici (esistenza, efficienza, costi) e non dimenticate le formalità per la patente.

Telecomunicazioni

Telefono e internet sono oramai diffusi ovunque, ma ricordate che nei paesi in via di sviluppo, non sempre le connessioni sono paragonabili a quelle europee per standard di velocità e spesso i costi sono decisamente più alti.

Scuole

Le scuole internazionali sono care, spesso molto care, ma in alcuni paesi possono essere l’unica alternativa all’offerta scolastica locale per i vostri figli senza doverli costringere a repentini e quanto mai traumatici impatti in termini di linguaggio, curriculum e livello qualitativo della loro formazione.

Viaggi

I costi dei rientri in patria per sé e per la propria famiglia andrebbero previsti in fase di contrattazione dell’offerta economica: rientrare una o due volte l’anno è importante e a volte essenziale per mantenere l’equilibrio, soprattutto quando si espatria in contesti culturali molto diversi dal proprio.

Contribuzione sociale-assicurazioni

Non dimentichiamo di verificare con il datore di lavoro se la retribuzione include il versamento dei contributi assicurativi e anche con quali modalità; se questo non fosse previsto è il caso di valutare il costo sostitutivo di eventuali versamenti a proprie spese e della stipula di assicurazioni su vita e infortuni.

I costi dell’espatrio – costi indiretti

In una seconda fase valutativa ci sono quelli che io amo impropriamente definire i costi “indiretti” dell’espatrio, indiretti perché, pur essendo correlati alla propria condizione di espatriato, non ci si accorge subito della loro esistenza e della loro incidenza sul bilancio familiare. In verità si incomincia ad averne sentore quando ci si prepara alla partenza e si deve sistemare le proprie cose in patria, ma se ne raggiunge una piena consapevolezza solo dopo un anno o due di vita all’estero, quando ormai ci si ritrova installati nel paese di destinazione e l’espatrio non è più una condizione temporanea.

I costi correlati all’abitazione italiana

Se non avete una casa di proprietà in Italia, dovrete liberare il vostro appartamento ed affidare le vostre cose a un centro di immagazzinaggio, a meno di venderle o portarle con voi, facendo bene attenzione a ponderare i costi di trasporto internazionale, in genere piuttosto alti.

Se avete una casa di proprietà e non avete intenzione di venderla o affittarla, sorge il problema della custodia: lasciare per lunghi mesi una casa incustodita comporta un alto rischio di furti, eventuali danni per perdite d’acqua o altre innumerevoli cose che possano accadere. In genere quindi vale la pena incaricare una persona di fiducia che dia una controllatina ogni tanto, magari ritiri la posta e meglio ancora dia una pulitina prima del vostro rientro (tornare in una casa piena di polvere è sempre un po’ deprimente).

Un’assicurazione sull’abitazione che copra anche i danni da incendio ed eventuali perdite d’acqua vostre o dei vostri vicini, è una spesa che vale la pena considerare: scoprire dopo mesi o settimane che il vostro parquet è stato allagato costa molto di più, sia in termini puramente economici e che in termini di salute mentale.

Attenzione che, anche se la casa resterà disabitata, ciò non significa che non comporterà dei costi durante la vostra assenza: tasse dei rifiuti e ICI saranno comunque dovute (anche se vi iscrivete all’AIRE e occhio alle scadenze!). Anche disdire i contratti con le utenze è cosa da valutare attentamente: i costi per un futuro riallacciamento potrebbero essere più onerosi rispetto al mantenimento del contratto, anche se a consumi zero; senza contare che se rientrate per le vacanze potreste non volere rimanere senza luce o telefono.

L’auto in Italia

Se il vostro espatrio prevede di essere breve e tra 6 mesi o un anno vorrete rientrare, di certo vorrete tenere la vostra auto italiana nel box. Ottima scelta, ma attenzione a ricordarvi che il bollo auto dovrà comunque essere pagato; inoltre un’auto che rimane ferma a lungo richiede attenta manutenzione prima di essere riattivata, come ad esempio potrebbe necessitare il cambio delle gomme e della batteria.

Per quanto riguarda l’assicurazione RC, “beh, direte voi, l’assicurazione la posso disdire e riattivare al mio rientro”, affermazione sacrosanta che tuttavia vi potrebbe costare molto più del previsto: tenete presente che le società assicurative difficilmente vi avviseranno che il vostro “attestato di rischio” (il documento che viene rilasciato alla disdetta dell’assicurazione e che vi consiglio fortemente di richiedere qualora non lo riceveste) vale solo per un anno, trascorso il quale se cercherete di sottoscrivere un’assicurazione RC auto con la stessa società o con qualsiasi altra, non vi verrà riconosciuta la classe di bonus/malus maturata e vi riassegneranno quella del neopatentato, facendo lievitare il costo della vostra assicurazione e perdendo tutti i benefici acquisiti negli anni di “buona condotta” stradale.

