
Claudiaexpat è andata a vedere la mostra fotografica del fotografo austriaco Heinz Homatsch a Casole d’Elsa, e ne ha approfittato per fare una bella chiacchierata con lui.
Quando Elisa, una mia cara amica, mi ha raccontato di avere un suocero austriaco, espatriato da anni in Toscana e per giunta bravissimo fotografo, le mie antenne di Expatclic si sono rizzate. Tanto più che Heinz Homatsch sta esponendo le sue splendide foto in un accogliente bar di Casole d’Elsa, il Chiaroscuro. Ci siamo dunque dati appuntamento per una bella chiacchierata sulla sua storia e, naturalmente, la sua arte.
Innanzitutto, un po’ di background: Heinz è nato e cresciuto a Vienna, dove ha terminato i suoi studi. Il suo lavoro di responsabile commerciale per un’azienda tedesca l’ha portato prima in Germania, e poi sei mesi nella sede di Milano, a cui sono seguiti dodici anni a Genova.
Al termine del periodo ligure, l’azienda ha chiesto ad Heinz di rientrare in Germania con una grande promozione, o di restare in Italia, spostandosi a Colle Val d’Elsa. Heinz non ha avuto dubbi: ha scelto la Toscana.
Ed è qui che abita oggi, nelle dolci colline intorno a Casole d’Elsa. Il modo in cui lui e sua moglie hanno trovato un bel casolare che oggi chiamano casa, l’adattamento famigliare in un ambiente nuovo e la relazione con la sua patria adottiva meritano un articolo a parte. Oggi vi voglio parlare delle bellissime foto di Heinz, instancabile e curioso viaggiatore, che da anni si reca nei paesi più disparati (ne ha all’attivo 106 e non intende fermarsi), macchina fotografica al collo e spirito aperto.
Ad Heinz piace immortalare i volti nel momento in cui si crea il contatto tra lui e la persona che ha richiamato la sua attenzione. La condizione perché avvenga lo scatto è naturalmente che la persona sia disponibile, o quantomeno incuriosita, da quello che sta succedendo. Cioè un essere umano che attraverso la fotografia, ricerca un contatto che gli permetta di avvicinarsi, immergersi in altri stili di viti e di conoscere.
E infatti quello che invariabilmente (o quasi 😊) succede, è che Heinz e la persona si mettono a chiacchierare e si conoscono. Heinz ha collezionato inviti a pranzo, pernottamenti, caffè, chiacchiere e fantastiche scoperte solo per essersi fatto avanti con il suo obiettivo, nei posti più remoti e affascinanti del pianeta.
Le sue foto lo testimoniano. La mostra si chiama Augenblicke (Momenti in tedesco) perché espone una serie di sguardi che anticipano il momento dell’incontro. Ci accolgono appena entriamo al Chiaroscuro, il bar che la ospita, e ci seguono dallo schermo sul quale scorrono bellissime immagini da tutto il mondo, questa la mia preferita:
In questa stessa sala c’è una serie di fotografie realizzate nello splendido deserto namibiano, ma in una saletta adiacente torniamo a quello che Heinz predilige: il volto, preludio al rapporto e alla conoscenza reciproca, alla scoperta di nuovi mondi e alla connessione umana.
Di cose attraverso le sue foto Heinz ne ha scoperte tante. Ad esempio che in Kenya esiste un villaggio dove le donne, stanche delle continue violenze subite, vivono sole con i loro figli, e riescono ad autosostenersi. Oppure le terribili condizioni della lavanderia all’aperto Dhobi Ghat, a Mumbai, scritte nello sguardo e nelle rughe di un Dhobis (lavandaio), che per due dollari al giorno lavora e vive in uno dei luoghi più faticosi e insalubri del mondo. O la calma nello sguardo di un fedele nella più grande moschea di Nuova Delhi, e l’amarezza in quello di un curdo in Turchia, nel ’68.
Sì, molte di queste immagini risalgono a decadi fa, il che le rende in alcuni casi anche degli importanti documenti storici. C’è tutta una serie che scorre sullo schermo di cui vi dicevo sopra, che Heinz ha chiamato “Vintage”. Sono fotografie fatte negli anni ’60 e ’70 (meravigliosa quella che ritrae due uomini di spalle, in Italia, che leggono fianco a fianco Il Manifesto e L’Unità!), che mostrano un approccio diverso ma non per questo meno interessante.
All’epoca, infatti, Heinz includeva la strada come protagonista delle sue immagini. L’obiettivo non era focalizzato allo sguardo, ma alla scena nella sua interezza.
E’ cambiato l’approccio ma non la voglia di viaggiare di Heinz. Appena possibile vuole recarsi in Madagascar e anche a Cipro. Vorrebbe anche immergersi nel mondo dei rodei negli Stati Uniti, ma quelli piccoli, intimi, e ancora molto sentiti.
Non riesco a immaginare una vita spesa meglio: Vienna come patria, dove Heinz e sua moglie fanno ritorno di tanto in tanto per godere di una città culturalmente vivissima e delle loro famiglie d’origine, un casolare nella splendida Toscana che l’ha accolto a braccia aperte, e il mondo da esplorare con la macchina al collo.
Grazie Heinz per il tempo che ci hai dedicato!
Molte delle foto di cui vi ho parlato sono raccolte nel libro Augenblicke e commentate dalla poetessa genovese Luciana Sgaravatti. I proventi sono devoluti interamente alla cooperativa sociale Valle del Sole di Casole d’Elsa. Visitate il sito web di Heinz per eventuali informazioni e contatto: https://www.heinzhomatsch.com/
Claudia Landini (Claudiaexpat)
Toscana, Italia
Giugno 2021
Foto di Heinz Homatsch
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