Katherine Wilson è un’attrice e scrittrice statunitense, madre di due figli, e innamorata dell’Italia. Si è trasferita a Napoli dopo l’università, in cerca di un’esperienza all’estero, e ci è rimasta. Oggi vive a Roma con la sua famiglia. In questo affascinante articolo ci parla delle due città che l’hanno accolta. Attenzione: contenuto altamente contagioso! Grazie di cuore Katherine.
Mi sono trasferita in Italia subito dopo l’università, con l’idea di fare un’esperienza di tre mesi all’estero. La scelta di Napoli non era molto logica. Gli americani che conoscevo mi consigliavano di andare in un posto più “civilizzato”: Napoli era sporca, corrotta e caotica, così dicevano. E la cosa mi ha subito intrigata. Suonava così diversa dalla costa Est degli Stati Uniti, pulita ed efficiente, nella quale son cresciuta. Ero pronta a un cambiamento.
Le più grosse sfide all’inizio sono state esattamente quello che ho amato da subito del posto. La mancanza d’efficienza e di organizzazione rendevano difficile attraversare la città per pagare una fattura, ma allo stesso tempo aprivano la strada a momenti inaspettati di bellezza e umanità. Un bus pieno di gente ha deviato il suo percorso per portarmi in ospedale un giorno che sono svenuta; la coda in posta era un’opportunità per incontrare e parlare con persone che sembravano dei personaggi usciti direttamente da un’opera teatrale. Probabilmente la cosa più dura per me è stata dover rinegoziare il mio rapporto con il tempo: negli Stati Uniti guardavo continuamente l’orologio, per paura di essere in ritardo. A Napoli ho imparato che nessuno è schiavo dell’orologio, quindi non dovevo esserlo neanch’io. Potevo vivere la mia giornata con calma, e il mondo avrebbe continuato a girare! (Naturalmente quello che dico sull’organizzazione e l’efficienza non si applica alla preparazione e al consumo di cibo. In questa sfera i napoletani sono tra i più organizzati sul pianeta!).
Sono un’attrice, quindi mi è sempre piaciuto sposare nuove identità.
Napoli mi ha sedotta in modo molto sensoriale. La bellezza, i suoni, gli odori e soprattutto i sapori della città mi sono entrati nel corpo prima che la mente capisse cosa stave succedendo. Mi sono resa conto che la gente intorno a me era viva in un modo che non avevo mai visto e sentivo in me una vitalità che non volevo perdere. Sono rientrata per un breve periodo negli Stati Uniti e mi sono sentita subito affamata: affamata della bellezza dell’Italia e del modo in cui potevo vivere nella mia pelle laggiù.
Sono un’attrice, quindi mi è sempre piaciuto sposare nuove identità. Ho capito che stavo sviluppando una persona italiana che mi piaceva molto di più di quell’americana! Era più felice, più affettuosa, e molto meno critica verso se stessa e gli altri. Era anche capace di godersi la vita nel presente.
Dopo aver vissuto a Napoli e brevemente nel nord dell’Italia, ci siamo trasferiti a Roma. Da americana, avevo sempre immaginto che Roma e Napoli, due città a un’ora di treno, fossero molto simili culturalmente e linguisticamente. Niente di più sbagliato! L’Italia è un paese giovane, e le città che la formano esistono da migliaia d’anni. Roma e Napoli sono diverse come due paesi. Direi che la differenza più grande è il fatto che Roma era la capitale dell’Impero: l’atteggiamento del romano è sempre quello del conquistatore, del cittadino nel centro del mondo. Napoli invece è sempre stata dominata, fin dai tempi dei Greci. La sua cultura è di sfiducia verso l’autorità, creatività e accettazione delle differenze.
Devo dire che amo entrambe le città, Roma per la sua storia e la sua bellezza unica, e Napoli per la sua umanità. A volte i romani sono un po’ pieni di sè, e non molto aperti verso chi è diverso. Mi sembra incredibile che ci siano così tanti romani che non hanno mai messo piede a Napoli; credono agli stereotipi che la dipingono come pericolosa e sporca. Non sanno cosa perdono.
Katherine Wilson
https://katherinewilsonwriter.com/
Roma, Italia
Aprile 2018
Photo credit ©KatherineWilson tranne la foto
del Colosseo che è di Chantel Lucas su Unsplash
Tradotto dall’inglese da Claudiaexpat