Esistono anche assicurazioni che permettono delle sospensioni temporanee, anche multiple durante l’anno, senza la disdetta del contratto, ma attenzione anche qui al costo complessivo annuo dell’assicurazione: a volte si rivela nettamente più alto di un’assicurazione normale e quindi non conveniente.

Costi connessi al fatto di non vivere stabilmente in Italia

Ci sono diversi costi, monetizzabili o solo figurativi (cioè che non provocano un esborso fisico di denaro, ma generano una serie di situazioni che lo comporteranno indirettamente), come ad esempio il fatto che partire e lasciare il proprio paese può implicare la perdita di corrispondenza importante in viaggio mentre voi non ci siete. Tra queste possono esserci fatture che per qualche disguido non sono state accettate alla vostra banca, anche se avevate ordinato l’addebito automatico in conto corrente, e pertanto non sono state pagate. Alcuni operatori telefonici vi possono staccare il collegamento anche soltanto per una fattura non pagata e questo, se non contestato immediatamente vi può costare la perdita del numero di telefono che nel frattempo può essere stato assegnato ad un altro utente.

Se siete tra i malcapitati estratti per un controllo fiscale, sappiate che al fisco non importa nulla se siete o non siete residenti esteri: in caso di emissione di cartella esattoriale, questa vi verrà notificata all’ultimo indirizzo italiano comunicato e in caso non vi trovassero a casa (come ovviamente si presume visto che siete all’estero), la notifica verrà fatta all’albo pretorio dell’ultimo comune di residenza in Italia. Dopodiché, trascorsi i termini per l’affissione, il procedimento contro di voi continuerà, con o senza la vostra presenza e/o volontà. In pratica a voi potrebbe non arrivare mai notizia dell’esistenza della cartella esattoriale e del processo amministrativo relativo che continuerà ad avere vita propria, fintanto che qualche ufficiale giudiziario verrà a porvi sotto sequestro qualche bene personale e voi vi ritroverete a dover pagare salatissima una multa magari di importo irrisorio, condita negli anni di spese legali e interessi.

Ci sono poi i costi connessi all’assistenza sanitaria, quella che perdete automaticamente il giorno in cui vi iscrivete all’Aire, ma di questo abbiamo già ampiamente discusso.

Se decidete di tenere aperto il vostro conto corrente bancario, vi consiglio di farlo con una banca che vi permetta di avere un servizio homebanking, altrimenti con il trascorrere del tempo e l’impossibilità da parte vostra di tenere adeguatamente sotto controllo il conto, vi ritroverete con i costi di gestione lievitati e l’impossibilità di contestarli a distanza di tempo.

Costi connessi al fatto di vivere in due paesi

A meno di espatriare per anni, mettendo in previsione solo rientri per vacanze, ospiti di parenti e amici o alloggiati in albergo, in genere soprattutto per chi espatria per lavoro, molto spesso accade di trovarsi a vivere tra due paesi, quello d’espatrio e il paese d’origine, spostandosi tra uno e l’altro a periodi, che possono coincidere con le vacanze oppure no.
Questa situazione comporta il raddoppio di molti costi.

Il costo della casa innanzitutto, affitto o proprietà che sia, a meno che per quella in espatrio non provveda il vostro datore di lavoro. Ma anche doppia mobilia e doppi contratti di utenza; doppia attrezzatura da cucina, a volte anche tripla (quando vi capita di traslocare più volte nell’arco di breve tempo si finisce sempre per dimenticare qualcosa e lo si compra per la terza volta).

Se avete bambini, presto imparerete a non caricarvi le valigie di giocattoli e preferirete raddoppiare il corredo ludico dei vostri figli, collocandone uno per casa. Se poi il trasloco avviene in corso di anno scolastico, si raddoppiano i costi per il corredo della scuola: le richieste di colori, quaderni, libri sono sempre inevitabilmente diversi da scuola a scuola e voi, per non aggravare i vostri bambini di un ulteriore disagio psicologico in un momento così difficile per loro, finirete per cedere e comprare tutto nuovo.
Vostro figlio ama fare sport e si è iscritto ad una palestra/club/corso di ginnastica o magari lo siete anche voi? Nel momento in cui espatriate perdete il beneficio della quota pagata fino a fine anno e ovviamente la dovrete pagare anche nella nuova palestra/club/corso di ginnastica della città in cui andrete ad abitare.

E poi ci sono la doppia scheda telefonica per il cellulare (conviene farsi quella locale ovviamente), doppio conto bancario e doppie carte di credito (idem) e spesso doppio corredo di valigie: perché nel corso degli anni, le valigie non bastano mai, una volta ne serve una più grande, una volta basta quella piccola e così prima o poi ci si dimentica il tanto amato trolley, quello che va così bene per un viaggio di un paio di giorni, e alla fine … lo si ricompra!

Altri costi connessi all’espatrio con bambini

Espatriare con i bimbi piccoli comporta dei costi aggiuntivi in termini di abbigliamento e calzature. Per il primo figlio non tanto, perché alla fine i vestiti ormai troppo piccoli verranno messi da parte e magari riportati in patria un po’alla volta, tra un rientro e l’altro. Con il secondo bimbo in genere si utilizzano gli abiti del fratello maggiore, soprattutto in tenera età, ma il farlo in espatrio comporta il trasportare tutto il corredo all’estero, compreso di biancheria per il lettino, passeggino, biberon, accessori e scarpine.

Al momento di fare le valigie, non serve prepararle per valutare a priori che il peso complessivo supererà con certezza e notevole abbondanza la vostra franchigia bagaglio e così, tabelle del pediatra alla mano, vi ritroverete a stimare approssimativamente la crescita di vostro figlio e ad incrociarla statisticamente con le stagioni e la temperatura media del paese in cui vi state recando, cercando di stivare nei vostri bagagli solo lo stretto necessario e lasciando a casa il resto, che verrà magari portato al prossimo rientro o al primo viaggio di lavoro di vostro marito (che in questi casi non avviene mai!!!).

Poi le stagioni quell’anno saranno anomale, la temperatura diversa, vostro figlio crescerà di più o di meno delle vostre previsioni e voi vi ritroverete a dover comprare altre scarpine e altri completini, sapendo di averne in abbondanza in Italia e consolandovi del fatto che potrete pur sempre regalarli a vostro nipote.

Se andate a vivere in un paese a clima caldo e volete rientrare per le vacanze di Natale, magari per fare una settimana sulla neve, ricordatevi che i doposci dell’anno scorso probabilmente non calzeranno più il vostro bambino, così come avrà bisogno di indumenti caldi più grandi e una nuova giacca a vento. Se avete parenti e amici con figli della stessa età potete chiedere dei prestiti temporanei, altrimenti non vi resta che acquistare il tutto per utilizzarlo poi un paio di settimane e sperare che possano andar bene anche l’anno venturo.

Senza considerare poi che il rientro in patria a Natale, tanto desiderato per ricongiungersi con nonni e parenti, porta con sé l’assillo dei regali: tutti si aspetteranno da voi qualcosa di esotico proveniente dal paese in cui vivete. Cosa che assume due aspetti diversi e contrastanti: da una parte il vantaggio di poter acquistare articoli di artigianato che con poca spesa vi faranno fare un figurone in patria; dall’altro il fatto che le vostre valigie saranno già zeppe di tutto quello che i vostri figli si vogliono portare in vacanza e lo spazio anche per i regali proprio non c’è.

In conclusione

L’espatrio non è fatto tutto di rose e fiori, ma anche di tante piccole spese, che se sommate possono anche essere considerevoli per il budget di una famiglia.

Se il gioco vale la candela, cioè se questi esborsi finanziari siano compensati più o meno abbondantemente dagli altri vantaggi della vita all’estero oppure no, non è dato di saperlo a priori: ogni famiglia e ogni individuo deve fare la sua personale valutazione.
Quest’articolo vi può offrire alcuni suggerimenti per fare i vostri conti e io di più non posso fare se non augurarvi uno splendido 2007 ovunque vi troviate ad espatriare.

Buoni espatri a tutte.

Cristina Baldan (Cristinaexpat)
Parigi, Francia
Dicembre 2006

Già che sei qui ...

... possiamo chiederti di offrirci un caffe ? Scherziamo, naturalmente, ma fino a un certo punto. Come forse avrai notato, Expatclic non ha  pubblicità nè quote associative obbligatorie. Da 19 anni lavoriamo volontariamente per garantire dei contenuti e un'assistenza di qualità alle espatriate in tutto il mondo. Mantenere un sito di queste dimensioni, però, ha dei costi, che copriamo parzialmente autotassandoci e con donazioni spontanee di chi ci segue e apprezza da anni. Se tu potessi dare anche solo un piccolo contributo per coprire il resto, ti saremmo immensamente grate ♥ Puoi sostenerci con una donazione, anche se piccola. Grazie di cuore.
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments